“L’INSOFFERENZA PER I FERRAGNEZ? VERSO DI LORO ERA GIÀ LATENTE. LO CAPISCO: SONO STATA POVERA” – CRISTIANA FOGAZZI, CONOSCIUTA COME L’ESTETISTA CINICA, PRENDE LE DISTANZE DALL’INFLUENCER, CHE ORMAI È COME LA KRYPTONITE - DOPO AVER PARLATO DI CHIARA FERRAGNI COME DI “AMICA A CUI NON VOLEVA SPUTARE IN FACCIA”, ORA EMPATIZZA CON I CRITICI: “SONO STATA UNA POVERA VERA, NON DI QUELLE CHE NON SI POSSONO COMPRARE LE SCARPE DI DIOR, MA DI QUELLE CHE NON POSSONO PAGARE LA BOLLETTA DELLA LUCE. CONTINUARE A VEDERE UN PRIVILEGIO DEL QUALE NON TI GIUSTIFICHI TANTO IL MOTIVO E…”
Estratto dell'articolo di Monica Coviello per www.vanityfair.it
CHIARA FERRAGNI CRISTINA FOGAZZI
A metà gennaio, quando Chiara Ferragni era stata travolta dalla gogna mediatica [...]. L'Estetista Cinica, [...] aveva fatto sapere di non avere alcuna intenzione di commentare la vicenda. «È da un mese che mi viene chiesto cosa penso di Chiara Ferragni, ma perché dovrei sputare in faccia a una persona che conosco e con la quale sono amica? Non mi sembra il caso».
Ora ospite del podcast Non lo faccio x moda di Giulia Salemi, alla domanda sulle implicazioni della crisi di Chiara Ferragni e Fedez, Cristina Fogazzi ha risposto senza peli sulla lingua. Quando la conduttrice le ha chiesto: «Quello che è successo in casa Ferragnez ha segnato molto la categoria (degli influencer, ndr), che già era in qualche modo malvista. Tu pensi che si creerà un’autoselezione naturale di questo lavoro?», L’Estetista Cinica ha replicato: «[...] Sto ancora guardando cosa succede, ma quella cosa ha dato la temperatura di cosa sta succedendo. La reazione virale, viscerale, di odio, di un Paese intero dimostra che c'era un'insofferenza latente».
Quando Salemi obietta: «Prima però tutti li elogiavano», lei risponde: «Sì, ma anche no, perché altrimenti ci sarebbero state più voci a difenderli. Questo vuole dire, secondo me, che c'era un’insofferenza». Poi spiega meglio: «Insomma, io sono stata povera, non so se lo sei stata anche tu, ma sono stata una povera vera, non di quelle che non si possono comprare le scarpe di Dior, ma di quelle che non possono pagare la bolletta della luce, e sono due parametri diversi.
Secondo me, alla lunga, continuare a vedere un privilegio del quale non ti giustifichi tanto il motivo e che ti sembra un po' regalato dalla fortuna…». E ancora: «Forse la gente a casa all'inizio rimane affascinata dalle borse di Chanel, poi però dice: “Perché tu ti puoi permettere un armadio di borse Chanel?”». A Giulia Salemi che le chiede se, quindi, stia «giustificando un po’ questo odio», L’Estetista Cinica risponde: «Non giustifico l’odio, però attenzione».
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