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COME È UMANO, OSCAR - CAMERIERI, CUOCHI E DIPENDENTI CHE INNEGGIANO A FARINETTI COME FOSSE IL MEGADIRETTORE GALATTICO DI FANTOZZI: LA PAGINA FACEBOOK DI FARINETTI È UN “SELFIE” ATTUALISSIMO DEI NUOVI RAPPORTI DI PRODUZIONE
FOTO DA GRUPPO FACEBOOK "IO STO CON FARINETTI"
Daniela Ranieri per “il Fatto Quotidiano”
Negli anni 70 i deserti d’America si riempirono di comunità di fulminati, sul modello di quella del Reverendo Jones, dedite al proselitismo e alla coltivazione della terra. Oggi sette e religioni scismatiche abitano il suolo immateriale della Rete: siccome i matti stanno dappertutto ma spesso soffrono l’isolamento della società ingrata, Internet offre loro rifugio e visibilità: ecco allora su Facebook i gruppi dei fissati delle Harley-Davidson, di quelli che aspettano gli alieni, dei fan di Pupo, dei geniali Pastafariani, che girano con uno scolapasta in testa e si oppongono all’insegnamento del creazionismo nelle scuole.
FOTO DA GRUPPO FACEBOOK "IO STO CON FARINETTI"
Sotto questa specie rientrerebbe il gruppo “Io sto con Oscar Farinetti”, variante tarata sul guru dell’enogastronomia di quegli innumerevoli “Io sto con”, di volta in volta l’Orsa Daniza, Magdi Cristiano Allam, i due marò, Putin, Silvio, Matteo Renzi (e chi non), l’Ebola, e persino Gianfranco Fini.
FOTO DAL GRUPPO FACEBOOK "IO STO CON FARINETTI"
E, in effetti, se non si dà solidarietà a un milionario in euro, non si vede a chi darla. A oggi 882 persone stanno con Farinetti (ancora lontani i 6 mila “Mi piace” della pagina Forza Dudù), e il gruppo, nato il 24 ottobre, sarebbe riassorbibile nel rumore di Internet; se non che, e la pulce nell’orecchio ce l’ha messa proprio Farinetti dicendo a Piazza Pulita “andate a leggere i commenti sul nostro Facebook”, è suo malgrado un selfie attualissimo dei nuovi rapporti di produzione. La presentazione recita: “La grande famiglia EATALY perché Eataly ci fa crescere da un futuro sereno alle nostre famiglie siamo felici di stare in Eataly... NOI SIAMO EATALY”.
“Noi” sono dipendenti, camerieri, cuochi, magazzinieri dei negozi Eataly d’Italia, a tal punto identificati col marchio da muovere uniti nella missione di neutralizzare i “gufi” che hanno scioperato (“solo due”, sostiene Oscar) per turni massacranti, salari da fame e contratti precari, non graditi sebbene siano fatti secondo la moda del momento.
Sotto foto di pause-pranzo spiritosissime, compleanni festeggiati al lavoro, scherzi spassosi con carote e peperoni (“Scusate se noi a Eataly, quando lavoriamo ci divertiamo... scusate tanto davvero”, scrive un subordinato), è tutto un traboccare di “Forza Oscar” e “daje Presidente” e amore per il brand.
Che qualche potere lo deve pure avere, se dipendenti e consumatori lottano insieme per la reputazione del Capo contro i nemici: “i giornali”, la trasmissione La Gabbia e, chissà perché, Stefano Fassina . “Non lavoro per eataly, ma se in Italia avessimo 10 oscar farinetti questo paese sarebbe un modello da seguire nel mondo”, dice Giacomo; e Valentina: “Io sto con i professionisti, sto con chi ha tanto da insegnare, con chi cambia il mondo e non si lamenta inutilmente. Io sto con Oscar Farinetti”.
Tra le righe spira una chiara sindrome da accerchiamento: “RAGAZZI CALMA CON I TONI NON ESAGERIAMO SE CI ATTACCANO CERCHIAMO DI STARE SERENI”, scrive l’amministratore del gruppo, stacanovista in un ristorante Eataly; sindrome che raggiunge il diapason il 30 ottobre, quando un ex dipendente aggredisce un cuoco nel negozio Eataly di Roma: “È vergognoso quello che è accaduto oggi”, “L'importante che stiano bene e che venga fatta giustizia!”. L’amore per Oscar, che è rimasto illeso dalla colluttazione perché assente, tocca un’apoteosi da apparizione della Madonna a Medjugorje: “Questa è un altra testimonianza che i giornali non scrivono la verità!”.
Oscar, che sta con Renzi, va alla Leopolda perché “non è un luogo di lamentele” e ha “un progetto straordinario: alziamo il culo dalla sedia e andiamo a narrare il nostro primato nel mondo”, è adorato come il Megadirettore galattico di Fantozzi: “Incontrare il tuo Capo e sentirgli dire che è orgoglioso dei suoi ragazzi non ha prezzo!”. È molto umano, e un bel presidente.
Se il dominio si trasmette attraverso i dominati, come da libello di monsieur de La Boétie sulla servitù volontaria, Ilaria dichiara: “Io da Eatalyana penso che non ci sia cosa piu bella che svegliarsi la mattina con la voglia di andare a lavorare xke svolge qualcosa che gli piace fare”.
Forse pure di più di quegli operai della Fiat di Melfi che ballarono sulle note di Happy, lei ama il suo lavoro, il suo stipendio, il suo padrone, ma guai a chiamarlo così, ha detto Renzi in qualità di Lorenzo il Magnifico di questo Pico della Mirandola della trafilatura al bronzo. Ma è una certa Tiziana a dire la cosa definitiva, e meglio non avrebbero saputo Bauman, Chomsky e iek messi insieme: “a pensarci bene... qual è il vantaggio oggi di un lavoratore ad essere ‘assunto’... per le garanzie? per la certezza?? per la pensione??? chi crede ancora a queste chimere a mio avviso vive in un altra era” Già. E qui a te, pure se non ti frega niente di Farinetti in sé, ti viene voglia da scrivere sulla bacheca del gruppo, come Fantozzi in cielo, “il Megapresidente è uno stronzo!”.