“MI SONO SENTITO COME IN UN NEGOZIATO CON DEI SEQUESTRATORI” – LA TERRIBILE STORIA DI DUAN WEIHONG, 52 ANNI, UNA DELLE DONNE PIÙ RICCHE DELLA CINA, FATTA SPARIRE QUATTRO ANNI FA DA XI JINPING E RICOMPARSA OGGI CON DUE TELEFONATE ALL’EX MARITO DURANTE LE QUALI HA PROVATO A CONVINCERLO A NON PUBBLICARE IL LIBRO-BOMBA “RED ROULETTE” CHE SVELA CORRUZIONE E AFFARI LOSCHI DELLA CLASSE POLITICA CINESE – IL RACCONTO DI SHUM: “MI HA DETTO: “CHI SI OPPONE ALLO STATO NON VEDRÀ UNA FINE FELICE” E…”
Guido Santevecchi per "www.corriere.it"
Duan Weihong, 52 anni, nota nel mondo degli affari come Whitney Duan, è stata una delle donne cinesi più ricche e influenti nella business community mandarina. Si è occupata di investimenti immobiliari per conto dell’aristocrazia rossa, i familiari di politici potenti, era intima della moglie di Wen Jiabao, che è stato primo ministro a Pechino dal 2003 al 2013. È scomparsa nel 2017, inghiottita dal buco nero della campagna anticorruzione lanciata da Xi Jinping. In quattro anni, nessuna autorità di Pechino ha annunciato la sua detenzione o notificato l’accusa ai parenti, l’hanno semplicemente tolta di mezzo.
Ora, secondo l’ex marito e socio in affari Desmond Shum, la signora si è fatta viva con due telefonate inquietanti e drammatiche. Shum, che aveva divorziato nel 2015 e si è prudentemente trasferito in Inghilterra, ha scritto un libro sugli anni ruggenti del capitalismo rosso: Red Roulette, sottotitolo «Il racconto di un insider su ricchezza, potere, corruzione e vendetta nella Cina di oggi».
Nei giorni scorsi aveva detto al Financial Times, al Wall Street Journal e alla National Public Radio americana che, nelle sue intenzioni, le rivelazioni (e le ammissioni di investimenti sospetti) contenute nel memoriale avrebbero dovuto spingere le autorità cinesi a far luce sulla situazione giudiziaria della ex moglie. «È un rischio, ma è l’ultima possibilità, se c’è una possibilità, da avere chiarezza. Anche se lei resterà in una cella, è sempre meglio di questa incertezza».
Il libro viene pubblicato oggi e proprio alla vigilia la signora Duan ha chiamato. Secondo l’uomo, le due conversazioni sono state drammatiche. La signora gli ha detto di essere stata rimessa in libertà temporaneamente e gli ha chiesto di cancellare la pubblicazione di Red Roulette. Lui le ha domandato dove fosse, di che cosa è accusata: «Mi ha risposto citando un vecchio modo di dire cinese: “chi si oppone allo Stato non vedrà una fine felice”. Penso che mentre parlava la controllassero, roba da servizi di sicurezza per conto di alti esponenti politici; il Partito è preoccupato per il contenuto del mio racconto. Lei mi parlava, ma ho capito che riferiva quello che le era stato imposto di dire, mi sono sentito come in un negoziato con dei sequestratori».
Shum ha replicato che bloccare l’uscita del libro era ormai impossibile e a quel punto la donna gli ha parlato del figlio piccolo, che vive con lui: «Che sarebbe del nostro bambino se ti succedesse qualcosa di sfortunato?». Ma che cosa si nasconde dietro la vicenda di Duan? Si sa solo che la donna è scomparsa nel 2017, poche settimane dopo l’arresto di Sun Zhengcai, segretario del Partito nella megalopoli di Chongqing e più giovane membro del Politburo: si diceva che fosse un candidato forte per la successione a Xi Jinping; ma il presidente ha deciso di restare al potere senza limiti di tempo e ogni possibile erede è stato purgato. I rapporti tra la coppia Duan-Shum, che gestiva un fondo di investimento e Sun risalgono agli anni immediatamente precedenti al 2008, quando il politico Sun lavorava a Pechino e la capitale si preparava con un grande piano di sviluppo edilizio ad ospitare le Olimpiadi. Affari poco chiari.
E poi c’è il rapporto tra Duan e la famiglia di Wen Jiabao, che secondo documenti ricevuti dal New York Times nel 2012, avrebbe accumulato una fortuna da 2,7 miliardi di dollari. In Red Roulette si legge che Duan chiamava Zhang Beili, moglie del premier cinese, «Zia Zhang», in segno di rispetto e di confidenza. Le rivelazioni del Nyt furono smentite con sdegno e furia da Pechino, che non poteva consentire che dubbi di corruzione arrivassero al vertice del Partito, ma secondo il racconto di Shum, nel 2013 Zia Zhang e i suoi familiari «donarono» allo Stato i loro asset sospetti in cambio dell’immunità. Shum precisa che il primo ministro Wen non era comunque al corrente delle operazioni finanziarie della moglie.
Un altro passaggio chiave del libro è il ragionamento sui rapporti tra il Partito-Stato e gli industriali privati: «Non controllano tutta la ricchezza che possiedono, una parte del patrimonio è amministrata nell’interesse di politici rossi che restano nell’ombra». Ma secondo Shum si tratta di una alleanza temporanea: «Quando gli imprenditori miliardari on sono più necessari per costruire l’economia, per investire all’estero, diventano avversari da eliminare». Come dire che Whitney Duan Weihong, l’ex marito Desmond Shum e molti altri, hanno partecipato a un gioco molto più grande di loro e ora, uno a uno pagano le conseguenze di aver puntato d’azzardo sulla Roulette Rossa.