mario benotti domenico arcuri

ECCO COME SPUNTA L'IPOTESI PECULATO PER DOMENICO ARCURI - IL REATO, CONTESTATO ALL'EX COMMISSARIO E AL SUO BRACCIO DESTRO FABBROCINI, COMPARE PER LA PRIMA VOLTA NELLA ROGATORIA INVIATA DAI PM DI ROMA AI COLLEGHI DI SAN MARINO - L'IPOTESI ACCUSATORIA DELLA PROCURA DI ROMA POTREBBE ESSERE DOVUTA AL FATTO CHE, RIFIUTANDO OFFERTE PIÙ VANTAGGIOSE, L'EX COMMISSARIO AVREBBE AVVANTAGGIATO TERZI, SPRECANDO SOLDI PUBBLICI…

François de Tonquédec per "la Verità"

 

telefonata tra filippo moroni e domenico arcuri 2

Proseguono nel massimo riserbo le indagini per peculato nei confronti di Domenico Arcuri, iscritto dalla Procura di Roma per l'acquisto da parte della struttura commissariale per l'emergenza Covid di 801 milioni di mascherine cinesi al prezzo di 1,25 miliardi di euro.

Ricordiamo che il peculato è il reato che punisce un funzionario, un incaricato di pubblico servizio o un'autorità pubblica che si appropri di denaro o di un altro bene mobile di cui dispone in ragione del proprio incarico. È in pratica la appropriazione indebita del pubblico ufficiale.

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

Si parla di peculato d'uso se l'appropriazione è solo temporanea e la cosa, se possibile, sia stata restituita. Nel primo caso la pesa oscilla da quattro anni a dieci anni e sei mesi, nel secondo da tre a sei. La parola deriva dal latino peculatus, derivato del verbo peculari «truffare, amministrare in modo disonesto».

DOMENICO ARCURI

 

Evidentemente gli investigatori, al contrario di alcuni cronisti, sospettano ci sia stato uno spreco di denaro pubblico per quella fornitura monstre. Infatti, come stanno dimostrando le inchieste in corso, la pandemia non viene considerata una scriminante per chi ha approfittato dell'emergenza per fare traffici loschi (diversi fornitori di commesse fantasma o di mascherine non a norma sono stati arrestati), ma potrebbe non esserlo nemmeno per chi era tenuto a utilizzare con avvedutezza le risorse pubbliche.

 

E forse comprare mascherine con certificazioni non regolari a prezzi così alti da consentire il pagamento di decine di milioni di euro di commissioni potrebbe essere considerato dai magistrati un'azione poco oculata. Per qualcuno l'ipotesi accusatoria degli inquirenti capitolini potrebbe essere che, rifiutando offerte più vantaggiose l'ex commissario avrebbe avvantaggiato terzi, sprecando soldi pubblici.

DOMENICO ARCURI

 

La pena prevista per il peculato consente sia l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche, sia il ricorso a misure come la custodia cautelare. Un'ipotesi questa che, nel caso dell' ex commissario e del suo braccio destro Antonio Fabbrocini dovrebbe essere esclusa, sulla base di quanto già espresso dal gip Paolo Andrea Taviano, il quale aveva revocato le misure cautelari ad alcuni indagati essendo venuta meno la possibilità di reiterazione del reato, dopo che «il Governo ha sostituito il Commissario Arcuri e la compagine dell'organo commissariale con altri funzionari, circostanza che non rende più attuali e concrete le esigenze cautelari».

 

Una prima indelebile traccia della contestazione del peculato ad Arcuri e Fabbrocini era già emersa nella richiesta di rogatoria internazionale inviata dalla Procura di Roma a San Marino il 2 febbraio scorso e integrata il 4 marzo con ulteriore documentazione.

 

domenico arcuri

Il documento di incarico alla Polizia civile - gruppo interforze di San Marino, firmato dal commissario della legge Elisa Beccari, di cui La Verità ha raccontato in esclusiva i contenuti il 25 marzo, non lascia spazio a dubbi: «Rilevato che, la Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma sta svolgendo indagini, nell'ambito del procedimento penale sopra indicato a carico, fra gli altri di Daniele Guidi [] per i reati di traffico illecito di influenze e peculato (articoli 314 e 346 bis del codice penale italiano) []». E ancora: «i fatti per i quali procede l'Autorità giudiziaria richiedente costituiscono reato anche secondo l'ordinamento sammarinese, in particolare la fattispecie italiana di peculato è altresì prevista dall' articolo 371 del codice penale sammarinese (malversazione del pubblico ufficiale)».

 

roberto speranza domenico arcuri

Il documento del Commissario della legge non indica i nomi degli indagati, ma il peculato è di fatto l'appropriazione indebita propria dei pubblici ufficiali, qualifica che nessuno degli altri indagati per la maxi fornitura di 801 milioni di mascherine ha mai ricoperto durante l'affaire. Arcuri e Fabbrocini erano già stati indagati per corruzione. Un'ipotesi questa scartata dalla Procura nel dicembre scorso e per la quale è stata proposta istanza di archiviazione, che al momento non risulta ancora essere stata accolta.

domenico arcuri

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