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IL SEXTING DEI FIGLI RICADE SUI PADRI - PER CONTENERE LA DIFFUSIONE DI IMMAGINI SESSUALMENTE ESPLICITE, LA CONTEA BRITANNICA DEL KENT HA DECISO DI CASTIGARE LE FAMIGLIE - SE VIENE MESSA IN CIRCOLAZIONE UNA FOTO HOT DI UN ADOLESCENTE, RISPONDE L’INTESTATARIO DELLA LINEA INTERNET O DELL’ABBONAMENTO TELEFONICO (DUNQUE I GENITORI…)

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Monica Ricci Sargentini per www.corriere.it

 

Giro di vite sul sexting in Inghilterra. Nel mirino della polizia del Kent ora ci sono i genitori dei ragazzi che condividono immagini sessuali esplicite. Gli agenti hanno infatti avvisato le famiglie che sono passibili di perquisizioni, confisca dei computer e anche detenzione preventiva in caso gli adulti siano intestatari dei contratti telefonici dei ragazzi.

 

LE LINEE GUIDA

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La decisione della polizia del Kent contraddice le linee guida sono state emesse ieri dal Consiglio Nazionale dei Capi di Polizia in cui si raccomanda di evitare di criminalizzare i giovani colpevoli di sexting e di cercare, al contrario, di educarli a non inviare più immagini sessualmente esplicite.

 

Ma dalla famosa contea inglese, nota come il giardino dell’Inghilterra, replicano che l’aumento della diffusione di immagini indecenti ha costretto il dipartimento di polizia a prendere misure drastiche. «La nostra priorità — ha detto al Daily Telegraph Susie Harper, a capo dell’unità di salvaguardia e protezione del Kent — è la sicurezza dei nostri giovani. Non vogliamo essere allarmisti, diciamo solo che gli adulti sono responsabili dell’uso che i figli fanno del cellulare».

 

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I RISCHI

Il rischio, però, è che i ragazzi si spaventino e non denuncino più gli episodi di sexting. «Le intenzioni sono buone — ha detto Jim Gamble, ex capo del Child Exploitation and Online Protection Centre — ma è una strategia a rischio. I bambini le cui immagini indecenti sono state messe in circolazione potrebbero decidere di tacere e diventare ancora più vulnerabili».

 

I DATI

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Nel 2016 in Gran Bretagna sono state più di 2mila le denunce per diffusione di immagini oscene. In Italia si parla di 200-300 casi all’anno. Nel 2017 sono stati 37 i minori denunciati all’autorità giudiziaria.

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