tampone covid coronavirus drive in

CI SONO 3 MILIONI DI POTENZIALI UNTORI IN GIRO! – IN ITALIA IN QUESTO MOMENTO I POSITIVI IN ISOLAMENTO DOMICILIARE SONO 331MILA E PER CIASCUNO DI ESSE DOVREBBERO ESSERE IN QUARANTENA ALMENO UNA DECINA DI CONTATTI STRETTI, MA I CASI DI ISOLAMENTO DOMICILIARE SEGNALATI ALLA ASL SONO MOLTI DI MENO – LE MISURE ALLO STUDIO PER ALLEGGERIRE IL CARICO DEI TAMPONI (E SE INVECE AUMENTASSIMO LA CAPACITÀ DI FARLI?)

Paolo Russo per “la Stampa”

 

tamponi coronavirus

I fiancheggiatori del virus sono tra noi. Non ci si lasci trasportare da teorie complottiste perché si tratta dei tanti, troppi italiani, che evadono dall'obbligo di isolamento domiciliare. Necessario quando si è avuto un contatto stretto con un positivo, o ancor più perché contagiati.

 

fila per i tamponi al drive in roma

Una questione delicatissima, arrivata sul tavolo del Cts che sarebbe orientato a fare marcia indietro sui tamponi, riservandoli solo ai sintomatici e obbligando gli altri, asintomatici e contatti stretti di persone positive, alla quarantena obbligatoria di 14 giorni senza tampone. Punto. Si toglierebbe così l'alibi a chi continua ad andarsene in giro, o magari al lavoro, nell'attesa sempre più lunga di fare un tampone e in quella altrettanto estenuante di ottenerne il risultato.

 

tamponi drive in a roma

Un iter che dura oramai almeno una settimana. Troppo per chi mette davanti a tutto il resto la vita sociale e il lavoro. Ma di quante persone è composto questo esercito di potenziali untori? Difficile dirlo con esattezza, ma potrebbe arrivare alla cifra monstre di 3 milioni.

 

Vediamo perché. In questo momento in Italia ci sono 331 mila persone positive in isolamento domiciliare. «Per ciascuna di loro - racconta una fonte tra le più autorevoli del Cts - ci sono almeno 10 di contatti stretti che dovrebbero essere in quarantena». In pratica, come minimo 3 milioni e 300 mila persone. Ma questa è la punta dell'iceberg, perché nel frattempo i medici di base moltiplicano le richieste di tamponi rapidi, eseguiti in laboratori privati o in studi specialistici senza che nella maggior parte dei casi ne resti traccia.

 

drive in

Solo nel Lazio ne sono stati eseguiti 250 mila. Si calcola siano tre milioni in tutto il Paese. Persone, anche queste, che in attesa del test dovrebbe mettersi in isolamento fiduciario. Insomma, tra tamponi eseguiti nel pubblico e nel privato, teoricamente un esercito di circa 6 milioni di italiani dovrebbe essersi barricato in casa. Ma i casi di isolamento domiciliare segnalati alle Asl sono molti, molti meno.

 

«A questo punto sarebbe meglio imporre direttamente la quarantena di 14 giorni ai contatti stretti asintomatici, saltando il tampone finale, che mette sotto stress i laboratori che lavorano già al limite delle possibilità e che è di scarsa utilità, perché anche in caso di positività le evidenze scientifiche mostrano che dopo due settimane il rischio di contagiosità è praticamente azzerato», afferma la stessa voce del Comitato.

coronavirus ospedale di varese

 

Che poi lancia un appello e un j' accuse: «In un momento così grave ciascuno di noi è chiamato alle proprie responsabilità rispetto alle persone care che frequentiamo. Ma dove il senso civico venisse meno bisogna ricordare che infrangere l'obbligo di quarantena è punito penalmente con sanzioni da tre a sei mesi. Sempre che, con la consapevolezza di essere positivi, non si vada in giro ad infettare il prossimo, perché in questo caso si può configurare il ben più grave reato di procurata epidemia, che di reclusione prevede svariati anni». Un richiamo all'ordine che sembra però anticipare anche un cambio di strategia sui tamponi.

tamponi drive in a roma 1

 

Solo pochi giorni fa lo stesso Cts ha respinto la proposta messa nero su bianco dalla Conferenza delle Regioni di non effettuare più il tampone dopo 10 giorni di isolamento ai contatti stretti asintomatici, «tranne in casi particolari, valutati dai servizi di sanità pubblica». Questo per alleggerire il lavoro dei cacciatori di virus delle Asl, che oramai riescono a tracciare solo una minima parte dei nuovi casi.

 

tamponi drive in malpensa

A favore della proposta si era in realtà già espresso qualche componente del Cts, come il pneumologo del Gemelli, Luca Richeldi, per il quale «fare i tamponi solo agli asintomatici non va considerato certo una resa». Concetto ribadito dal direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia: «Servono tamponi mirati, altrimenti è il caos». Di tutt' altra opinione Andrea Crisanti, il padre del "metodo Vo'", basato proprio sui test di massa, che nel tagliare fuori gli asintomatici vede «una catastrofe annunciata». Nel frattempo però, i tempi per arrivare all'attestato di positività o negatività si sono fatti lunghi, facendo moltiplicare di pari passo le evasioni dalla quarantena. Un pericolo giudicato ora molto più grande di quanto non sia perdere per strada qualche asintomatico.

tamponi drive in a roma 5come funziona il test del tampone 1coronavirus ospedale di varese 4

 

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?