abitudini geni

LE ECCENTRICHE ABITUDINI DEI GENI: BEETHOVEN AMAVA COMPORRE MENTRE SI LAVAVA MENTRE BALZAC BEVEVA UNA CINQUANTINA DI CAFFÈ AL GIORNO, MA IL PIÙ ORIGINALE DI TUTTI ERA SICURAMENTE EINSTEIN... 

da huffingtonpost.it

 

La genialità è spesso accompagnata da strane abitudini. Non sono rari i casi di comportamenti eccentrici adottati dalle grandi menti che hanno dato il loro contributo allo sviluppo dell'umanità. Comportamenti che una persona dotata di media intelligenza, vuoi per pudore vuoi per imbarazzo, non si concederebbe mai, almeno in pubblico.

Ma forse sono proprio queste eccentricità che hanno reso questi personaggi ancor più strambi e geniali, e quindi più apprezzati dal grande pubblico.

 

pitagora

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pitagora è stato uno dei personaggi più influenti del mondo classico, sia in campo matematico che filosofico. Un vegetariano convinto, che però non amava le fave e tutti gli altri legumi. Li detestava. Non si conosce bene il motivo di questo odio, ma quel che è certo è che il grande filosofo e matematico aveva obbligato i suoi discepoli a non mangiare legumi. Non potevano nemmeno toccarli.

 

 

beethoven

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il buon Ludovico Van è uno dei più grandi compositori di sempre. La sua musica è immortale e verrà ricordata e suonata ancora per molto tempo. Ma forse non tutti conoscono lo strano processo creativo che ha portato alla nascita delle sinfonie e delle altre opere.

 

Non era difficile trovare il Maestro concentrato su di uno spartito mentre si lavava. O meglio, girava per una stanza, anche nudo, pensando a una giusta armonia, alla nota da incastrare, al suono più corretto e corrispondente a quanto aveva in testa, quando improvvisamente prendeva una tinozza d'acqua e se la versava addosso, per poi rimanere zuppo fradicio e continuare a vergare note come se niente fosse.

 

 

balzac

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Balzac è stato, in ordine: scrittore, drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista e stampatore. Una vita molto impegnata che richiedeva immenso sforzo mentale e dedizione. Soprattutto per scrivere un'opera come La Comédie Humaine, una delle più grandi costruzioni letterarie di tutta la storia dell'umanità.

 

Ma dove trovava le energie necessarie il Balzac? Lo scrittore era solito bere una cinquantina di caffè al giorno, una dose di caffeina che risulterebbe letale per la stragrande maggioranza degli esseri umani. Una volta, Balzac raccontò di essere rimasto in piedi per 48 ore di fila, concedendosi appena tre ore di sonno. Spesso, però, si chiedeva il perché dei suoi mal di testa, senza capacitarsene.

 

 

stravinsky

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ll compositore russo Igor Stravinsky aveva la particolare abitudine di mettersi in verticale sulla testa, ogni mattina per almeno 15 minuti. Lo faceva, come era solito dire a chi lo trovava a testa in giù, per "liberare il cervello". A questo si aggiungeva un'altra fissazione, forse scaramantica: Stravinsky aveva la mania di mangiare un uovo sodo prima di ogni concerto.

 

 

leonardo da vinci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leonardo Da Vinci non era un estimatore del sonno. Il genio polivalente di Leonardo non richiedeva grandi quantità di sonno, a lui bastavano pochi istanti di riposo nell'arco delle 24 ore. Riposo che comunque toglieva tempo prezioso da dedicare alle sue invenzioni, arti e progetti. Un'abitudine che un altro genio, Thomas Edison, farà sua qualche secolo dopo.

 

 

nikola tesla

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un altro estimatore delle notti insonni era Nikola Tesla. Tesla preferiva dedicare al sonno appena due ore al giorno. Ma non solo, prima di coricarsi, Tesla arricciava e allungava le dita dei piedi per ben 100 volte, ogni sera della sua vita. Diceva che così facendo alimentava l'energia delle sue cellule cerebrali. Non molto socievole, odiava i gioielli e le donne sovrappeso. Amava invece la compagnia dei piccioni.

 

 

agatha christie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra le scrittrici di gialli più amata di sempre, Agatha Christie non scriveva mai seduta a una scrivania o dentro un ufficio. Non le piaceva l'idea di una postazione fissa, semplicemente scriveva dove più le sembrava opportuno, in base all'umore del momento.

 

Poteva scrivere in cucina, in una stanza d'albergo o in giardino. L'importante era avere sempre con sé la sua fidata macchina da scrivere. Sempre in base all'umore, iniziava a scrivere racconti ignorando lo sviluppo della trama.

 

 

albert einstein

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Einstein è l'emblema della genialità accostata all'eccentricità. Da bambino ha avuto problemi nel corso dello sviluppo e ha avuto serie difficoltà nell'imparare a parlare. Ma questo non è mai stato un problema per lui, in quanto pensava che queste difficoltà gli avessero concesso il tempo di dedicarsi alla contemplazione del mondo e di porsi domande importanti sull'universo che lo circondava. Crescendo, il numero di abitudini strane che lo contraddistinguevano aumentarono. Si faceva crescere i capelli lunghi perché non sopportava l'idea di dover andare dal barbiere, aveva una sorta di rifiuto, e non indossava i calzini perché li riteneva superflui.

 

Ogni tanto mangiava cavallette vive. Forse per sperimentare.

 

 

friedrich nietzsche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nietzsche, uno dei più importanti filosofi e pensatori della storia moderna. Il suo pensiero ha avuto un impatto irripetibile sulla storia intellettuale e filosofica dell'uomo. Un uomo che amava lavorare in piedi, sempre. Per lui non esistevano sedie, se non per riposarsi. E si infuriava con chiunque avesse trovato a studiare o a scrivere non in posizione eretta.

 

Una volta definì il suo caro amico Gustave Flaubert "nichilista", solo perché lo trovò seduto mentre lavorava.

 

 

charles dickens

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dickens era un perfezionista. Non solo nella sua arte, la letteratura, ma in tutti gli aspetti della vita. In particolare, aveva un'attenzione maniacale per i suoi capelli, che dovevano essere sempre impeccabili, non una sola ciocca doveva essere fuori posto. Se li pettinava in continuazione.

 

Quando dettava i suoi racconti al suo assistente, tornava su una frase anche più volte, fino a quando non avesse trovato la forma più adatta. Un chiaro sintomo di un disordine ossessivo compulsivo.

 

Nel suo studio, inoltre, non dovevano mai mancare un piccolo vaso di fiori, la carta, un coltello, una foglia ornamentale dorata con un coniglio - finto - appollaiato su di essa e un statuetta di bronzo di due grossi rospi che brandivano spade.

 

 

jane auste

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I libri di Jane Austen sono amati e conosciuti in tutto il mondo, riadattati anche per le pellicole su piccolo e grande schermo. Ed era affetta dal delirio del controllo. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi a lei quando era occupata a scrivere i suoi romanzi. Neanche una frase si poteva leggere dei suoi lavori, almeno fino a quando non fossero stati pubblicati.

 

Scriveva in camera sua, senza mai voler riparare il fastidioso cigolio della porta, proprio per sentire se qualcuno si fosse azzardato a entrare per spiare il suo lavoro.

 

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