marta cartabia alfonso bonafede

SCANDALO TOGHE, GIUSTIZIA MARCIA: COME CAMBIERA' IL "SISTEMA" MARTA CARTABIA? - LE IPOTESI: ASSOLUZIONI SENZA APPELLO, RIFORMA DI PRESCRIZIONE, CSM E PROCESSO CIVILE - OGGI IL VERTICE TRA I PARTITI E IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA MA LA MAGGIORANZA È SPACCATA TRA GIUSTIZIALISTI E GARANTISTI, TANT’È CHE I GRUPPI HANNO PRESENTATO 718 EMENDAMENTI...

1 - ASSOLUZIONI SENZA APPELLO E PRIORITÀ A CERTE INDAGINI

Michela Allegri e Marco Conti per "il Messaggero"

 

MARTA CARTABIA

Riforma della prescrizione, con due opzioni: processuale, oppure un rimedio compensativo con un' attenuante prevista in caso di eccessiva lungaggine del processo. L' inappellabilità e la sola possibilità di revisione del procedimento in Cassazione per le sentenze penali di assoluzione.

 

I MEMBRI

Il coinvolgimento del Parlamento, tramite un atto di indirizzo, nell' indicare le priorità relative a determinati reati. E, soprattutto, la volontà di velocizzare i tempi, cercando spingere sui riti alternativi e di incidere sulle impugnazioni, prevedendo che la regola per l' appello sia di discussione scritta, salvo una differente richiesta da parte dell' imputato.

 

ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE

Sarebbero queste le principali proposte relative alla riforma della giustizia e della prescrizione che, oggi pomeriggio, i membri della Commissione ministeriale istituita dalla Guardasigilli, Marta Cartabia, e coordinata dal presidente emerito della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi, presenteranno ai capigruppo in Commissione Giustizia della Camera. La scorsa settimana, invece, i gruppi parlamentari hanno presentato gli emendamenti, 718 in tutto, al ddl Bonafede, emanato dal precedente governo e che la Camera sta esaminando.

luca palamara al csm

 

LA PRESCRIZIONE

Il tema più spinoso resta quello della prescrizione di fatto cancellata dal ministro Bonafede. Il ddl a suo tempo messo a punto dal ministro grillino era frutto di una sorta di compromesso tra M5S, Pd e Leu che a sua volta superava la legge Spazzacorrotti approvata dalla maggioranza M5S-Lega nel gennaio 2019.

 

SERGIO MATTARELLA GIORGIO LATTANZI

Se la Spazzacorrotti prevedeva che la prescrizione si fermasse dopo il processo in primo grado, il Lodo Conte2 - dal nome del deputato di Leu Federico Conte - mantiene il fermo della prescrizione dopo il primo grado, ma introduce una serie di meccanismi di durata massima di ogni fase processuale.

 

piercamillo davigo al tg2 2

La scorsa settimana su questo punto tutti i gruppi hanno presentato emendamenti discordanti: i Cinque Stelle e la Lega hanno proposto di tornare alla Spazzacorrotti, mentre il Pd ha puntato sul potenziamento dei riti alternativi per sgravare i tribunali, e sul ripristino della prescrizione se si sforano i tempi del processo in appello e Cassazione o, in alternativa, in uno sconto di pena se i tempi sono oltremodo lunghi.

 

Forza Italia vorrebbe invece il ripristino della prescrizione a come era prima della Spazzacorrotti. Sulla questione da parte della commissione ci sarebbe apertura al confronto. Le ipotesi vagliate sono due: una prescrizione processuale secca e una di rimedio compensativo, con un' attenuante in caso di caso di processo di irragionevole durata.

ENRICO COSTA E CARLO CALENDA

 

Sul tavolo anche la riforma del Csm che in alcuni emendamenti, si lega alla separazione delle carriere.

 

«Sono stati affrontati tutti i temi del ddl Bonafede, dando sistema agli argomenti - ha detto il sottosegretario Francesco Paolo Sisto - I prossimi passi saranno comunicare le proposte ai capigruppo, un confronto costruttivo e poi l' approdo in Parlamento, come fase finale di un procedimento complesso. I lavori sono stati terminati in tempo record. C' è un ragionevole ottimismo in un buon risultato condiviso».

 

IL REFERENDUM

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY GIANBOY

Su ogni testo presente in Parlamento ci sono già valanghe di emendamenti presentati soprattutto dall' ex ministro e ora deputato di Azione, Enrico Costa. A rendere il clima più effervescente c' è anche l' annuncio di Matteo Salvini di voler promuovere ben otto referendum sulla giustizia con il Partito Radicale di Maurizio Turco. Per i Radicali si tratta di un secondo tempo rispetto ai referendum già proposti, vinti e disattesi.

 

Per Salvini l' occasione per una battaglia anche contro la legge Severino che potrebbe creargli qualche grattacapo. Il rischio è però di trasformare i quesiti sulla giustizia in un referendum su Salvini e di fermare le riforme necessarie ed inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

Marta cartabia al Meeting di Comunione e liberazione

«Devo essere molto chiara, senza riforme della giustizia niente fondi del Recovery», ha sottolineato qualche giorno al Guardasigilli Cartabia in un' intervista a La Stampa. Le tre riforme che la ministra intende portare a compimento valgono 2,3 miliardi del Pnrr e il referendum rischia di rallentare l' iter legislativo.

 

«Mi sembra un' iniziativa interessante», ha sostenuto ieri non a caso la leader di FdI Giorgia Meloni secondo la quale «la riforma della giustizia è un tema che non può essere rimandato, e che non deve essere affrontato su un piano ideologico o come uno scontro tra politica e magistratura».

 

2 - PIÙ CONCILIAZIONE E GIUDICI DI PACE COSÌ CAMBIA IL GIUDIZIO CIVILE

L.M. per "la Repubblica"

 

MARTA CARTABIA LUCIANA LAMORGESE

(…) La riforma del processo civile, la più importante di tutte perché dovrà accorciare della metà i tempi del processo, è mediaticamente la "Cenerentola della giustizia". Poco attraente per guadagnare le prime pagine. Troppo noiosa per scatenare gli scoop. Eppure è quella con cui il cittadino - dalle liti di condominio agli incidenti stradali - fa i conti tutti i giorni. È la prima che vedrà materializzarsi al Senato nelle prossime 48 ore le proposte di Cartabia.

 

La ministra punta a una fondamentale inversione di tendenza: «Bisogna rivoluzionare abitudini e mentalità, e ognuno deve fare la sua parte. Con l' obiettivo di accelerare i tempi e ridurre l' arretrato».

marta cartabia

 

(…) Le novità? Eccole. Innanzitutto "l' ufficio del processo", un team in aiuto del giudice che farà tutto il lavoro preparatorio. In arrivo 16mila assunzioni. Un vero cambio di passo. Poi la previsione delle "spese giudiziali" quale deterrente per azioni temerarie o condotte dilatorie. Ancora: una magica sigla - Adr - che sta per Alternative Dispute Resolution. Arbitrato, mediazione, negoziazione assistita. Tutti gli strumenti per chiudere le controversie senza arrivare davanti al giudice.

 

Cambia il rito civile. Senza riscrivere tutto il processo, s' incide sui punti di crisi. Ci sarà l' obbligo, pena sanzioni, di garantire atti chiari e sintetici. Nel primo grado si propone di estendere la competenza del giudice di pace per le controversie fino a 30mila euro rispetto alla soglia attuale di 5mila.

 

magistrati

L' obiettivo è ridurre il carico sui tribunali e le corti di appello. Il tema del giudizio e le prove connesse dovrà essere definito negli atti introduttivi. E nella fase conclusiva ci sarà un modello uniforme di decisione che semplificherà il lavoro del giudice.

 

(…)

 

L'ARTICOLO INTEGRALE: 

https://rep.repubblica.it/ws/detail/generale/2021/05/09/news/giustizia_piu_conciliazione_e_giudici_di_pace_cosi_cambia_il_processo_civile-300231277/

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…