IL COVID NON VA IN VACANZA – IMPENNATA DI CONTAGI IN SALENTO DOVE RISUONA L'ALLARME PER L'ELEVATO NUMERO DI CASI A GALLIPOLI TRA TURISTI E DIPENDENTI DI ALCUNE ATTIVITÀ DI RISTORAZIONE: UN INCREMENTO DI 220 UNITÀ IN SETTE GIORNI. 6 CASI SU 10 RIGUARDANO UNDER 35 – INTANTO SI ALLARGA IL FOCOLAIO DEI RAGAZZI CHE HANNO SVACANZATO A GALLIPOLI E SONO TORNANO POSITIVI: “ERAVAMO VACCINATI”. MA POI SI SCOPRE CHE… - L’ALLARME DELLA ASL: “I RAGAZZI NASCONDO LA POSITIVITÀ PER NON ROVINARSI LE VACANZE”
Impennata dei contagi Covid in Salento dove risuona l'allarme per l'elevato numero di casi registrati a Gallipoli tra turisti e dipendenti di alcune attività di ristorazione. Non sono bastati quindi gli appelli alla prudenza e responsabilità da parte degli esperti, per frenare la diffusione del virus nelle località turistiche pugliesi.
Nelle ultime 24 ore sono numerosi i casi di contagio rilevati a Gallipoli tra i vacanzieri under 35, non vaccinati o in possesso solo della prima dose, e in almeno tre ristoranti della città, con circa 10 casi confermati di positività al virus tra titolari e dipendenti, costretti quindi a sospendere il servizio per questioni di sicurezza ma anche per la difficoltà a tenere aperto per via del personale contagiato.
Ma non finisce qui. La variante Delta continua a preoccupare e a diffondersi rapidamente nei luoghi della movida e purtroppo anche negli ambienti di lavoro della località salentina, con altri due ristoranti che potrebbero aggiungersi alla lista delle chiusure causa covid nelle prossime ore.
Il contagio da movida
Un dato, che non sorprende vista l'enorme affluenza di pubblico nella cittadina jonica, incrociato a quello sul numero dei contagi che vede il Salento di nuovo primo tra le province pugliesi. Nelle ultime settimane infatti (come confermano il bollettino regionale e il report della Asl di Lecce) si è registrata una costante crescita dei nuovi casi, dove i positivi sono oltre 800, con un incremento di 220 unità in sette giorni e 6 casi su 10 riguardano under 35.
La conferma del fenomeno arriva dal direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl di Lecce, Alberto Fedele. «Al momento l'incidenza dei casi Covid su Gallipoli è legata al contagio di diversi turisti al di sotto dei 35 anni. La situazione è costantemente monitorata in città per evitare ulteriori focolai. I casi individuati sono stati posti in quarantena e come da prassi si sta procedendo al tracciamento dei contatti». Trend in aumento evidenziato anche dall'ultimo report regionale diffuso ieri, con i 118 contagi rilevati in provincia di Lecce a fronte dei 360 casi complessivi registrati in Puglia.
Le comitive colpite
Virus senza freni, dunque, che ha colpito nelle ultime 24 ore anche all'interno delle attività di ristorazione. «Dal risultato dei tamponi abbiamo riscontrato tra i 6 e i 7 casi di positività all'interno di due ristoranti della città di Gallipoli - chiarisce Fedele -, mentre per i dipendenti di un terzo locale sono in corso gli accertamenti. Tutti i contatti con i contagiati sono stati posti in quarantena, ma la situazione è molto complessa e non escludiamo che nelle prossime ore il numero dei positivi possa aumentare». Ad aggravare il peso dei numeri, sempre di queste ore, inoltre, è la notizia di un gruppo di amiche romane contagiate dopo la vacanza a Gallipoli.
E tra i turisti risultati positivi che hanno trascorso le vacanze nella città ionica ci sono anche 4 ragazze venete e un gruppetto di giovani abruzzesi, rientrati ad Avezzano con i sintomi del virus. «Sono diversi i casi simili tra turisti di rientro di nostra conoscenza», ammette il direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl di Lecce.
I casi nascosti per restare in vacanza
«Purtroppo però non si riesce ad intervenire per tempo sul posto, perché in molti preferiscono nascondere la positività per non interrompere le vacanze, oppure essendo paucisintomatici non danno importanza ai sintomi e continuano a muoversi. Di questo passo i casi latenti possono essere molti di più di quelli che appaiono e purtroppo nelle diverse località turistiche sullo Ionio e sull'Adriatico prosegue Fedele - stiamo riscontrando scarso rispetto delle regole antiCovid. Dev'essere chiaro a tutti che questo atteggiamento non è d'aiuto, anzi ne può derivare un grave rischio per la collettività».
Sembra essere ormai diventata una moda tra i giovani. Si va in vacanza, ci si diverte, si fa festa e poi, se si ritorna contagiati, tutto viene mostrato con un video. Una tendenza sui social network, ma anche un modo di informarsi per tanti giovani che si apprestano a passare l'estate in una delle tante località turistiche italiane. Da Riccione al Salento, i casi Covid sono diversi.
Nella città della riviera romagnola erano stati in 12, a fine luglio, a tornare positivi. Mentre a Gallipoli i contagi sono in aumento. Tra questi, un gruppo di giovani dal Veneto e due ragazze romane risultate positive nonostante il vaccino, che hanno testimoniato attraverso un filmato la loro estate in Puglia finita con il Covid. Il focolaio si allarga.
Gallipoli, il focolaio
C'è un altro gruppo di giovani rientrati dalla Puglia contagiati. Sara M., di Roma, nel video pubblicato su TikTok il 28 luglio mostra prima il divertimento di questa estate. I locali all'aperto, la musica, le serate con gli amici. Poi, però, il contagio. La giovane 18enne mostra le chat Whatsapp con gli amici. Risultato? Tutti positivi, e giovanissimi. In totale 5 se ne contano negli screenshot pubblicati sul social newtork. «Positivo», scrive Ale. Anche Samu risponde uguale: «Sono positivo». E Sacco, in evidente dialetto romano, aggiunge: «Io so positivo».
I sintomi
«Raffreddore e febbre per due giorni», così risponde Sara M. a una ragazza che le chiede quali sintomi avesse avuto dopo il contagio. Effetti comuni dopo l'infezione dal coronavirus, che colpiscono la maggior parte delle persone che sono entrate in contatto con il Covid. Non ci sono stati quindi effetti gravi, ma il problema è che, se non sono adottate tutte le precauzioni per evitare di infettarsi (mascherine con gli assembramenti e igienizzazione frequente delle mani, tra le varie misure), il rischio di prendere il virus e poi trasmetterlo anche agli altri è alto.
Vaccinati?
Migliaia i commenti al video. E c'è chi attacca i giovani: «Vi sta bene no vax!», scrive un utente. Ma chi ha realizzato il filmato risponde: «Siamo tutti vaccinati». Poi, però, si contraddice nella risposta alla domanda di un'altra utente, Alessia, che chiede: «Avevate il vaccino?». E Sara risponde: «La maggior parte sì». Non è però dato sapere quanti di questi ragazzi erano vaccinati, né da quanto tempo e con quante dosi.