A ROMA NON SI PUÒ MAI RIPOSARE IN PACE, NEANCHE DA MORTI – NEI CIMITERI DI PRIMA PORTA E FLAMINIO I CADAVERI VENIVANO MUTILATI CON SEGHE E MARTELLI PER FARE SPAZIO NEI LOCULI – 16 RESPONSABILI DELLA MUNICIPALIZZATA "AMA”, INSIEME AD ALCUNI RESPONSABILI DELLE AGENZIE FUNEBRI, AVREBBERO TRUFFATO I FAMILIARI CHIEDENDO 300 EURO E ANTICIPANDO LO SPOSTAMENTO DELLE SALME NELL’OSSARIO, ANCHE SE I CORPI NON ERANO COMPLETAMENTE DECOMPOSTI – ORA SI ANDRÀ A PROCESSO E LA MUNICIPALIZZATA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE E CHIEDE DANNI PER MEZZO MILIONE
Estratto dell’articolo di Michela Allegri per “il Messaggero”
Cadaveri mutilati con seghe e martelli, articolazioni spezzate, per fare spazio nei loculi del cimitero, con i resti riposti negli ossari prima del tempo. Ma anche finte cremazioni e, soprattutto, una truffa in danno dei familiari dei defunti, convinti a pagare 300 euro per spostare le salme dei loro cari, ignari del fatto che, in realtà, quei corpi sarebbero stati letteralmente smembrati.
Dagli atti dell'inchiesta che ha portato sul banco degli imputati 16 persone, tra dipendenti Ama - che si occupavano delle mutilazioni illegali - e responsabili, compiacenti, delle agenzie funebri, emergono i dettagli agghiaccianti di questa pratica macabra e abusiva. Le accuse sono vilipendio di cadavere e truffa.
La municipalizzata, che ha in gestione i servizi cimiteriali capitolini, è costituita parte civile e, assistita dall'avvocato Giuseppe Di Noto, ha quantificato i danni: 500mila euro, considerando solo i fatti avvenuti nel cimitero di Prima Porta, al centro del processo. Ma potrebbe essere solo l'inizio: ci sono molti altri casi ancora in fase di indagine, che riguardano sempre Prima Porta, ma anche il cimitero Flaminio.
LE SALME
[…] Per quanto riguarda i corpi fatti a pezzi la truffa nasce dal fatto che, a distanza di 20 o 30 anni dalla sepoltura, una volta scaduto il periodo di affitto del loculo, i cadaveri lì contenuti possono essere spostati nell'ossario, ovviamente se sono rimasti solamente gli scheletri.
Una procedura che è affidata all'Ama. In questo caso, le operazioni sarebbero state fatte prima del tempo e in modo abusivo, da dipendenti Ama che erano d'accordo con i gestori di alcune agenzie di onoranze funebri. Il prezzo chiesto sottobanco ai parenti delle vittime - ignari dell'illegalità delle pratiche - era di circa 300 euro.
Una cifra che, a dire degli imputati, era necessario pagare «per procedere ad idonea estumulazione della salma», si legge negli atti. Quello che veniva omesso nelle comunicazioni era il fatto che, in realtà, il cadavere sarebbe stato fatto a pezzi utilizzando seghe e martelli, come hanno ricostruito i carabinieri, anche attraverso fotografie e video che hanno immortalato i dipendenti Ama all'opera. […]
ALTRI CASI
Non si tratta di casi isolati. Dalle indagini - ancora in corso - sono emerse condotte analoghe anche all'interno del cimitero Flaminio. E pure in questo caso nelle carte vengono descritti i dettagli: cadaveri mutilati una volta che sono stati esumati in modo abusivo, «mediante la disarticolazione degli arti, poiché non avevano ancora raggiunto lo stato di mineralizzazione».
cadaveri mutilati a roma cimitero
[…] Ecco lo schema, secondo gli inquirenti: i capi squadra dell'azienda comunale e i loro sottoposti sarebbero stati di volta in volta informati dai titolari delle agenzie funebri su quali salme - dietro compenso - smembrare, per poi spostare i resti negli ossari. Ma non è tutto: un'inchiesta parallela riguarda le finte cremazioni: ai parenti dei defunti sarebbero state consegnate urne colme di terra. […]