getty museum di los angeles

COME È POSSIBILE CHE IL GETTY MUSEUM DI LOS ANGELES SI SIA SALVATO DALL’INCENDIO CHE HA DEVASTATO PACIFIC PALISADES? - LE FIAMME SONO ARRIVATE A MENO DI DUE METRI DALLE MURA DELLA VILLA, MA LA STRUTTURA HA RESISTITO: LE PARETI SONO RIVESTITE DA QUASI 400MILA METRI QUADRATI DI TRAVERTINO E SONO CIRCONDATE DA AMPI SPIAZZI CHE RENDENDO PIÙ DIFFICILE LA PROPAGAZIONE DEL FUOCO - I TERRENI SONO PUNTEGGIATI DA ARBUSTI DI ACACIA E QUERCE CHE ASSORBONO MOLTA PIÙ ACQUA RISPETTO AD ALTRE PIANTE VERDI E HANNO MENO PROBABILITÀ DI BRUCIARE E… VIDEO

 

Da www.agi.it

 

getty museum di los angeles 5

Sulle Pacific Palisades devastate dai roghi, un edificio svetta miracolosamente intatto: è Villa Getty, sopravvissuta all'assedio delle fiamme cosi' come il J. Paul Getty Museum, poco lontano. Non sono un faro di speranza per una comunità che deve risorgere - letteralmente - dalle proprie ceneri, ma anche un modello di come fare le cose perché il disastro dell'ultima settimana non si ripeta al prossimo incendio in un giorno di vento.

 

Un piccolo esercito di 45 dipendenti del museo è stato mobilitato in turni 24 ore su 24 per pattugliare le decine di ettari sulla alle colline che circondano i due campus del Getty: la vecchia Getty Villa nelle Pacific Palisades, dove sono esposte antichità classiche in uno spazio progettato per evocare una casa della Roma imperiale, e il più recente Getty Center in pietra bianca a Brentwood, dove sono esposti gli "Iris" di Vincent van Gogh.

getty museum di los angeles 4

 

La sopravvivenza del Getty contro ogni previsione - le fiamme sono arrivate a meno di due metri dalle mura orientali della villa - è diventata uno dei pochi momenti di gioia nel mezzo di un cataclisma. Il museo più ricco del paese ha sia l'esperienza che le risorse per reagire con successo: ha una dotazione di 9,1 miliardi di dollari e ha anche affrontato incendi boschivi in precedenza nel 2009 e nel 2017. Nel frattempo, ha speso milioni nel corso degli anni per rafforzare la sua architettura, aggiungere meccanismi di prevenzione degli incendi nelle sale e preparare al peggio il terreno che lo circonda. "Stiamo resistendo bene, ma è stata una cosa folle" ha detto al Wall Street Journal Katherine Fleming, presidente e amministratore delegato del Getty Trust.

getty museum di los angeles 3

 

Il peggio della crisi si è presentato già nella prima notte dell'incendio, mentre Fleming dalla stazione di comando del Getty Center guardava le fiamme di Palisades salire senza controllo verso la villa. Un'app di tracciamento degli incendi boschivi mostrava la villa circondata di rosso. I membri del suo staff all'interno della villa erano intrappolati ma al sicuro: quando la villa fu aperta nel 1974, aveva muri di cemento ignifughi e tetti di tegole. C'è anche un elaborato sistema di irrigazione in loco.

getty museum di los angeles 2

 

L'indomani lo scenario era surreale: ettari di terreno intorno alla villa erano ridotti a una pelata bruciacchiata costellata di alberi carbonizzati, mentre i giardini interni erano ancora allegramente verdi. La collezione di 40.000 antichità era intatta. Tre giorni dopo, è arrivato un altro ordine di evacuazione, questa volta per il Getty Center situato pochi chilometri a nord-est, dove dilagava l'incendio di Brentwood. L'architetto Richard Meier ha progettato il centro perché non bruci, mai.

Le pareti sono rivestite da quasi 400 mila metri quadrati di pietra travertino color crema e circondate da ampi spiazzi che rendendo più difficile la propagazione del fuoco. Più lontano, i terreni del museo sono punteggiati da arbusti di acacia e querce, che assorbono molta più acqua rispetto ad altre piante verdi e hanno meno probabilità di bruciare come la legna da ardere. I rami bassi degli alberi vengono continuamente potati e ripuliti.

 

getty museum di los angeles 1

Tutte queste scelte sono state fatte intenzionalmente per rendere più difficile alle fiamme di aggredire la struttura. Da quando il museo ha aperto nel 1997, ha detto Rogers, i giardinieri hanno sfruttato la complessa rete di irrigatori del sito per bagnare l'erba ogni volta che c'è un avviso di incendio boschivo. Gli irrigatori sono collegati alle linee idriche comunali ma possono essere alimentati dal serbatoio d'acqua da 4 milioni di litri del centro, se necessario e da un altro da 200 mila litri nella villa.

getty museum di los angeles 8getty museum di los angeles 7

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO