alberto bianchi e maria elena boschi

ECCO COME E’ NATA L’INCHIESTA SU ALBERTO BIANCHI - L’AVVOCATO HA RICEVUTO COMPENSI DA UNA SOCIETÀ A TITOLO DI PRESTAZIONE PROFESSIONALE MA POI LI HA VERSATI NELLE CASSE DELLA FONDAZIONE OPEN - QUESTO HA DESTATO IL SOSPETTO CHE I SOLDI FOSSERO IN REALTÀ LA CONTROPARTITA PER AVER AGEVOLATO GLI AFFARI DELL'AZIENDA… - LA GUARDIA DI FINANZA HA PORTATO VIA L'ELENCO DEI FINANZIATORI CHE TRA IL 2012 E IL 2018 HANNO VERSATO OLTRE SEI MILIONI DI EURO…

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

 

ALBERTO BIANCHI

Ha ricevuto compensi da una società a titolo di prestazione professionale ma poi li ha versati nelle casse della Fondazione Open. È stato proprio questo a destare il sospetto che i soldi fossero in realtà la contropartita per aver agevolato gli affari dell' azienda. E per l'avvocato Alberto Bianchi è scattata l'accusa di traffico di influenze illecite. Adesso il lavoro della Guardia di Finanza va avanti con l'esame della documentazione contabile anche per verificare se quel passaggio di denaro fosse in realtà un finanziamento illecito.

 

L'inchiesta avviata dalla procura di Firenze si concentra sui bilanci della Fondazione - chiusa nel 2018 - che faceva capo a Matteo Renzi e aveva come consiglieri di amministrazione Maria Elena Boschi (che era anche il segretario generale), Luca Lotti e Marco Carrai. Durante la perquisizione eseguita nello studio di Bianchi il 16 settembre scorso dalla Guardia di Finanza sono stati portati via i libri contabili, ma anche l' elenco dei finanziatori che tra il 2012 e il 2018 hanno portato nelle casse oltre sei milioni di euro.

 

ALBERTO BIANCHI E MARIA ELENA BOSCHI

Risorse utilizzate per organizzare la Leopolda e altri eventi pubblici, ma anche appuntamenti politici dell' ex premier e del «giglio magico». Alcuni nomi sono noti e sono stati pubblicati sul sito, altri (privati e società) non hanno dato il consenso a rendere note le elargizioni. E tra loro si celerebbe anche l'azienda finita sotto accusa. Nei giorni scorsi i finanzieri sarebbero entrati anche nella sede legale proprio per acquisire la documentazione necessaria ad effettuare i riscontri.

 

Secondo il procuratore Giuseppe Creazzo e l'aggiunto Luca Turco, Bianchi avrebbe mascherato la sua attività di «agevolatore» con un incarico di consulenza legale. Un modo per nascondere il vero scopo del contratto che - questa è l'accusa ipotizzata - mirava in realtà ad agevolare la conclusione di affari.

alberto bianchi

 

I versamenti finiti al centro degli accertamenti sono stati effettuati nel 2016 e nel 2017 e la contestazione riguarda al momento le operazioni relative a questa società. I controlli potrebbero però essere ampliati ad altre prestazioni professionali proprio per verificare se si trattasse di un sistema più articolato. Un' eventualità che Bianchi nega e che il suo difensore Antonio D' Avirro si dice pronto a smontare «dimostrando che si tratta palesemente di un equivoco».

ALBERTO BIANCHI

 

Per questo il legale sottolinea che «in queste ore stiamo valutando se fare o meno ricorso al Tribunale del Riesame per il sequestro dei documenti. Abbiamo dieci giorni di tempo per farlo e a breve prenderemo la decisione». Bianchi ha sempre evidenziato come «Open sia la Fondazione italiana più trasparente in assoluto» e due giorni fa, quando la notizia dell' inchiesta è stata resa nota, si è detto «molto amareggiato» spiegando però di avere «messo a disposizione dei magistrati tutti gli elementi utili a chiarire la vicenda».

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – NEL VIAGGIO DELLA MELONI A WASHINGTON C’È SOLO L’INVITO "INFORMALE" DI TRUMP: LA DUCETTA NON PUÒ CERTO SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI AL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”