
CORNA, OMICIDI E VENDETTE: SONO QUESTI I TEMI DELLE DECLAMAZIONI RACCOLTE DA SENECA IL VECCHIO (CHE ORA VENGONO RIEDITE) - TRA LE VICENDE RACCONTATE DAI GIOVANI DELLA ÉLITE ROMANA PER ESERCITARSI NELL’ARTE ORATORIA, C'È LA VICENDA DI UN GIOVANE CHE BECCA IL FRATELLO A LETTO CON LA PROPRIA MOGLIE E LO AMMAZZA, NONOSTANTE LE SUPPLICHE DEL PADRE DI RISPARMIARLO - L'IMPERATORE AUGUSTO AVEVA TRASFORMATO IL REATO DI ADULTERIO DA REATO DOMESTICO A REATO PUBBLICO PER CUI SOLO LE DONNE POTEVANO ESSERE CONDANNATE...
Estratto dell'articolo di Maurizio Bettini per "la Repubblica"
Storie di adulterio - Antologia delle Controversiae - Mario Lentano
Seneca il vecchio, come comunemente lo si chiama per distinguerlo dal figlio, il filosofo, era un uomo assai anziano e di straordinaria memoria. Per cui non fu così strano se i suoi tre figli gli chiesero un giorno di mettere per iscritto quel che ricordava delle migliori declamazioni udite nel corso della sua lunga vita. Che cosa erano? Lo scopo delle declamazioni era prima di tutto didattico, servivano a far esercitare i giovani della élite romana nell’arte della parola.
Li si metteva di fronte a un problema (il “tema”) e gli studenti dovevano discuterne portando argomenti pro e contro, costellando il tutto di abili coloriture e frasi ad effetto. Un esercizio che sarebbe stato loro molto utile una volta entrati nella vita pubblica, un aringo in cui saper parlare e convincere era fondamentale. Seneca, però, non ci riporta esercizi di scuola, ma declamazioni in cui intervenivano i “maestri” della retorica, come Porcio Latrone o Pompeo Silano.
Di tali testi esce ora una bella antologia curata da Mario Lentano ("Storie di adulterio. Antologia delle Controversiae" per le edizioni La Vita Felice), uno studioso che a questa curioso e affascinante mondo (la “Città dei retori”, come viene chiamata) ha già dedicato molti studi. Anche per questo, ma soprattutto per la propria vivacità di scrittura, nella sua introduzione Lentano sa restituire a questo genere letterario tutta la vitalità, e tutto il valore, che esso merita.
il volto dell'imperatore augusto 3
La cosa che più colpisce nei testi raccolti sono i “temi” proposti. I quali costituiscono spesso il nucleo di vere e proprie storie incredibili, come questa. Un giovane uccide il fratello sorpreso in adulterio con la propria moglie, nonostante che il padre lo supplicasse di risparmiarlo.
In seguito viene catturato dai pirati, i quali ne chiedono il riscatto al padre: ma costui risponde che verserà il doppio di quanto richiesto - se al figlio saranno mozzate le mani. Il giovane, lasciato libero dai pirati, si rifiuterà a sua volta di mantenere il padre quando l’uomo cade in miseria; così facendo, però, viola la legge che impone ai figli di prestare gli alimenti ai genitori in difficoltà, sotto pena di essere messi in catene.
il volto dell'imperatore augusto 2
Per questo viene trascinato in tribunale. Ed ecco i “maestri” dibattere a lungo sulla fondatezza o meno di questo processo. Così andavano le cose nella Città dei retori, situazioni intricate, impossibili, leggi che molto spesso non avevano alcun riscontro nel diritto reale, insomma un vero e proprio regno della fantasia. In cui però si osava anche toccare argomenti delicati, come quello dell’adulterio.
Proprio in quegli anni, infatti, tale trasgressione era stata oggetto delle cure dello stesso Augusto. Tradizionalmente a Roma l’adulterio era solo femminile, uno degli esempi più lampanti della discriminazione subita dalle donne: solo la moglie, non il marito, poteva essere punita.
L’imperatore aveva addirittura trasformato questa colpa da reato domestico a reato pubblico, marcando così una traccia profonda nella storia del diritto, anche italiano, che fino al 1968 ha conosciuto il reato di adulterio. E i retori? Stranamente non tengono conto della legislazione augustea ma di altre norme, più o meno fittizie, in cui un certo spazio ce l’ha anche, a giustificazione del marito che uccide la moglie, il furore che si scatena nell’animo del tradito. [...]
A queste gare declamatorie assisteva spesso anche un pubblico, per il quale gli intrecci improbabili e spettacolari, le giustificazioni pro e contro dei contendenti, costituivano anche un vero e proprio spettacolo. Anticipazione dei “legal drama” a cui ci hanno assuefatto le odierne serie televisive.