green pass ristorante ristoranti

“ORMAI SE TI VACCINI, TI DISCRIMINANO” – I CLIENTI VACCINATI E MUNITI DI GREEN PASS DEI RISTORANTI SI LAMENTANO PER ESSERE STATI COSTRETTI A MANGIARE ALL’INTERNO DEI LOCALI PER LASCIARE I POSTI LIBERI ALL’ESTERNO AI NON VACCINATI – LA LAGNA DI UN RISTORATORE: “METTETEVI NEI NOSTRI PANNI, SE FACCIAMO ACCOMODARE ALL'APERTO UN CLIENTE CON IL PASS RISCHIAMO DI PERDERE L'INCASSO DEI COPERTI AL CHIUSO” (E STICAZZI?)

green pass ristorante 6

Agostino Gramigna per il “Corriere della Sera”

 

«Se fate mangiare fuori i non vaccinati non vengo più in questo locale». È la singolare «minaccia» registrata dal presidente del Movimento imprese ospitalità della Lombardia, Salvatore Bongiovanni, che fotografa assai bene la strana querelle che dal sei agosto si sta giocando tra clienti vaccinati e ristoratori. Tanto che qualcuno l'ha ribattezzato paradosso del green pass. Il motivo è semplice. 

 

green pass ristorante 5

Chi ce l'ha, il pass, spesso viene costretto a mangiare dentro. Mentre chi ne è sprovvisto può godersi il pranzo o la cena nel dehors. Per molti clienti una discriminazione. Per i gestori di locali una necessità. «Mettetevi nei nostri panni, argomenta uno di loro: se facciamo accomodare all'aperto un cliente con il pass rischiamo di perdere l'incasso dei coperti al chiuso». Molti ci restano male. Mugugni, disappunto. Così le lamentele e le segnalazioni finiscono puntualmente sui social. 

 

green pass ristorante 3

Scrive uno dei tanti clienti vaccinati: «In un ristorante ho chiesto se c'era posto per due. Ha il green pass? Allora deve andare dentro». Angelo, indignato, ha postato la sua decisione: «In quella pizzeria non ci vado più. Mi hanno costretto a magiare dentro, vicino al forno. Ti vaccini, compi il tuo dovere etico e ti discriminano». Termine forse eccessivo. Discriminazione evoca significati più forti. Ma resta il dilemma di molte persone: «Per sedermi fuori mi conviene mentire e dire che non sono vaccinato?». 

 

green pass ristorante 2

Umberto Carriera leader di «Io apro», il movimento di protesta dei ristoratori, conferma il paradosso e la tendenza: «Purtroppo anche io, nei miei ristoranti, ho dei tavoli fuori e li riservo a chi ha il green pass. Chi resta dentro storce il naso. Con la bella stagione vorrebbe mangiare fuori. I clienti italiani sono più comprensivi. Ma vallo a spiegare agli stranieri, "voi dovete stare dentro". Vengono qui per il sole, per i tramonti».

green pass ristorante 1

 

 Salvatore Bongiovanni ricorre al conflitto sociale per spiegare la querelle. Su Twitter colpisce il racconto di un cliente vaccinato. Voleva mangiare in una pizzeria. Fuori. Impossibile, gli hanno risposto, quei tavoli sono riservati ai senza pass. Così ha cenato al caldo, tutto solo. 

green pass ristorante 4

 

«Molto triste». Il paradosso del green pass è segnalato in una chat da Fabio: «In Italia è impossibile far rispettare le regole senza che qualcuno le interpreti a modo suo». Nicola lo consiglia: «Vuoi il tavolo all'aperto? Nega il green pass».

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)