
CONCORSO DI COLPA – IL CONCORSO PER IL RECLUTAMENTO DI 578 DIRIGENTI SCOLASTICI (CIOÈ I PRESIDI) È FINITO NEL CAOS, TRA RICORSI AL TAR IN NUMEROSE REGIONI, DENUNCE IN PROCURA E INTERROGAZIONI PARLAMENTARI DA PARTE DI PD E M5S – I BOCCIATI ALLO SCRITTO DENUNCIANO VIOLAZIONI DELL’ANONIMATO, PRESUNTI FAVORITISMI, CONFLITTI D’INTERESSE TRA CANDIDATI E COMMISSARI, DISCRIMINAZIONI VERSO I DISABILI – I CANDIDATI “FANTASMA” IN LOMBARDIA – IN CAMPANIA LA SELEZIONE È STATA CONGELATA E…
Estratto dell’articolo di Viola Giannoli per www.repubblica.it
CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI
Opacità sull’estrazione delle tracce. Dubbi sullo scioglimento dell’anonimato. Collaborazioni professionali tra candidati e commissari. Esaminati ed esaminatori che si sono scambiati, negli anni, i ruoli. Sostituti chiamati a giudicare seppur bocciati alle prove preselettive. Colleghi che correggono i compiti di altri colleghi.
Uso di codici non consentiti. Griglie di correzione con cancellature. Potenziali conflitti d’interesse. Addirittura presunte discriminazioni di candidati con disabilità accertate. E commissari che, uno dopo l’altro, si dimettono.
Abbastanza per far sì che sul concorso ordinario per il reclutamento di 578 dirigenti scolastici, bandito il 18 dicembre del 2023 dal ministero dell’Istruzione e del Merito, si alzi un polverone nazionale fatto di ricorsi al Tar in numerose regioni, denunce in procura e interrogazioni parlamentari. Alla fine, in Campania, la selezione è pure stata congelata. [...]
La selezione sospesa in Campania
L’ultimo atto, per ora, è che uno dopo l’altro i commissari d’esame si sono dimessi e pure i sostituti dei dimissionari hanno dato forfait. Ufficialmente per ragioni personali e di salute. Ma c’è il sospetto che le defezioni siano dovute al putiferio sulle presunte irregolarità denunciate nel concorso.
Così il direttore scolastico regionale, Ettore Acerra, che pure ha ribadito la regolarità delle procedure, non ha potuto far altro che congelare il calendario e sospendere l’intera selezione regionale a un passo dagli orali. [...]
Nei ricorsi al Tar e nell’esposto in procura sono finiti sospetti sulle fughe di notizie circa i quesiti delle prove scritte e sulla mancanza di trasparenza, presunti favoritismi di alcuni componenti della commissione verso esaminati con i quali hanno conflitto di interesse, supposti trattamenti iniqui riservati ai candidati disabili, per i quali non sempre sarebbero state rispettate le norme a tutela.
I candidati fantasma in Lombardia
Anche in Lombardia il ricorso al Tar curato dall’avvocato Domenico Naso sta per essere depositato perché, secondo i candidati esclusi dalla prova orale, “dall'analisi dei verbali e dei documenti ottenuti tramite richieste ufficiali di accesso agli atti sarebbero emerse diverse anomalie sia formali che sostanziali”, spiega una docente a Repubblica.
Tra le criticità ce n’è una comune a tutte le Regioni che riguarda l'estrazione delle tracce della prova scritta che sarebbe avvenuta 48 ore dopo il compito e in assenza di testimoni, anziché contestualmente allo scritto. In molte aule, inoltre, i candidati raccontano di aver avuto a disposizione la busta contenente il codice identificativo e una penna per tutta la durata della prova: con quella avrebbero potuto copiare numeri e lettere associati al proprio compito, violando così l’anonimato.
Dai verbali emergerebbe pure che alcuni elaborati sarebbero stati riaperti in più riprese, anche in giorni e mesi differenti; altri ancora non risultano valutati. Una candidata disabile ha scritto a Repubblica per denunciare, invece, che il tempo aggiuntivo concessole dall’Ufficio scolastico regionale fosse troppo poco rispetto a quanto richiesto nel suo certificato medico e che l’attrezzatura della sua postazione (pc e tastiera) presentasse dei malfunzionamenti che le hanno reso più ostico il compito.
giuseppe valditara - foto lapresse
Ma ci sono pure due casi curiosi: la prova suppletiva che riguardava solo due candidate ha visto anche la partecipazione di nove candidate “civetta” che avendo però consegnato il compito in bianco hanno reso riconoscibile le vere partecipanti al concorso.
Ci sarebbe pure una candidata assente alla prova scritta, o almeno così si evince dal verbale d’aula, ma il cui nome comparirebbe misteriosamente nell’elenco degli ammessi all’orale. I bocciati, inoltre, hanno sottoposto la correzione dei compiti all’intelligenza artificiale. Ebbene, sostengono che la maggior parte di loro, bocciati allo scritto, avrebbero superato la prova con votazioni pure alte.
L’anonimato violato nel Lazio
Un altro faro si è acceso nel Lazio. Il gruppo dei ricorrenti ha sollevato le stesse anomalie: l’estrazione delle prove, l’identificazione dei candidati, correzioni estremamente veloci dei compiti (cinque quesiti a risposta aperta e cinque a risposta chiusa in inglese), firme olografe al posto di quelle digitali, griglie di valutazione pubblicate in ritardo, candidati tutelati dalla legge 104 collocati nello stesso istituto per sostenere la prova “in apparente violazione dei principi di inclusione e anonimato”. [...]
L’incompatibilità dei commissari in Sicilia
Un ricorso al Tar del Lazio è già arrivato dalla Sicilia dove l’iter concorsuale sarebbe stato viziato da altre anomalie. Ci sarebbero commissari che hanno tenuto corsi propedeutici al concorso ad alcuni dei vincitori, “un chiaro caso di incompatibilità”, sostiene un docente escluso. [...]
[...] Su tutto questo e sulle altre regioni pronte a muoversi – come il Veneto, la Puglia e l’Abruzzo – ai ministri dell’Istruzione Giuseppe Valditara e della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo sono arrivate già cinque interrogazioni parlamentari da Movimento Cinque Stelle, Verdi e Pd.