costa smeralda

COSTA ‘SMERDATA' AL TEMPO DEL COVID: LA NOVITA' DELLA STAGIONE PIU' INCERTA E' IL DELIVERY DI LUSSO – CENE DA SOGNO PER VILLE E YACHT: A PORTO CERVO STANNO ORGANIZZANDO IL NUOVO SERVIZIO - GLI AEREI DEI MAGNATI SONO ARRIVATI A OLBIA, DIVERSE VILLE SONO STATE AFFITTATE - “DALL’ULTIMA SETTIMANA DI GIUGNO COMINCEREMO A RIAPRIRE TUTTO. MOLTISSIMI RUSSI SCALPITANO PER PARTIRE MA NON POTRANNO MUOVERSI FINCHÉ NON SI ABBASSERÀ LA CURVA DEL CONTAGIO"

Nicola Pinna per “la Stampa”

 

costa smeralda

I rider in bicicletta, quelli che ogni giorno sfrecciano per le strade di tutte le città, tra i ripidi tornanti della Costa Smeralda non si vedranno. Ma nella stagione turistica del distanziamento sociale anche i lussuosi locali di Porto Cervo si adeguano alle regole sanitarie e al rischio contagio che ancora non si è annullato. Nel paradiso dorato delle vacanze, dove i magnati stanno già iniziando a organizzare il loro arrivo di massa, il delivery diventa a cinque stelle.

 

Sarà la versione deluxe della consegna a domicilio, quella che nel corso del lockdown collettivo ha assicurato a tutti, e a tutte le ore, pizze calde e piatti appena sfornati, la spesa giorno e notte e persino oggetti non indispensabili. A Porto Cervo stanno organizzando il nuovo servizio e sarà in linea con i soliti standard: cene da sogno preparate dagli chef più blasonati arriveranno a domicilio. Direttamente nelle ville. E persino nelle barche, sia quelle ferme in porto sia quelle ancorate in rada. Dove i ricchi sono abituati a esser sempre accontentati, gli operatori hanno deciso di non farsi trovare impreparati. E la novità della stagione più incerta degli ultimi 50 anni è il delivery di lusso.

 

costa smeralda

«Molti turisti vorranno evitare di sedersi al tavolino, perché un certo timore del contagio continuerà a resistere - dice Roberto Paddeu da giorni impegnato a preparare la terrazza del suo Frades, un locale che si affaccia sulla più bella baia della Costa Smeralda - Con le nuove regole avremo meno posti a sedere e grazie al delivery potremo recuperare un po’ di lavoro». Gli operai lavorano da qualche giorno per sistemare i tavolini, le cucine e le terrazze panoramiche. I primi turisti sono arrivati nel giorno in cui sono caduti i confini tra le regioni, ma il mercato meno appariscente si era già aperto.

 

Da settimane, mentre gli italiani non potevano allontanarsi da casa e anche l’area Schengen era ancora chiusa, gli aerei privati hanno cominciato ad atterrare in Sardegna. L’aviazione generale dell’aeroporto di Olbia, l’area dedicata ai jet dei ricchi, ha riaperto la sua pista quasi un mese prima dell’area commerciale, che ha ripreso l’attività soltanto il 3 giugno. «Tutti quelli che sono arrivati si sono presentati con un certificato di negatività al coronavirus - raccontano dall’aeroporto -. In pochi giorni si è creato un bel giro e il mercato turistico è iniziato con un po’ di anticipo rispetto alle disposizioni governative».

 

costa smeralda

Il permesso ad atterrare, per tutti gli aerei privati, è arrivato dalla Regione che ha imposto - in questo caso sì - la presentazione di un passaporto sanitario. «Diverse ville sono state affittate e riaperte - racconta la titolare di una delle agenzie immobiliari di Porto Cervo -. Molti dei nostri clienti hanno scelto di rifugiarsi qui perché sapevano di poter trascorrere belle giornate di sole molto lontano dai focolai. Chi ha potuto, si è goduto un po’ di serenità». La Sardegna a rischio quasi zero è l’immagine che anche i grandi resort stanno veicolando per il mondo.

 

aeroporto costa smeralda

«Dall’ultima settimana di giugno cominceremo a riaprire tutto - annuncia Mario Ferraro, ceo di Smeralda holding, la società che gestisce le strutture iper lusso di proprietà del Qatar -. Il 2 luglio saranno attivi tutti i collegamenti tra Olbia e il resto del mondo e per quella data saremo prontissimi. La domanda è già alta: come prevedibile arriva soprattutto dagli italiani, ma anche da moltissimi russi, che però non potranno partire finché non si abbasserà la curva del contagio. Sono certo che sarà una stagione turistica migliore di come l’avevamo immaginata». Le spiagge in effetti sono già pronte e i primi yacht sono arrivati all’inizio della settimana. Le squadre di operai del Consorzio Costa Smeralda fanno sparire le alghe dal litorale e abbelliscono aiuole e strade con una pennellata di verde e fiori. Le grandi griffe sistemano le vetrine e all’interno delle boutique della piazzetta persino disinfettarsi le mani con l’igienizzante può diventare un rituale chic.

costa smeralda 3costa smeraldacosta smeralda

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA