COME È POSSIBILE CHE NESSUNO, NELLA SCUOLA MEDIA DI CASTELLAMMARE DI STABIA, SI SIA ACCORTO DEGLI ABUSI SESSUALI DA PARTE DELLA PROF 37ENNE? - LA VICEPRESIDE DELL'ISTITUTO: "PERCHÉ TUTTO QUESTO NON È USCITO FUORI PRIMA?". MA A SPIEGARLO DEVE ESSERE LEI, VISTO CHE I SETTE ALUNNI COINVOLTI NELLA VICENDA VENIVANO PORTATI DALL'INSEGNANTE NELLA SALETTA DOVE AVVENIVANO GLI ABUSI ANCHE DURANTE LE LEZIONI - IN QUEL LUOGO, LA PROF MOSTRAVA VIDEO PORNO SULLA LAVAGNA ELETTRONICA - LA MAGGIOR PARTE DELLE FOTO PRESENTI NEL CELLULARE DELLA DONNA SONO HARD E LE SUE ULTIME RICERCHE SU INTERNET RIGUARDANO SITI PORNO - IL GIUDICE: "ERA SCHIAVA DEI PROPRI IMPULSI SESSUALI"
LA VICEPRESIDE ANNUNCIA ACCERTAMENTI - OGGI L’INTERROGATORIO DELL’INSEGNANTE «NON C’ERA ALCUNA PROGRAMMAZIONE» ARRESTATA PER VIOLENZA SUI MINORENNI
Estratto dell'articolo di Fiorangela d'Amora per “Il Mattino”
prof fa sesso con alunno minorenne 2
«Non c'era nessuna programmazione per cui i ragazzi dovessero uscire dall'aula, sul registro non c'è nulla, per questo ora siamo noi a dover indagare internamente». Lina Cataldo è la vicepreside dell'istituto comprensivo «2 Panzini» di Castellammare, sconcertata per quanto appurato dalla magistratura, ma decisa ad individuare responsabilità anche tra i suoi stessi colleghi.
La creazione di gruppi separati dalla classe, la possibilità che uscissero dall'aula assieme all'insegnante, ripetutamente e senza un progetto da condividere sono aspetti ancora da chiarire. «Come mamma e nonna mi appaiono davanti agli occhi immagini che non riesco ad accettare, sono sconvolta. Perché tutto questo non è uscito fuori prima?», aggiunge la vicepreside.
PROFESSORESSA FA SESSO CON GLI STUDENTI
Quell'insegnante, che oggi sarà sottoposta a interrogatorio di garanzia, era tornata al plesso Salvati per volontà della mamma del 12enne, che aveva chiesto continuità con la maestra di sostegno dell'anno prima, proprio perché lei già conosceva la condizione dell'alunno e il suo piano terapeutico. Così dopo una prima assegnazione, da settembre a ottobre, nel plesso Panzini, l'insegnante di sostegno era tornata al plesso Salvati. […]
L'insegnante di Piano di Sorrento ora è in aspettativa, e sarà il ministero a decidere per la rescissione del contratto. Dal giorno dell'aggressione, il 14 novembre scorso, quando ad avere la peggio fu anche il padre che per difenderla si ruppe un polso, la donna non è più tornata in classe.
Ad aver ingannato insegnanti e famiglie proprio quel rapporto di fiducia che si era instaurato. «Mi fidavo di lei, eravamo in contatto ma ora dobbiamo pensare che comprava la nostra fiducia per altri scopi. Anche i voti alti che arrivavano a casa forse erano frutto di un inganno, non sappiamo più se la didattica sia stata falsata o meno.
PROFESSORESSA FA SESSO CON GLI STUDENTI
Sono contenta che sia finita in carcere - racconta la madre di una dei bambini coinvolti - ma sto male per mio figlio, che ora sta elaborando quanto è successo. Ha gli incubi, dorme male, ha l'ansia. Sicuramente faremo assieme un percorso di sostegno psicologico».
Quello che proprio non va giù alle famiglie, oltre a quanto che succedeva nella «saletta» e ciò che veniva detto nella chat di Instagram, è stato il comportamento della scuola, nell'immediatezza dei fatti ma anche dopo. Al tempo la responsabile del plesso era Rosanna Esposito, che oggi non ricopre più quel ruolo ma ancora ne subisce la pressione.
Ieri mattina all'interno della Salvati, in via Monaciello, si respirava ancora un clima di tensione. Gli insegnanti si rifugiavano nelle auto e provavano ad uscire da cancelli secondari, le mamme invece avevano voglia di raccontare questi mesi. «Per me la scuola è stata una delusione totale, mi sarei aspettata più appoggio o che mantenesse un ruolo neutrale - commenta una madre -, che avesse il beneficio del dubbio da un lato e dall'altro.
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Capisco che la situazione è molto delicata, però essere abbandonati penso non sia giusto nei confronti di ragazzi che hanno 12 anni, sono ancora bambini. Invece quella mattina, quando ci siamo recate a scuola, ci hanno solo saputo dire che i bambini avevano seri problemi psicologici, che erano diabolici e che erano degli hacker professionisti».
[…] «Manca ancora qualcosa, vogliamo capire perché la dirigenza e gli insegnanti si sono comportati così con noi e con i nostri figli che per loro erano mentalmente problematici. Tutti gli insegnanti sono usciti dalle chat di classe, non veniamo più avvisati di nulla». […]
VIDEO HARD SUL CELLULARE E LETTERE SCRITTE AGLI ALUNNI «TRATTATI COME FIDANZATI»
Estratto dell’articolo di Dario Sautto per “Il Mattino”
Nell'insolito rapporto tra insegnante e alunni, a fine anno scolastico la docente di sostegno avrebbe consegnato alcuni doni e, soprattutto, tre lettere ai ragazzini che avevano trascorso alcune mattinate con lei nella «saletta».
Tra gli indizi raccolti nel corso delle indagini dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Bianca Maria Colangelo), ci sono anche i testi di alcuni lettere scritte da V.S., 37 anni, la professoressa della Penisola Sorrentina che da due giorni è in carcere con le accuse di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne, reati commessi ai danni di alcuni studenti della scuola media, tutti minori di 14 anni.
Una lettera in particolare secondo il gip del tribunale oplontino Luisa Crasta ha un contenuto più adatto ad un fidanzato, a un compagno, con frasi di rammarico e riferimenti insoliti quasi per la fine di una relazione, anziché ad un rapporto tra insegnante e alunno. […]
Un'inchiesta, quella sui presunti comportamenti sessualizzanti subiti da 7 alunni all'interno di una piccola aula della scuola Catello Salvati, partita dopo la violenta aggressione subita dalla 37enne lo scorso 14 novembre, quando la donna fu vittima di un violento pestaggio nel corridoio della scuola e poi nel piazzale dell'istituto, dove ad avere la peggio fu il padre dell'indagata, ricoverato per una frattura al braccio.
[…] A pesare ci sono le accuse mosse dai 7 minori, ascoltati in modalità protetta e tutti ritenuti attendibili nel loro racconto. Secondo l'accusa, la 37enne avrebbe condotto a gruppi di 2-3 alla volta i 7 ragazzini nella «saletta», con la scusa di dover fare delle ripetizioni.
In realtà, in quella aula gli alunni avrebbero visto video hard dalla lim oppure dal cellulare della donna, ma sarebbero anche stati spinti ad approcci tra loro, subendo racconti a sfondo sessuale dell'insegnante e, in un caso, un 12enne avrebbe subito un rapporto sessuale.
A confermare le accuse, ci sarebbero anche decine di messaggi audio in una chat su Instagram, in cui la donna avrebbe parlato in maniera volgare e scurrile sempre di discorsi a sfondo sessuale.
Nel corso delle indagini, è stato sequestrato materiale pornografico in possesso della donna: sul telefonino, su 17mila immagini, la gran parte ha stabilito una perizia era a sfondo hard e le ultime 10 ricerche della donna era di pornografia.
In attesa dell'interrogatorio di garanzia, però, le indagini non si fermano e viaggiano su diversi binari. Innanzitutto, c'è da capire il ruolo della scuola, che non ha vigilato sui minori, consentendo senza alcuna autorizzazione all'insegnante di prelevare sistematicamente 6 alunni (a parte il minore a lei affidato per il sostegno), portandoli in un'altra aula durante l'orario scolastico.
[…] Sono da verificare anche i racconti di alcuni testimoni, tra cui un insegnante che avrebbe sentito gli alunni «organizzarsi» per far «licenziare la professoressa» che, pochi giorni prima, aveva sorpreso due alunni in bagno a fumare e li aveva fatti sospendere. Uno di quegli alunni, però, si era anche confidato con l'insegnante, parlandogli di cosa accadeva nella «saletta».