antonio calogero montante

COME MONTA IL CASO MONTANTE - LA PROCURA DI PALERMO INDAGA SU UNA PRESUNTA RIVELAZIONE DI SEGRETO COMPIUTA DALL'ATTUALE QUESTORE DI ROMA CARMINE ESPOSITO NEL 2014 QUANDO ERA QUESTORE DI TRAPANI - TUTTO INIZIA NEL 2015 QUANDO NEL CORSO DELLE INDAGINI SULL'ALLORA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA SICILIA ANTONELLO MONTANTE, GLI INVESTIGATORI SI CONCENTRANO SUI RAPPORTI CON IL FRATELLO DEL QUESTORE: L'ALLORA DIRETTORE DEI SERVIZI SEGRETI AISI, IL GENERALE ARTURO ESPOSITO

Marco Lillo per il “Fatto quotidiano”

 

antonello montante

La Procura di Palermo indaga su una presunta rivelazione di segreto compiuta dall' attuale questore di Roma Carmine Esposito nel 2014 quando era questore di Trapani. La vicenda (già emersa nel provvedimento di arresto del Gip di Caltanissetta contro Antonello Montante del maggio 2018) è ancora tutta da chiarire e riscontrare. Per questa ragione il pm di Palermo Giovanni Antoci, dopo avere ricevuto la notizia di reato dai colleghi di Caltanissetta, ha iscritto alla fine del 2018 il questore Carmine Esposito per rivelazione di segreto e nei giorni scorsi ha sentito alcuni testimoni.

Arturo Esposito

 

Tutto inizia nel 2015 quando nel corso delle indagini sull' allora presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, gli investigatori si concentrano sui rapporti con il fratello del questore: l' allora direttore dei servizi segreti Aisi, il generale Arturo Esposito.

 

carmine esposito

Poi nel febbraio 2016 l' imprenditore Pietro Di Vincenzo, già presidente degli industriali della Sicilia, in pessimi rapporti con Montante, racconta ai magistrati di essere a conoscenza di un episodio riferitogli da un amico imprenditore del settore costruzioni: Davide Tedesco. L' amico di Di Vincenzo aveva pranzato il 1° aprile 2014 al ristorante Charme di Palermo e aveva origliato una chiacchierata di Montante con il questore dal tavolo vicino: "Ebbe modo di udire i due discutere di un sequestro di prevenzione che doveva essere applicato nei confronti di Pietro Funaro, imprenditore del Trapanese". La notizia della misura contro Funaro però sarà data dall' Ansa solo 4 mesi dopo, il 5 agosto del 2018. Nel lancio l' agenzia precisa che il sequestro è stato emesso "su proposta del questore".

 

carmine esposito

L' imprenditore Tedesco, convocato a stretto giro nel 2016, conferma e offre altri particolari ai pm: "Il giorno 1 aprile 2014 mi recai a pranzo in questo locale assieme ad un mio amico, il professore Giovanni M. (.) A un certo punto entrarono nel locale Montante e un altro soggetto, distinto e ben vestito, e si accomodarono nel tavolo ubicato alla mia sinistra. () essendo stato sempre molto critico nei confronti del Montante, confesso di essere stato estremamente attento nel cercare di capire il contenuto della conversazione () rimasi molto colpito allorché ebbi modo di comprendere che i due stessero discutendo anche di una misura di prevenzione patrimoniale da eseguire nei confronti di un imprenditore di Trapani, Pietro Funaro () non avevo letto alcuna notizia stampa su un sequestro eseguito nei confronti del Funaro".

 

Antonello Montante

 A quel punto Tedesco offre ai pm la possibilità di cercare qualche riscontro: "Subito dopo essermi allontanato dal locale, inviai un sms all' avvocato Gioacchino Genchi per chiedergli un incontro che in effetti avemmo di lì a poco nello studio di questi () a tal proposito produco alla S. V. la stampa di uno 'screenshot' del mio telefono cellulare riportante lo scambio di sms avuto con Genchi in quell' occasione".

Pietro Funaro

 

Proprio insieme a Genchi, Tedesco riuscì a individuare "chi potesse essere l' interlocutore del Montante". Tedesco mette le mani avanti sul suo convitato: "Non credo che il professor M. abbia ascoltato la conversazione tra Montante ed Esposito". Gli inquirenti, sempre nel febbraio 2016 a Caltanissetta, ascoltano Genchi che conferma la visita di Tedesco quel giorno al suo studio e la ricerca sul web per individuare l' interlocutore di Montante.

Genchi racconta: "Verificammo su internet che non era stata data alcuna notizia di una misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di imprenditori del Trapanese sicché la circostanza rafforzò la certezza che i due stessero discutendo di notizie riservate".

 

GENCHI

Qualche tempo dopo, racconta sempre Genchi ai pm, Tedesco gli telefonò per segnalargli che il sequestro da 25 milioni contro l' imprenditore Funaro era stato effettuato. Negli articoli si faceva notare che tre mesi prima "Funaro era stato sospeso da Confindustria Trapani in quanto a suo carico c' era una interdittiva antimafia".

Effettivamente già il 29 gennaio 2014 la Prefettura aveva emesso un' interdittiva antimafia e l' impresa Funaro era stata esclusa da una gara.

 

Esposito è indagato per ragioni di competenza territoriale dal pm di Palermo.

Nell' ordinanza di arresto del Gip di Caltanissetta contro Montante (che aveva avuto un' ampia diffusione su internet) l' episodio era citato. Allora era indagato però solo il fratello generale dell' Aisi, ora a processo a Caltanissetta, per altre rivelazioni di segreto a beneficio di Montante che nel frattempo è stato condannato a 14 anni.

 

carmine esposito franco gabrielli marco damilano foto di bacco

Nell' ordinanza del Gip si legge che il 31 marzo i cellulari di Montante e del questore Esposito si scambiano attorno alle 20 e 20 tre sms. Il giorno dopo il cellulare di Montante si sposta da Serradifalco a Palermo e poi aggancia una cella vicina al ristorante Charme dalle 11 e 47 fino alle ore 15 e 21.

 

Nell' informativa si citano altre telefonate tra i due cellulari in quel periodo e una sovrapposizione di celle il 13 maggio 2014. Non c' è riscontro invece sulla presenza del telefonino del questore il primo aprile nella cella del ristorante. Contattato dal Fatto, il questore ha declinato l' invito a parlare.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…