NON FATEVI PRENDERE PER IL CULTO – IN COREA DEL SUD IL PRIMO FOCOLAIO DEL CORONAVIRUS È TRA I FEDELI DELLA SETTA PSEUDOCRISTIANA “CHIESA DEL GESÙ SHINCHEONJI”, FONDATA DA UN SANTONE CHE SI PROCLAMA NUOVO MESSIA - OLTRE LA METÀ DEI CONTAGIATI SONO SUOI DEVOTI E IN CENTINAIA NON SI TROVANO. LA SIGNORA CHE HA CONTAGIATO TUTTI È SCAPPATA E… – IL PAESE È IL SECONDO DOPO LA CINA (E PRIMA DELL’ITALIA) PER CONTAGI – VIDEO
Filippo Santelli per “la Repubblica”
disinfestazione nella metro di seul
«È un momento spartiacque », ha detto ieri il presidente Moon Jae-in, alzando per la prima volta da dieci anni il livello di allerta sanitaria a rosso, il massimo dei quattro gradi previsti. Proprio come l' Italia, anche la Corea del Sud, a 9 mila chilometri di distanza, è un fronte della guerra globale al coronavirus. Anche lì i nuovi casi si stanno impennando, da una trentina a 602 nell' arco di quattro giorni, più 169 solo ieri, con sei morti.
Anche lì la prossima settimana sarà decisiva per capire se il focolaio verrà delimitato e spento, oppure se divamperà fuori controllo. Allarme rosso dunque, ha dichiarato il mite Moon: «Non dobbiamo aver paura di prendere misure senza precedenti».
Bloccare gli arrivi dagli altri Paesi, all' occorrenza, limitare i trasporti, isolare le città.
Per ora sono solo ipotesi, possibilità nelle mani della cabina di regia speciale istituita presso il governo. Al momento le misure restano ancora, per così dire, ordinarie. Sono due i focolai in Corea del Sud, più grandi ma anche più definiti rispetto a quelli italiani. Il primo è tra i fedeli della setta pseudocristiana chiamata Chiesa del Gesù Shincheonji, il cui fondatore, il santone 88enne Lee Man-hee, si proclama nuovo Messia.
Oltre la metà dei contagiati sono suoi devoti della città di Daegu, 2 milioni e mezzo di abitanti nel Sudest del Paese. Le autorità hanno i nomi, stanno facendo i test, ma in centinaia non si trovano, forse nascosti: la loro è una setta ai margini, che prega anche quando sta male. La signora che ha contagiato tutti se l' è svignata dall' ospedale con la polmonite per seguire la funzione, un "super diffusore". Il secondo focolaio è in un ospedale di una città vicina, Cheongdo, 110 infettati.
disinfestazione a daegu, in corea del sud, di fronte alla chiesa del gesu' shincheonji
I due centri sono stati definiti "aree speciali", le loro strade sono deserte.
personale sanitario scorta un malato di coronavirus a cheongdo, corea del sudil leader della setta chiesa di gesu' shincheonji, lee man hee
Ma non isolati, si può ancora entrare e uscire. Il governo spera basti a evitare che scintille di virus arrivino nelle grandi città. Intanto ha ridotto le occasioni di trasmissione, ha rinviato di una settimana la riapertura delle scuole, chiuso asili nido e centri anziani, obbligato caffetterie e cinema a installare disinfettanti all' ingresso, vietato (con poco successo) i cortei politici che ogni giorno sfilano a Seul. Ospedali speciali sono stati riservati ai pazienti di Covid-19. La Corea prova così, senza chiudere gli arrivi dalla Cina e senza bloccare l' economia che già balbetta. Ma le leggi d' emergenza sono pronte.