atto di nascita cognomi

NEL NOME DEL PADRE (E DI MAMMA’) - TRA DUE GIORNI LA CONSULTA DOVRÀ ESPRIMERSI SULLA POSSIBILITÀ DEI NEONATI DI AVERE ANCHE IL COGNOME MATERNO: POTREBBE ESSERE DEFINITO INCOSTITUZIONALE L’AUTOMATISMO DELLA NOSTRA LEGGE PER CUI AD OGNI BAMBINO VIENE IMPOSTO IL COGNOME DEL PADRE

Maria Novella De Luca per “la Repubblica”

 

PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALEPALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE

L'hanno chiamata la "battaglia del cognome materno", se ne discute da 40 anni, ma finora le donne hanno sempre perso. Quando nasce un bambino, in Italia, qualunque sia la volontà dei genitori, il suo cognome sarà sempre e soltanto quello del padre. Pater familias. Sangue e discendenza. Così, nei secoli. Come se il diritto al "nome della madre", nonostante migliaia di ricorsi, e una sentenza contro l' Italia da parte della Corte europea dei diritti dell' uomo, fosse qualcosa di superfluo, non fondamentale, insomma rinviabile.

 

E la legge che finalmente sancisce la possibilità per i figli ad avere entrambi i cognomi, approvata alla Camera nel 2014, langue da due anni nei cassetti del Senato.

(L' unico modo per ottenere il doppio cognome è quello di fare richiesta al Prefetto, come si fa, ad esempio, quando il proprio cognome è ridicolo o offensivo. Ma la concessione è, appunto, a discrezione del Prefetto).

 

ATTO DI NASCITAATTO DI NASCITA

Tra due giorni però la Consulta dovrà tornare ad esprimersi sulla "battaglia del nome materno", con una sentenza che potrebbe definire incostituzionale l' attuale "automatismo" della nostra legge, per cui ad ogni bambino viene imposto, di prassi e senza appello, il nome del padre. Un tema che tocca radici profonde, al di là dell' aspetto burocratico, il senso di identità e la parità, e forse per questo è oggetto di tanta resistenza.

 

Eppure già in una sentenza della Corte Costituzionale del 2006, il sistema attuale veniva definito «retaggio di una concezione patriarcale della famiglia e di una tramontata potestà maritale, non più coerente con il valore costituzionale dell' uguaglianza uomo donna». Anche se, in quel caso, la Consulta aveva poi concluso che toccava al Parlamento riscrivere la legge per superare quella discriminazione.

 

CARTA DI IDENTITACARTA DI IDENTITA

Sono passati dieci anni e praticamente nulla è accaduto. Il caso che potrebbe finalmente attuare la rivoluzione del cognome materno, nasce dal ricorso di una coppia italo-brasiliana residente a Genova, che aveva chiesto di poter registrare il proprio bambino con il doppio cognome. Sia in virtù di un concetto di parità, ma anche per armonizzare la condizione anagrafica del piccolo, che ha la doppia cittadinanza, tra il Brasile dove è identificato con il nome materno e paterno, e l' Italia dove ha soltanto il cognome del padre.

 

Ma la richiesta della coppia, assistita dall' avvocata Susanna Schivo, era stata respinta, per quella "norma implicita" secondo la quale ai figli nati nel matrimonio va attribuito soltanto il cognome paterno. (Diverso il caso delle coppie di fatto, dove il bimbo se non viene subito riconosciuto dal genitore, ha automaticamente il nome della madre).

 

padre e figlio si travestono da se stessipadre e figlio si travestono da se stessi

«È incredibile che l' Italia sia così indietro su questi diritti, l'inerzia delle istituzioni dimostra quanto il patriarcato sia ancora profondo nel nostro paese», spiega Antonella Anselmo, avvocata e componente della "Rete per la parità", associazione fondata da Rosa Oliva, prima donna prefetto in Italia.

 

«La Consulta deve dichiarare incostituzionale la discriminazione della madre nell' attribuzione del cognome. È un fatto di enorme portata simbolica ed educativa. Come possiamo insegnare ai giovani la parità, il rispetto dei generi, se comunque lo Stato alla nascita li identifica soltanto con il nome del padre? E l' Italia è rimasta tra gli ultimi paesi in Europa a difendere questo baluardo di maschilismo... ».

rocco e il padre guy ritchie rocco e il padre guy ritchie

 

Sappiano che la forma è sostanza. Ma le resistenze sono forti. Basta ripercorre l' incredibile storia parlamentare delle dieci proposte di legge mai approvate, e dei tanti interventi di deputati (maschi) che invocavano in aula il "diritto del sangue", o l' identificazione della famiglia con il padre.

 

In realtà, invece, le battaglie di tante coppie per il doppio cognome sono state spesso portate avanti in assoluta armonia tra entrambi i genitori. Come nel caso, famoso, di una coppia milanese, Luigi Fazzo e Alessandra Cusan, che alla nascita della loro prima figlia Maddalena, chiesero di poterla registrare con i nomi materno e paterno. «Naturalmente ci risposero di no», ricorda oggi Luigi Fazzo, avvocato, «ma dopo quel "no", noi abbiamo continuato a combattere in nome di un diritto civile, che ci ha portato fino alla Corte europea dei diritti dell' uomo».

 

Si deve infatti alla tenacia di Luigi Fazzo e Alessandra Cusan se nel 2014 Strasburgo ha condannato il nostro paese, accusato di «violare il divieto di discriminazione tra uomo e donna», con la normativa che impedisce la trasmissione del cognome materno e impone quello paterno. Una condanna così netta che il Parlamento ha finalmente votato nel 2014 una legge, oggi arenata al Senato. «Quella battaglia noi l' abbiamo persa - dice Fazzo - e così abbiamo dato ai nostri tre figli il doppio cognome per via amministrativa. Ma è evidente che la legge deve cambiare, l' Italia su questo fronte è ormai fuori tempo massimo».

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...