coronavirus licenziamenti

LA CILIEGINA SULLA TORTA A UN PAESE IN GINOCCHIO? LO SCIOPERO GENERALE IN PIENA PANDEMIA – I SINDACATI EVOCANO LA PIAZZA CONTRO LA TITUBANZA DEL GOVERNO SULLA PROROGA DEL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI – BONOMI CONTINUA A PRESSARE PER TOGLIERE LO STOP SUBITO E “NON CEDERE AI RICATTI” – OGGI NUOVO INCONTRO, MA CON QUESTO CLIMA È IMPOSSIBILE TROVARE UN ACCORDO (E CHI LI MANTIENE MILIONI DI DISOCCUPATI IN PIAZZA?)

carlo bonomi foto di bacco

R. E. per “la Stampa”

 

Uno sciopero generale in piena pandemia. Il rischio di un conflitto sociale durissimo. Il giorno dopo l'incontro con il governo, e mentre i ministri vedono le imprese, i sindacati arrivano a evocare la piazza se il governo non garantirà piena protezione dei posti di lavoro almeno fino a primavera.

 

PIERPAOLO BOMBARDIERI, ANNAMARIA FURLAN MAURIZIO LANDINI

Ma una proroga del blocco generalizzato dei licenziamenti non può andare avanti all'infinito, e il governo non deve cedere «a ricatti» come le minacce di sciopero, incalza il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: per gli industriali e le altre associazioni dei datori di lavoro, bisogna ritornare il prima possibile alle «normali» dinamiche del mercato del lavoro, perché se le aziende non hanno margini per riorganizzarsi per tempo, è il ragionamento, quando finirà il blocco non potrà che essere peggio.

 

disoccupazione coronavirus disoccupati

Le posizioni restano distanti e sarà il nuovo round di oggi con i sindacati presieduto dal premier, Giuseppe Conte, a dover tentare di trovare una intesa, anche per poter chiudere la manovra che, a due settimane dal varo, ancora non è arrivata in Parlamento: il governo - presenti i ministri Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli, mentre al posto di Gualtieri ci sono il capo di gabinetto e il sottosegretario Pierpaolo Baretta - ripropone quanto già ha illustrato ai sindacati, cioè l'idea di chiudere con il divieto generalizzato di licenziare alla fine di gennaio, e proseguire dopo quella data (anche fino a fine marzo) con blocchi «selettivi», legati all'effettivo utilizzo della cassa Covid da parte di quelle imprese che ne continuano ad avere bisogno per evidenti cali di fatturato, e che ne potranno continuare a usufruire gratuitamente.

 

giuseppe conte roberto gualtieri

Una proposta che non dispiace a Confcommercio, mentre la scelta di imporre invece dei costi tra il 9 e il 18% per quelle aziende che hanno perdite inferiori al 20% o che non hanno subito cali, per Confindustria è però «non accettabile». «Andremo avanti con la Cig fino a quando sarà necessario, in relazione all'andamento della situazione economica», ha poi assicurato il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani: «Abbiamo fatto una scelta di protezione dei lavoratori e delle imprese; 40 dei 100 miliardi stanziati da marzo a sostegno delle imprese per salvare il sistema produttivo che rischiava il collasso». Ma lo sciopero generale, se oggi non si troverà una intesa, sembra dietro l'angolo.

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 5PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFOcatalfodisoccupazione coronavirus disoccupatidonne in carriera 1i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 1lavoro donne coronavirusprotesta infermiere new yorkdisoccupazione femminile 1

 

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 4

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