virginia raggi e giuseppe conte

CONTE, NEANCHE LE BASI! GIUSEPPI LANCIA LA CAMPAGNA DELLA RAGGI CON UNA STREPITOSA GAFFE (“DICIAMO LA VERITÀ SU AMA. I TRASPORTI PRIMA NON FUNZIONAVANO”) – MA AMA SI OCCUPA DI RIFIUTI E UNA SIGNORA PERCULA L’AVVOCATO “PIACIONE”: “AÒ, A PEPPÌ, SE CHIAMA ATAC!” – IN VISTA DEL SECONDO TURNO, NON DIMENTICA DI LISCIARE IL PELO A GUALTIERI: “ABBIAMO LAVORATO MOLTO BENE INSIEME” - LA BORDATA A CINGOLANI, LA DIFESA DEL REDDITO DI CITTADINANZA E LA STOCCATA A SALVINI: "NON È RINCORRENDO L'IMMIGRATO CHE SI ASSICURA LA LEGALITÀ"

Flavia Amabile per “la Stampa”

 

virginia raggi e giuseppe conte 1

No, non si sente un ambientalista radical-chic Giuseppe Conte. «Siamo ambientalisti popolani», replica, deciso, al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani che aveva accusato gli ambientalisti radical chic di essere «peggio della catastrofe climatica».

 

«Ho letto le sue dichiarazioni, non credo che siano state felici», commenta Conte, leader del Movimento 5s arrivato a sostenere Virginia Raggi all'apertura della campagna elettorale a Roma nelle difficili strade del quartiere di San Basilio, una delle principali piazze di spaccio d'Europa e uno dei quartier generali dello sfacelo romano. E' a suo agio l'ex premier se c'è da parlare di ambiente, di vaccini, di sicurezza e di governo. Lo è un po' meno quando in un quartiere così difficile Virginia Raggi rivendica di aver asfaltato strade, realizzato un parco, riacceso i lampioni e di avere un grande piano di recupero dei trasporti e lui prova a darle ragione.

virginia raggi e giuseppe conte 6

 

«Diciamo la verità su Ama - afferma - I trasporti prima non funzionavano». Ma a Roma l'Ama si occupa di rifiuti e una signora glielo fa notare: «Aò, a Peppì, se chiama Atac!» Non è di rifiuti o di trasporti che è venuto a parlare Conte fino a San Basilio. E' arrivato per aiutare con la sua popolarità Virginia Raggi e il movimento di cui è da poco, burrascosamente, diventato leader.

 

virginia raggi e giuseppe conte 5

E' arrivato per fare il Salvini dei Cinque Stelle, quello che stringe le mani, sorride alle ragazze, ammicca, impugna telefoni e entra nei selfie di tutti. Ma non solo. Ha la fila di mogli, fidanzate e anziane signore che lo chiamano «mito» e non vedono l'ora di pubblicare sui social una foto con lui come negli anni scorsi avevano esibito quella con Salvini. Ma la sua capacità è di riuscire a a mettere in posa anche i mariti e i fidanzati e di trasformare i selfie in ritratti collettivi che alla fine diventano foto di gruppo. Tutti vicini, tutti sorridenti e, si spera, tutti votanti. A Roma lo chiamerebbero piacione per la sua voglia di piacere a tutti a costo di acrobazie spericolate.

 

Come Salvini strizza l'occhio alla galassia no-vax, prendendo tempo sull'obbligo vaccinale. «Vediamo», risponde e a chi gli chiede che cosa ne pensi. Prova a non scontentare anche il Pd con cui ha diviso un anno e mezzo di governo e con cui sa di dover mantenere un rapporto privilegiato. E, quindi, a chi gli chiede che cosa pensi di Roberto Gualtieri, avversario di Virginia Raggi nella corsa a sindaco di Roma ma ministro dell'Economia nel suo governo, risponde provando a non scontentare nessuno.

virginia raggi e giuseppe conte 2

 

«Gualtieri è stato il mio ministro dell'Economia e ho un ottimo rapporto personale e abbiamo lavorato molto bene insieme», però ora «alla luce dei dati di realtà l'amministrazione di Virginia Raggi ha fatto un lavoro serio, anche a volte poco visibile, ma che negli ultimi tempi sta venendo tutto fuori e sono assolutamente convinto che Virginia meriti il rinnovo per le capacità dimostrate, per la determinazione, per la linearità del progetto politico che sta portando avanti».

 

virginia raggi e giuseppe conte 3

Difende una bandiera del suo Movimento come il reddito di cittadinanza anche con l'unica contestatrice della mattinata che chiede controlli su chi «ha le macchinone e le case» ma nei giorni scorsi non ha nascosto che sia necessario «un tavolo per monitorare la sua efficacia». Sulla sicurezza, però, sa di potersi esporre in un quartiere come San Basilio, Fa i complimenti a Virginia Raggi perché è presente mentre «i sindaci non ci sono mai venuti». E ricorda: « La legalità non è uno slogan. Non è rincorrendo l'immigrato che si assicura la legalità perché sono cose serie». Ogni riferimento al suo ex ministro dell'Interno è solo casuale.

virginia raggi giuseppe conte olivia paladino giuseppe conte virginia raggi virginia raggi giuseppe conte  giuseppe conte 4

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…