torture crimea big

METODO PUTIN - NELLA CRIMEA OCCUPATA I RUSSI ARRESTANO E TORTURANO CENTINAIA DI ATTIVISTI CHE PROTESTANO CONTRO L'ANNESSIONE - RINCHIUSI IN CARCERI SEGRETE, I DETENUTI VENGONO CONVINTI A "CONFESSARE" A FORZA DI BOTTE E SCARICHE ELETTRICHE - TRA LE PRATICHE PIU' DIFFUSE, LA PINZATURA DEL PENE FINO A PROVOCARE LO SVENIMENTO, I COLPI INFERTI CON TUBI DI FERRO, LA MUTILAZIONE...

Dagotraduzione da The Sun

 

Una stanza delle torture

Secondo i rapporti delle organizzazioni sui diritti umani, nella Crimea occupata i detenuti rinchiusi nelle infernali prigioni di Vladimir Putin verrebbero torturati con scariche elettriche e picchiati con tubi di ferro. Tra gli altri metodi utilizzati, anche quello di stritolargli il pene fino a sottometterli.   

 

La penisola di Crimea è stata annessa illegalmente dalla Russia nel 2014. Gli osservatori della Unian Information Society hanno denunciato più di duecento casi di trattamento disumano, di cui un quarto ascrivibili a tortura.

 

Donetsk Serhiy Zakharov ha dipinto la sua esperienza

Ibrahimjon Mirpochchaev, nato in Crimea, è stato catturato durante un raid dell’FSB mentre era in casa. Ai giornalisti ha raccontato la sua storia: seduto su una sedia, legato mani e piedi con lo scotch, è stato brutalmente picchiato. Poi gli agenti dell’Fsb lo hanno strangolato, chiedendogli di confessare di essere un estremista.

 

«Steso a terra, nudo e con le mani e i piedi legati insieme, mi hanno infilato qualcosa dietro, lo hanno collegato, poi mi hanno messo uno straccio un bocca. A quel punto hanno acceso una specie di macchina e sono stato colpito da una scossa elettrica. Mi sentivo come se stessi bruciando dentro» ha detto l’uomo, che poi è riuscito a scappare.

 

Ibrahimjon Mirpochchaev, attivista

Open Democracy parla dei detenuti costretti a confessare crimini mai commessi. Come Evgeny Panov: «Mi hanno torturato con una pinza sul pene, che avvitavano fino a farmi perdere i sensi». È stato anche sottoposto a elettroshock: «Avevo elettrodi sul ginocchio destro, sulla gamba sinistra e sull’anca. Poi hanno acceso l’elettricità. Sono svenuto diverse volte». E non è finita. «Mi hanno colpito in testa, sulla schiena, sui reni, sulle braccia e le gambe con un tubo di ferro». I russi non hanno lasciato niente di intentato: «con le ginocchia al petto, hanno incastrato le mie mani ammanettate davanti alle gambe, e hanno infilato una sbarra di ferro sotto le ginocchia e mi hanno appeso. Ho provato un dolore indicibile».  

 

Da quando la Russia si è impadronita della penisola di Crimea in Ucraina, i tartari di Crimea - che quasi all'unanimità si sono opposti all’annessione - sono stati presi di mira per repressione, spiega Radio Free Europe. Nel 2020 ha riferito che centinaia di bambini dei tartari di Crimea sono detenuti dalla Russia.

 

Prigione segreta in un bunker

Mumine Saliyeva, attivista tartara della Crimea, il cui marito, Seiran Saliyev, è stato arrestato, ha parlato delle punizioni estreme che vengono inflitte quotidianamente lì. «Abbiamo visto persone scomparire senza lasciare traccia. Le caricano sui furgoni della polizia e le portano nelle prigioni russe. In Crimea, stanno arrestando gli uomini più nobili, coraggiosi e moralmente forti. I bambini coinvolti in questa storia sono le creature più vulnerabili e indifese. Alcuni dei bambini sono disabili, altri hanno malattie gravi».

 

Prigione segreta in un bunker 2

In un nuovo rapporto l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha già avvertito che la tortura viene utilizzata dal servizio segreto russo, l'FSB, per estorcere "confessioni" con "processi" basati esclusivamente su "testimoni" anonimi, avverte. L’organizzazione ha denunciato i gravi abusi compiuti «nella Repubblica autonoma di Crimea e nella città di Sebastopoli, in Ucraina» definendo la Crimea un territorio occupato.

 

La Russia ha rifiutato la richiesta dell'OHCHR di condurre una missione di persona in Crimea e monitorare in prima persona il trattamento riservato ai detenuti. Tutte le organizzazioni umanitarie sono tenute fuori dalla Crimea. L'organizzazione ha intervistato le vittime di presunte violazioni dei diritti umani in Crimea tramite monitoraggio a distanza.

Soldati russiPrigione segreta in un bunker 3 Vladimir Putin

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...