archivio ucraina

CI SARA' GIUSTIZIA? - KIEV METTE IN RETE L'ARCHIVIO DEI CRIMINI RUSSI DESTINATO A FINIRE SUL TAVOLO DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE DELL'AJA - A BUCHA 360 CIVILI UCCISI, COMPRESI ALMENO 10 BAMBINI - "I RUSSI HANNO SPARATO IN FACCIA ALLE PERSONE, BRUCIATO I LORO OCCHI, TAGLIATO PARTI DEL CORPO E TORTURATO A MORTE ADULTI E BAMBINI" - A MAKARIV, STUPRI E TORTURE - LA RABBIA DI ZELENSKY: "PROVO ODIO VERSO LA RUSSIA" - FOTO AGGHIACCIANTI

Andrea Cuomo per "il Giornale"
 

 

guerra in ucraina 2

Il catalogo (dell'orrore) è questo. Lo ha messo in rete il governo di Kiev, può consultarlo chiunque sul sito war.ukraine.ua. È in inglese, ma non c'è bisogno di parlarlo per comprendere le abiezioni compiute dai russi nell'ex repubblica sovietica che guarda all'Europa. Basta avere il fegato per guardare le fotografie. Basta e avanza.
 
Il catalogo è questo. Destinato a finire sul tavolo della Corte penale internazionale dell'Aja, come si legge nella sezione «Ci sarà giustizia?», con quell'angosciato punto interrogativo. Le cifre, aggiornate al 6 aprile, sono queste: 1.563 civili uccisi, di cui 167 bambini (ieri erano già 176), 2.213 civili feriti, 6.800 edifici civili distrutti, 4.820 crimini di guerra.
 

archivio ucraina

«Dopo Bucha e Kramatorsk nemmeno piango più», dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che aggiunge: «Davanti a certe immagini provo odio verso la Russia». E la commissaria europea Ursula von der Leyen, tornando dalla visita dei giorni scorsi in Ucraina, si è chiesta: «Se questi non sono un crimine di guerra, cos'è un crimine di guerra?».
 

guerra in ucraina 3

Bucha è la città di uno dei massacri più ciechi e insensati, che ieri ha dovuto aggiornare il pallottolierie: «Risultano al momento complessivamente 360 civili uccisi, compresi almeno 10 bambini», scrive la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova su Telegram.
 
A Bucha c'era il quartier generale del macellaio ceceno Ramzan Kadyrov, che aveva allestito una vera stanza delle torture. «I russi hanno sparato in faccia alle persone, bruciato i loro occhi, tagliato parti del corpo e torturato a morte adulti e bambini», garantisce Denisova.
 
Ma peggio dovrebbe essere andata a Mariupol. «La portata dei crimini russi è dieci volte peggio del genocidio di Bucha», scrive su Telegram il comune della città ucraina, che racconta di un sottopassaggio nel distretto periferico di Sadkiv in cui gli occupanti russi hanno allestito un punto di raccolta per i corpi dei residenti uccisi, che arrivano a centinaia ogni giorno».

archivio ucraina

 
Di ieri anche il ritrovamento a Makariv, città della regione di Kiev abbandonata dai russi qualche giorno fa semidistrutta, di 132 corpi di persone torturate e uccise. Le testimonianze che arrivano dal sobborgo di Kiev sono agghiaccianti. Parlano di «spari alle auto in strada dagli elicotteri dell'esercito russo», di «militari russi che hanno lanciato le granate nei rifugi, perché non volevano ci nascondessimo».
 

guerra in ucraina 7

Il sindaco Vadano Tokar racconta di «cadaveri trovati con le mani legate» e di «almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata». Agghiaccianti i dettagli della morte del regista lituano Mantas Kvedaravicius, trucidato a Mariupol. «È stato fatto prigioniero dai razzisti, che poi gli hanno sparato - racconta Denisova -. Gli occupanti hanno gettato il corpo del regista nella strada. La moglie, rischiando la propria vita, ha portato il suo corpo fuori dalla città bloccata e portato in Lituania».
 
Questa la cronaca di ieri. Ma nell'archivio online del governo di Kiev c'è la storia di 45 giorni di turpitudini, caso per caso, abiezione per abiezione. C'è la storia di Iryna, la donna di 53 anni uccisa mentre, sulla sua bicicletta, tornava dal suo lavoro in un magazzino nel villaggio di Mykhailivka-Rubezhivka, vicino a Bucha, riconosciuta dai figli grazie allo smalto sulle unghie.
 

ARCHIVIO UCRAINA FOTO CRIMINI RUSSI 2

C'è la storia di una delle prime vittime innocenti della guerra, una bambina di sei anni ferita gravemente durante un bombardamento il 27 febbraio a Mariupol, e morta tra lo strazio dei medici che lottarono ore per salvarle la vita.
 
E c'è la storia di Lyuba, una ventinovenne rimasta in Ucraina per assistere la madre malata e sequestrata per una settimana da un soldato russo che si era infilato nella sua casa, violentata in continuazione e infine uccisa davanti agli occhi dell'anziana quando si è ribellata agli abusi.

 

 

ARCHIVIO UCRAINA FOTO CRIMINI RUSSI 1

Che i russi abbiano compiuto orrori lo ammettono loro stessi. Nelle intercettazioni rese note ieri dai servizi segreti ucraini, i militari al servizio di Putin in Ucraina lamentano frustrazione e stanchezza e raccontano di essere stati costretti dai superiori a bombardare villaggi «fino a raderli al suolo» o a uccidere tutti i civili in maniera indiscriminata e di stupri contro le ragazze. Orrori, sempre orrori, giorno dopo giorno.

ARCHIVIO UCRAINA FOTO CRIMINI RUSSIARCHIVIO UCRAINA 19ARCHIVIO UCRAINA

guerra in ucraina 8guerra in ucraina 9guerra in ucraina 10

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)