“HO SENTITO DELLE VOCI CHE MI DICEVANO DI AGIRE E L’HO FATTO” – HA CONFESSATO ELPIDIO D’AMBRA, IL 31ENNE CHE HA UCCISO ROSA ALFIERI, TROVATA SENZA VITA IN UN’ABITAZIONE DI GRUMO NEVANO, IN PROVINCIA DI NAPOLI – L’UOMO HA ATTIRATO CON L’INGANNO LA RAGAZZA NEL SUO APPARTAMENTO CON IL PRETESTO DI CHIEDERLE INFORMAZIONI SULLA BOLLETTA: NEGA DI AVERLA STUPRATA, MA UNA CUGINA DELLA VITTIMA HA RACCONTATO CHE…
"Ho sentito delle voci che mi dicevano di agire e l'ho fatto". Così Elpidio D'Ambra, ha confessato l'omicidio di Rosa Alfieri, la ragazza trovata senza vita nell'abitazione di Grumo Nevano (Napoli) dove l'uomo viveva. D'Ambra ha però negato di aver compiuto violenze sessuali sulla donna. La giovane è stata trovata strangolata nell'appartamento di proprietà del padre della vittima che lo aveva dato in affitto a D'Ambra. Il 31enne è accusato di omicidio volontario.
La ricostruzione dell'omicidio
D'Ambra ha raccontato di avere invitato la ragazza ad entrare nel suo appartamento per chiederle informazioni sulle bollette della corrente. A questo punto, ha detto ancora l'uomo, ha sentito "delle voci nella sua testa che gli dicevano di agire". Per questo motivo avrebbe ucciso Rosa. Agli inquirenti ha negato di avere fatto delle avances e anche le presunte violenze nei confronti della giovane. Ha ammesso però di essere un consumatore abituale di cocaina, che aveva consumato anche il giorno dell'omicidio.
D'Ambra aveva una compagna dalla quale si era separato tempo fa e da allora viveva da solo. Svolgeva saltuariamente lavori di muratura. Il 31enne ha anche confermato di essersi intrattenuto a colloquio con i genitori della ragazza, che a lui si erano rivolti chiedendo se l'avesse vista, dopo che l'aveva uccisa.
La fuga e il fermoDopo l'omicidio D'Ambra si era poi dato alla fuga. Nel tardo pomeriggio di mercoledì si era recato nell'ospedale San Paolo, tra i quartieri Fuorigrotta e Bagnoli di Napoli, per farsi visitare verosimilmente per le sue precarie condizioni dopo avere trascorso, probabilmente, le ultime 24 ore in strada. Due agenti che si trovavano nell'ospedale per motivi di servizio lo hanno riconosciuto e bloccato grazie alle foto segnaletiche diffuse dai carabinieri a tutte le forze dell'ordine.
La cugina della vittima: "Ha tentato di stuprarla, graffi sul collo lo dimostrano" - "Io so che è stato un tentato stupro, almeno per quello che so ora, poi dopo l'autopsia saranno accertate le informazioni. So che sono stati trovati dei graffi sul viso o sul collo di mia cugina che sarà stata lei stessa a farsi tentandosi di difendersi. Io so che è stata strangolata con un foulard o una sciarpa e lei avrà provato a toglierla". Lo ha detto la cugina di Rosa Alfieri parlando con i giornalisti.
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