NON CI RESTA CHE RIDERE - A LIVORNO TORNA “IL SENSO DEL RIDICOLO”, IL FESTIVAL DELL’UMORISMO DIRETTO DA STEFANO BARTEZZAGHI – 19 TRA RECITAL, DIBATTITI E PROIEZIONI. POLITICA, SATIRA, SPETTACOLO E PROVOCAZIONI: DAL RICORDO DELLA STORICA TRASMISSIONE “DIRODORLANDO” ALLA CORTELLESI…
Ida Bozzi per il “Corriere della Sera”
CARLO E CAMILLA NON RIESCONO A CONTROLLARE LE RISATE
La comicità abita quasi ovunque: è una delle anime dello spettacolo, con la commedia, ma diventa anche satira in letteratura e nelle provocazioni artistiche. Ha inoltre una storia e una geografia, con tipizzazioni differenti.
Ed è talvolta involontaria, specie in ambiti seriosi come i social network, oppure volontaria e studiata, come in politica. Seguirà le diverse strade del comico, il festival dell' umorismo «Il senso del ridicolo», presentato ieri (in una doppia conferenza, a Firenze e a Livorno) e che tornerà a Livorno dal 28 al 30 settembre.
La manifestazione diretta da Stefano Bartezzaghi e promossa da Fondazione Livorno - sospesa nel 2017 per l' alluvione nella città toscana e già ripresa questa primavera con un' anticipazione durata tre giorni - torna per la sua terza edizione nell' ultimo weekend settembrino con un programma denso di proposte, diciannove tra recital, dibattiti e proiezioni, più un programma per bambini e alcuni eventi collaterali (da citare la mostra Abab. La stanza dei giochi a cura di Agata Boetti, dedicata al padre Alighiero).
«Il festival non ha mai un vero e proprio tema, a noi piace avere le mani libere - illustra Bartezzaghi -, ma ogni edizione traccia piccole linee con una direzione comune e insieme pure una loro autonomia, con tappe anche regionali (quest' anno ci occupiamo di Milano).
Ci piace avere con noi personaggi che sanno parlare di sé senza narcisismi, e artisti che hanno molto da dire oltre a ricordare aneddoti sulla loro carriera.
Questa è la scommessa, cercare persone di spettacolo con queste caratteristiche e studiosi che sappiano affrontare il pubblico distinguendo un festival da un' aula universitaria».
Una delle direzioni percorse dalla rassegna attraversa la giornata inaugurale, venerdì 28 settembre, ed è lo spettacolo: si apre con il ricordo di una trasmissione storica, emblema di una televisione fantasiosa, Il Dirodorlando.
Una delle creatrici del programma, oggi nota autrice non solo per ragazzi, Bianca Pitzorno, ne parla con Davide Tortorella, figlio dell' autore televisivo Cino. E tra tv, cinema e teatro, il primo giorno del festival proporrà anche la serata Siamo stelle o caporali?, con Paola Cortellesi, che rievocherà con Bartezzaghi la sua carriera fino al film Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani, del 2017.
Più orientata ai «saperi» dell' umorismo la seconda giornata, sabato 29 settembre, con la lectio dell' antropologo Adriano Favole Ridere per fuggire sulle varie forme della risata alle diverse latitudini antropologiche.
Sempre sabato, il «distacco» dell' umorismo (emotivo ma anche simile alla sprezzatura letteraria) è analizzato nel dibattito Ma sei fuori? con Concita De Gregorio e Simone Lenzi.
Mentre l' incontro La fattoria degli animali social comporrà un bestiario di comportamenti e tipi da social network con Vera Gheno e Bruno Mastroianni.
Altri appuntamenti della giornata riguardano le geografie del comico: la città raccontata quest' anno è Milano, e così alla scuola milanese della risata è dedicato l' evento Milano che ride e si diverte, con Marco Ardemagni, Stefano Bartezzaghi, Sandro Paté e altri ospiti, mentre chiude in serata il reading di Fabrizio Gifuni G.a.d.d.a. a teatro.
Altre discipline attraversate dal comico fanno la loro comparsa nella giornata finale, domenica 30 settembre: tra i temi più curiosi, il dibattito Il censo del ridicolo: politici e buffoni in cui Giuseppe Civati e Francesco Costa con Bartezzaghi racconteranno come lo humour sia strumento di comunicazione politica; la conferenza di Michele Smargiassi sulla fotografia comica (come le pose dei turisti che fingono di «reggere» la Torre di Pisa); oltre all' intervento di Lucia Poli, sorella di Paolo Poli, tra letture e ricordi.