PASSAGGIO A NORD OVEST - SETTE DELLE DIECI PROVINCE CON IL PIÙ ALTO TASSO DI CONTAGIATI IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE STANNO NEL QUADRANTE NORD OVEST DELLO STIVALE – IN PIEMONTE 16 OSPEDALI SONO STATI SVUOTATI E TRASFORMATI IN PRESIDI COVID, MA LE PROIEZIONI SONO DRAMMATICHE: A QUESTA VELOCITÀ I 3 MILA POSTI ANCORA DISPONIBILI ANDRANNO ESAURITI AL MASSIMO IN DIECI GIORNI
Andrea Rossi per “la Stampa”
C'è un motivo più che valido se in queste ore si discute di infliggere alle regioni del Nord Ovest i provvedimenti più duri, una riedizione della serrata di marzo con qualche concessione in più. Delle dieci province che scontano il più alto tasso di contagiati in rapporto alla popolazione sette stanno in questo quadrante: tre in Lombardia (Milano, Monza e Varese), due in Piemonte (Torino e Cuneo), quindi Genova e Aosta. Si oscilla tra i 632 positivi ogni 10 mila abitanti di Torino ai 1.112 di Aosta.
Tutti gli indicatori portano a osservare con preoccupazione quest' angolo d' Italia, già flagellato nella prima fase dell' epidemia. Sono solo cambiati alcuni epicentri: fuori Bergamo e Brescia, dentro Varese. Ma a tirare il gruppo sono sempre Milano e Torino, le due province più colpite già nei mesi scorsi.
ALBERTO CIRIO CON LA MASCHERINA
Nella settimana che si è appena chiusa Milano ha contato 650 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti, Torino 450. La metropoli lombarda ha vissuto un balzo del 2.500 per cento, Torino del 1.800. Nel mezzo c' è stata solo l' irruzione di Firenze - più 2.150 per cento - che l' ha proiettata tra i dieci osservati speciali insieme con Prato e Viterbo.
Per il resto il virus dilaga soprattutto nel Nord-Ovest. La Liguria e il Piemonte sono le regioni con il più alto numero di pazienti ricoverati in ospedale rispetto alla popolazione. In Liguria si contano 71 ospedalizzati ogni 100 mila residenti, in Piemonte 66. Ma da settimane il Piemonte è il territorio che mostra l' accelerazione più feroce e per molti versi incomprensibile: più 30% negli ultimi sette giorni, la Liguria appena sotto (più 27%), le altre a distanza siderale.
gli antagonisti devastano torino durante la protesta contro il dpcm 13
Per dire, la Lombardia - che è la terza regione per rapporto tra ricoveri e abitanti - è a 44 ogni 100 mila ma con una progressione nell' arco della settimana di "appena" il 20%. Le altre hanno una curva molto meno allarmante: i pazienti trasportati e trattenuti in ospedale, sui sette giorni, aumentano tra il 13% della Toscana e il 3% della Calabria.
Ecco perché da giorni in Piemonte è scattata una corsa a ricavare nuovi posti letto: 16 ospedali sono stati svuotati e trasformati in presidi Covid, ovunque si aprono nuovi reparti e si aumentano i posti letto, sono comparse le tende da campo dell' esercito, si cercano hotel per isolamenti, quarantene e per ospitare chi ha sintomi lievi ma non sa dove andare.
Eppure le proiezioni sono drammatiche: a questa velocità i 3 mila posti ancora disponibili andranno esauriti al massimo in dieci giorni, e allora l' assessore alla Sanità Luigi Icardi ipotizza di utilizzare le caserme e ieri pomeriggio è stata presa un' altra decisione drastica: allestire un ospedale nel Quinto padiglione al parco del Valentino, là dove vengono stipate le schede elettorali quando si vota, un hangar che funge da magazzino per la città. Arriveranno 500 letti e la struttura funzionerà come le Ogr allestite in primavera e poi liberate a luglio.
protesta a milano contro le misure anti coronavirus 2
È una corsa ad arginare l' avanzata del contagio, che intanto però non rallenta. Le regioni con il trend peggiore di aumento dei casi sono - manco a dirlo - Lombardia e Piemonte. Le province con l' escalation più rapida Milano, Monza, Varese e poi Genova, La Spezia, Torino, Cuneo, Trieste, Napoli, Pisa e Prato. Stesso discorso per il rapporto fra tamponi effettuati ed esito positivo. Solo due regioni hanno ampiamente sfondato la soglia del 18%, quasi un contagiato ogni cinque test eseguiti: sono sempre le stesse, Lombardia e Piemonte. Ecco perché il rischio di misure drastiche è sempre più alto. E inevitabile.
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ALBERTO CIRIO CON LA MASCHERINA
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