piero longo

COLPO DI SCENA NELL'AGGRESSIONE ALL'AVVOCATO LONGO, STORICO LEGALE DI BERLUSCONI: È INDAGATO PER VIOLENZA SESSUALE SU MINORENNE! - LA VITTIMA È LA DONNA 31ENNE CHE ASPETTAVA FUORI MENTRE LA COPPIA DI IMPROVVISATI PICCHIATORI SI ACCANIVA SULL'EX SENATORE. E' FIGLIA DI UNA SUA PRECEDENTE FIDANZATA, CHE ALL'EPOCA DEI PRESUNTI ABUSI AVEVA 16 ANNI - MA LA SPEDIZIONE PUNITIVA E' LEGATA AL FATTO CHE LONGO IN QUESTI MESI... - GHEDINI: ''CHI HA TENTATO DI UCCIDERE LONGO LO STA DIFFAMANDO PER GIUSTIFICARE L'AGGRESSIONE, SU FATTI NON CONFERMATI NEANCHE DALLA PRESUNTA VITTIMA. SARA' PROSCIOLTO

 

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera

 

Il mese scorso la scena da far west: l' avvocato che esce di casa con la pistola, loro che lo prendono a calci e pugni, lo disarmano e fuggono con l' arma. E poi, spaventati, chiamano la polizia per raccontare quel che successo e vengono arrestati. Mentre il noto legale finisce al Pronto soccorso con il volto tumefatto e 20 giorni di prognosi.

 

PIERO LONGO

Surreale. Un mese di indagini, di interrogatori, di testimonianze, per capirne di più e ora il colpo di scena: l' avvocato, professore ed ex senatore di Forza Italia Piero Longo, famoso per aver difeso Silvio Berlusconi in vari processi, è finito indagato per violenza sessuale nei confronti della figlia della sua ex compagna, che oggi ha 31 anni ma che all' epoca dei fatti al vaglio degli inquirenti ne avrebbe avuti meno di 16. La sera del pestaggio, il primo ottobre, lei c' era: aspettava fuori dell' abitazione di Longo, un palazzo del centro di Padova, mentre all' interno i suoi amici, una commercialista e il suo compagno maestro di sci, avvicinavano il legale e, alla fine, lo picchiavano.

 

All' origine della brutta vicenda ci sarebbe dunque il racconto di questa violenza che la donna ha detto di aver subito quando era adolescente. Ma la confidenza raccolta dalla coppia sarebbe stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La giovane donna, iscritta alla scuola di notariato, stava infatti attraversando un periodo difficile per il fatto che l' avvocato, 76 anni, con il quale aveva avuto in passato uno stretto legame, da qualche tempo aveva deciso di troncare ogni rapporto con lei impedendole qualsiasi contatto. Una chiusura vissuta male. «Per me è stato come un papà», sono le sole parole che ha pronunciato da quando è esploso il caso. Anche davanti al pm di Padova che sta seguendo l' indagine, Roberto D' Angelo, bocca cucita.

 

LUCA ZANON SILVIA MARAN

Nel frattempo, però, a parlare sono stati altri, ed è partendo da queste dichiarazioni verbalizzate che la Procura ha aperto, quasi come atto dovuto, un nuovo fascicolo con la pesante accusa di violenza sessuale.

Sulla quale potrebbe gravare la prescrizione del reato, che però sembra venga esclusa.

«Non posso dire nulla», ha tagliato corto D' Angelo. «Per l' aggressione l' avvocato Longo risulta persona offesa», si è limitato a dire il procuratore di Padova Antonino Cappelleri, glissando sulla nuova indagine.

 

I fascicoli sono infatti due e il secondo scaturisce dal primo che riguarda esclusivamente l' aggressione al legale.

In questo procedimento sono indagati in tre, compresa la trentunenne, con l' accusa di violenza privata aggravata e rapina, per via della pistola sottratta nel corso della colluttazione. La coppia di fidanzati ha nel frattempo ottenuto dal gip la misura meno afflittiva dell' obbligo di dimora a Padova con l' espresso divieto di avvicinamento alla casa di Longo. I due sono poi obbligati a non uscire dalle 22 alle 7 del mattino, un lockdown anticipato. La protagonista della vicenda è invece indagata a piede libero, non avendo partecipato materialmente all' aggressione. Lei si è limitata ad accompagnare gli amici sotto casa dell' avvocato ed è rimasta all' esterno.

piero longo

 

Un video acquisito dagli investigatori ha immortalato quel che è successo nel palazzo alle 23.30 di quella sera.

Dopo un paio di squilli al campanello, l' avvocato decide di scendere e lo fa con la pistola, regolarmente detenuta.

A Padova è risaputo che non esce mai di casa senza il suo revolver e a maggior ragione quella sera, quando capisce che la visita non è esattamente amichevole. Nelle immagini si vede la commercialista che gli indica l' amica fuori di casa: «La conosci quella?». Gli dà prima un calcio, poi una botta sulla testa, lui indietreggia, impugna la pistola, rientra, loro lo seguono. Si spaventano tutti e partono due colpi, fortunatamente in aria.

Poi la lotta e la fuga.

 

 

 

 

L’Avvocato Niccolò Ghedini difensore della parte offesa Avvocato Piero Longo nel procedimento che lo vede vittima di una grave aggressione, in relazione alle notizie apparse sulla stampa secondo le quali l’avvocato Longo sarebbe indagato fa presente quanto segue.

 

“E’ stato lo stesso avvocato Piero Longo a denunciare tempestivamente alla Procura della Repubblica di Padova le diffamatorie dichiarazioni che si erano apprese da indiscrezioni di stampa propalate da quegli stessi aggressori che, a dire del consulente tecnico medico Dr. Zancaner, avrebbero commesso proprio nei confronti dell’avvocato Longo un tentato omicidio con gravissimi danni fisici.

 

Aggressori che, pur nella libertà della scelta della linea defensionale e che incredibilmente nonostante l’estrema gravità della condotta sono stati lasciati in libertà dall’Autorità Giudiziaria, stanno evidentemente tentando di giustificare atti di eccezionale violenza e pericolosità con dichiarazioni assurde ed inverosimili sia per quanto concerne la ricostruzione dell’accaduto, sia in particolare per le asserite ragioni che li avrebbero determinati ad aggredire l’avvocato Longo in ora notturna all’interno della sua abitazione.

Le predette dichiarazioni, non appena nella disponibilità della difesa dell’avvocato Longo, saranno oggetto di tutte le azioni giudiziarie del caso.

 

Stupisce comunque la notizia di una iscrizione, che nascerebbe da un asserito atto dovuto del tutto opinabile, considerato che, a quanto consta sempre da informazioni di stampa, l’allora minorenne non avrebbe minimamente confermato l’assunto.

Il fatto che una notizia che dovrebbe essere coperta da un rigoroso segreto di indagine, sia stata resa nota alla stampa ancor prima che qualsiasi avviso formale sia stata comunicato all’avvocato Longo, è di assoluta gravità. Ed anche ciò sarà prontamente segnalato alle Autorità competenti.

 

E’ comunque ovvio che tale infondata ipotesi accusatoria non potrà che sfociare in un proscioglimento per insussistenza del fatto.

E’ altrettanto ovvio che saranno esperite tutte le opportune azioni giudiziarie nei confronti di tutti coloro che con qualsiasi mezzo diffonderanno tali diffamatorie notizie”.

 

 

 

PIERO LONGO NICCOLO GHEDINILUCA ZANON SILVIA MARANpiero longo

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)