cracco pizza

CHE PIZZA 'STA POLEMICA! - CRISTIANA LAURO IN DIFESA DI CARLO CRACCO E DELLE SUA PIZZA SPERNACCHIATA DAI SOCIAL: “E’ BUONA DA MORIRE E LUI E’ LIBERO DI REINTERPRETARE IL CACCHIO CHE VUOLE E DI PROPORRE LE SUE IDEE AL PREZZO ADEGUATO, 16 EURO, A UN LOCALE RAFFINATO. TRA L’ALTRO NON LA PRESENTA COME ‘NAPOLETANA’” - LO CHEF DIFESO ANCHE DAL RE DELLA PIZZA, GINO SORBILLO: “A ME E’ PIACIUTA E POI…”

1 - VOLANO STRACCI SUI SOCIAL PER COLPA DELLA PIZZA MARGHERITA DI CRACCO. E NAPOLI SI OFFENDE

Cristiana Lauro per Dagospia

 

cristiana lauro

Quando c’è di mezzo Carlo Cracco risuona un’eco nei paraggi: “al mio segnale scatenate l’inferno!” Cracco sbanca nel trend topic di Twitter e stavolta senza uscite lugubri su un reality show, ma con la sua pizza margherita rivisitata e servita nel bistrot del nuovo, raffinato locale in galleria a Milano.

 

I social non perdonano, schierano le truppe cammellate a difesa del patrimonio partenopeo -con ironia alternata a battute scadenti scolpite con la grattugia - ma la verità è che quella pizza è buona da morire e Carlo Cracco è libero di reinterpretare il cacchio che vuole e di proporre le sue idee al prezzo adeguato a un locale elegante e raffinato. Il bar-bistrot in galleria, recentemente inaugurato dallo chef, non è un fast food con le sedie grasse e un’acustica da autoscontri alle giostre, ma un luogo raffinato senza sfrangiamenti barocchi, bello, comodo e perfettamente adeguato al contesto elegante che lo ospita.

LA PIZZA DI CARLO CRACCO

 

Quindi la pizza proposta da Cracco - che a dire il vero nella pasta ricorda un’ottima frisella, ma è condita col pomodoro più buono del mondo, una mozzarella di bufala tagliata a fette eccezionale e un po’ di origano - è certamente costosa a 16 euro, ma non è cara. A difesa di Cracco si sporge anche Gino Sorbillo, il re della pizza, che ha provato e apprezzato la versione che lo chef, peraltro, non presenta come pizza napoletana.

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

 

Il nuovo locale di Cracco in Galleria a Milano ha anche un’enoteca fornitissima di etichette ricercate soprattutto francesi e un buon servizio di sala, proprio al bistrot, con una proposta più che decente di vini al calice. La pizza di Cracco, pertanto, è servita in un salotto, ovvero un ambiente e un contesto generale che non offendono Napoli, la richiamano, ricordano con educazione e rispetto. Carlo Cracco non è maleducato.

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

 

2 - «NON CHIAMATELA MARGHERITA» DISFIDA SOCIAL SULLA PIZZA DI CRACCO

Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

Che le cose si fossero messe male si è capito quando è comparso San Gennaro. Fino ad allora, l'incresciosa vicenda rimbalzava placidamente sui social network, dal living al bagno alla cucina di Carlo Cracco, colpevole di aver inserito nel menu del suo Bistrot milanese in Galleria una pizza Margherita a 16 euro.

 

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

Accertato che il posto conquistato dallo chef stellato nel trend topic di Twitter sabato sera non era dovuto all'ennesima trovata macabra di un reality show, ma al rincorrersi di giudizi e pregiudizi sulla sua rilettura del bene partenopeo più famoso al mondo, non restava che armarsi di pazienza e disporsi a un' ora di attesa (diventati poi venti minuti) nella sala stuccata del nuovo locale inaugurato venti giorni fa sotto la Madonnina, per provare di persona il piatto al quale Fanpage.it ha dedicato il poco lusinghiero articolo da cui si è scatenata l' offensiva online .

 

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

Sgradevoli eccezioni a parte, la Rete aveva dato perlopiù prova di dissacrante ironia: da @dedalux («Bello questo Gran Cereale con mozzarella e pomodoro») a @mic_tod («Ho visto la pizza di Cracco e mi sono catapultato a consegnare 8 stelle Michelin all'egiziano sotto casa») passando per Francesco Giamblanco, che rimpiangeva la pizza all' ananas.

 

Al centro della questione, però, c' era soprattutto l'orgoglio partenopeo ferito. Luigi Patti l' ha sintetizzato in poche parole: «Ogni volta che Cracco sforna la sua pizza Margherita facendola pagare 16 euro, un pizzaiolo napoletano muore di crepacuore». Antonio Ingenito, che ha ribattezzato la creatura dell'ex giudice di MasterChef «Scraccorella», ha invocato San Gennaro: «Abbi pietà di lui perché non sa quello che fa».

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

 

Sabato mattina è dovuto scendere in campo perfino Gino Sorbillo, il maestro della pizza napoletana, che ha tentato di placare gli animi raccontando su Facebook la sua esperienza personale. «Ragazzi, a me lunedì scorso a cena l'interpretazione della pizza di Carlo Cracco nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano è piaciuta. Non è Pizza Napoletana e non viene venduta come tale, è la sua Pizza e basta. Noi partenopei dovremmo scandalizzarci di più quando troviamo in giro pizze che fraudolentemente vengono vendute e pubblicizzate come pizze della nostra tradizione addirittura con l'aggiunta di riconoscimenti Stg, Dop, Doc e roba del genere».

LA VERA PIZZA MARGHERITA

 

Si può obiettare che se «non è pizza napoletana» e «non è venduta come tale», forse sarebbe bastato scegliere meglio il nome. Magari «Craccolosa», «Croccantosa», «Craccorita», qualunque cosa che rendesse onore alla sua consistenza (assomiglia, per intenderci, a una frisella molto leggera e croccante condita con eccellente sugo di pomodoro San Marzano e fette di mozzarella di bufala aggiunte alla fine) e chiarisse subito che si trattava di un' artistica licenza d'autore.

 

GINO SORBILLO PIZZA MILANO

Nel bistrot una cameriera spiega, forse troppo ingenuamente, che all' inizio non doveva nemmeno esserci nel menu, ma poiché la zona è molto turistica lo chef ha deciso di inserirla in due varianti: «Margherita» e «Alle verdure». Il risultato scontenterà per certo i puristi, ma come ha osservato @_Ariiiianna_ su Twitter: «In ristoranti come quello di Cracco si fanno esperienze culinarie, non si cerca la tradizione. Chi ha mangiato quella pizza dice che sia buonissima, per poter affermare il contrario dovreste almeno assaggiarla. Poi mica siete obbligati ad andare a mangiare lì».

 

Chi vuole far la prova, si prepari al conto. Pizza, bottiglia d' acqua e caffè: 26 euro e cinquanta. Ma su questo punto, la riflessione più realistica la fa tale @ddoje_frittur, sempre su Twitter: «Ma non ho capito. Volete mangiare in Galleria a Milano con 10 euro?

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

Nun stat bbuon allora !».

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano cracco e la moglieil ristorante di carlo cracco in galleria a milano Cracco e la moglie Rosa Fanticracco con la mogliefabio fazio alla presentazione del ristorante di cracco in galleriacracco finto funerale mastercheftapiro a carlo cracco 2il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…