
CIRO ESPOSITO È MORTO - NON CE L’HA FATTA IL TIFOSO DEL NAPOLI FERITO DAI COLPI DI PISTOLA DI “GASTONE” DE SANTIS DOPO LA FINALE DI COPPA ITALIA – CENTINAIA DI TIFOSI PARTENOPEI PRONTI A PARTIRE PER ROMA
E’ morto il tifoso del Napoli Ciro Esposito, ricoverato al policlinico Gemelli, dopo essere stato colpito da alcune revolverate durante i sanguinosi scontri del 3 maggio scorso prima della finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico. Le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore dopo che sembrava che Ciro si fosse ripreso.
ANTONELLA LEARDI CON CIRO ESPOSITO
Subito dopo il grave ferimento, fu sottoposto a diversi interventi chirurgici ma il suo fisico sembrava avere reagito in positivo. Invece un’ora fa il suo cuore ha smesso di battere. Vicino al ragazzo i genitori, la fidanzata e i parenti più stretti. Il corpo sarà sottoposto ad autopsia. Per gli scontri, senza precedenti, in Italia, del 3 maggio, la polizia ha arrestato Daniele De Santis, l’ultrà romanista che all’altezza di viale Tor di Quinto aggredì alcuni tifosi del Napoli. Sono in corso indagini da parte della polizia per individuare eventuali complici di De Santis.
2 - CIRO SI AGGRAVA, CENTINAIA DI TIFOSI NAPOLETANI PRONTI A PARTIRE PER ROMA
Giuseppe Crimaldi per “il Messaggero”
Stato di massima allerta per le forze dell'ordine. La notizia delle condizioni gravissime in cui versa Ciro Esposito sta mobilitando centinaia di tifosi ultrà. Poco fa numerosi tifosi napoletani si sono radunati sotto l'abitazione di Ciro, a Scampia. Altri gruppi consistenti di ultrà si stanno radunando, a Napoli, per decidere se partire alla volta di Roma, con destinazione il Policlinico Gemelli.
E' una situazione estremamente confusa e ancora indecifrabile quella che si vive in queste ore negli ambienti del tifo organizzato azzurro. Sin dalle prime ore di questa mattina le notizie su una presunta morte di Ciro Esposito si erano rincorse, volando soprattutto sui social network e sui siti e blog degli ultrà napoletani. Notizie ovviamente infondate: che, tuttavia, sono bastate a innestare la miccia rabbiosa dell'ala più dura della tifoseria partenopea. Ora il rischio più temuto resta quello di una partenza incontrollata e incontrollabile di gruppi anche consistenti di ultrà verso la Capitale.