“BISOGNA ABBATTERE SUBITO QUEL MONCONE” - LA PARTE RIMASTA IN PIEDI DEL PONTE SCRICCHIOLA E POTREBBE CROLLARE - MA IL VIA LIBERA ALL'ABBATTIMENTO SARA’ DATO SOLO QUANDO I RESTI DEL VIADOTTO NON SARANNO PIÙ NECESSARI PER LE INDAGINI - L'AREA COMPRESA TRA VIA FILLAK E VIA PORRO È STATA INTERDETTA A TUTTI, ANCHE AI VIGILI DEL FUOCO
Sa. Men. per “il Messaggero”
il ponte di genova e le case sottostanti
Il ponte Morandi scricchiola. Nella zona sono stati sentiti strani rumori che provengono dal moncone est, la porzione di viadotto rimasta in piedi dopo il crollo del 14 agosto. È cominciata ieri mattina ma le procedure di sicurezza sono scattate subito, tanto che è stata immediatamente chiusa l'intera zona rossa ed evitato l' accesso anche ai Vigili del fuoco.
il ponte di genova e le case sottostanti
Da quanto dicono proprio i caschi rossi, che nella valutazione sono accompagnati dalla commissione ministeriale presieduta dal provveditore Roberto Ferrazza, il problema è che quel che resta di quel viadotto è ora sbilanciato: l'equilibrio dei piloni era tenuto insieme dal legame di cemento che collegava l'uno all'altro: saltato il pilone principale, saltati gli stralli, il gigante di cemento appoggiato alle case di via Fillak pesa più da una parte che dall' altra. E può diventare molto pericoloso.
il ponte di genova e le case sottostanti
Ieri, il procuratore di Genova Francesco Cozzi ha detto, durante una conferenza stampa, che sarà dato il via libera all'abbattimento dei monconi del ponte solamente nel momento in cui i resti del viadotto non saranno più necessari per le indagini.
E che al momento non c'è nessuna decisione imminente: «Penso che i video che si potranno acquisire potranno essere alquanto utili ha aggiunto Cozzi - dal primo momento gli organi investigativi si sono attivati per acquisire video o altre immagini che in qualche modo documentino il crollo del ponte. Abbiamo fatto anche un appello. Non corrisponde al vero l' affermazione che ci saremmo accontentati di una versione singola dei video di Autostrade».
il ponte di genova e le case sottostanti
L'area compresa tra via Fillak e via Porro è stata interdetta a tutti, anche ai vigili del fuoco. Le autorità hanno disposto lo stop dei lavori e il divieto agli abitanti della zona di avvicinarsi per recuperare oggetti personali dalle loro case abbandonate dopo il disastro che ha causato la morte di 43 persone. I vigili aspettano ora che Autostrade per l' Italia comunichi i dati che vengono rilevati dalle apparecchiature, che tengono costantemente monitorata la parte di viadotto rimasta in piedi.
il ponte di genova e le case sottostanti
«Le modalità di gestione dei due tronconi del ponte autostradale Morandi rimasti in piedi potrebbero anche essere differenti, l'ala di Levante presenta maggiori rischi, l'ala di Ponente poggia su basi più solide, ma le valutazioni dei tecnici sono ancora in corso. Credo che ci vorranno 5-6 giorni per avere un quadro esatto della situazione, dopodiché si potrebbe cominciare allo smontaggio del troncone più pericoloso», ha spiegato il presidente della Regione Liguria e neo commissario straordinario per affrontare l'emergenza Giovanni Toti. «La demolizione totale del ponte dipenderà dalle modalità con cui si deciderà di procedere alla ricostruzione».
il ponte di genova e le case sottostanti
LA STRADA DENTRO L'ILVA
Il sindaco Marco Bucci aggiunge che il piano per la nuova viabilità è praticamente pronto: «Penso che per il 15 settembre potremo aprire ai camion la strada interna di Ilva, che sarà a disposizione per la viabilità portuale», ha annunciato. «Noi ci siamo dati questo obiettivo e siamo pronti a partire, molto probabilmente mercoledì mattina. C'è l'accordo con i terminalisti, con coloro che lavorano nel porto e con Ilva e devo ringraziare tutti perché in un momento di grande emergenza ognuno ha collaborato, nello spirito che c'è adesso a Genova».
il crollo del ponte morandi a genova
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, neo commissario straordinario per affrontare l'emergenza, Giovanni Toti spiega che «il Comune di Genova sarà ente attuatore di tutti i lavori viari che si svolgeranno nel lungomare di Genova, anche all'interno del demanio marittimo, sia in porta, sia all' esterno».