“DA BUZZI TANGENTI PER 300 MILA EURO” - NUOVE ACCUSE PER L’EX SINDACO DI ROMA “ALE-DANNO” IMPUTATO DI CORRUZIONE E FINANZIAMENTO ILLECITO NEL PROCESSO STRALCIO DI MAFIA CAPITALE – PER I PM LE MAZZETTE SONO STATE PAGATE IN CONTANTI OPPURE SONO FINITE NELLA FONDAZIONE NUOVA ITALIA DELL’EX SINDACO
Francesco Salvatore per la Repubblica - Roma
Nuove accuse per l' ex sindaco di Roma Giovanni Alemanno, imputato di corruzione e finanziamento illecito nel processo stralcio di Mafia Capitale. Ieri in udienza, al politico è stato contestato un nuovo capo di imputazione per corruzione, nel quale lo si accusa di aver percepito da Salvatore Buzzi e da soggetti che agivano in accordo con lo stesso molti più soldi rispetto a prima: circa 170mila euro in più, fra cifre in contanti ed erogazioni alla Fondazione Nuova Italia, da lui presieduta, che hanno fatto balzare l' ammontare totale delle tangenti a lui contestate a 298mila e 500 euro.
«Una modifica per ragioni di coerenza sistematica col processo già celebrato » ha spiegato in aula, di fronte ai giudici della II sezione penale e agli avvocati, il pm Luca Tescaroli, «la sua posizione non può essere vista in modo avulso rispetto ai concorrenti del medesimo reato». Stando alle indagini della procura le tangenti contestate ad Alemanno sarebbero state ricevute materialmente dall' ex amministratore delegato di Ama Franco Panzironi, fedelissimo dell' ex sindaco, «per sé e per la Fondazione Nuova Italia, della quale il primo era segretario e il secondo presidente».
L' accusa nei confronti di Alemanno parla chiaro: corruzione per «la vendita della funzione di sindaco di Roma Capitale, per il compimento di atti contrari ai doveri di ufficio, oltre che per la vendita delle funzioni di Panzironi (già condannato nel processo principale)». Secondo gli inquirenti Buzzi, che agiva in concorso con Massimo Carminati, avrebbe pagato fior di quattrini per far nominare dirigenti apicali in Ama, per pilotare l' appalto per l' organico indetto dalla stessa municipalizzata e per far sbloccare i crediti che Buzzi vantava con la pubblica amministrazione, la stessa Ama ed Eur spa.
Se nella sostanza i fatti contestati cambiano poco rispetto alla precedente imputazione, è il valore delle mazzette a lievitare: Buzzi avrebbe pagato direttamente in contanti 70mila euro, in tre tranche, a Panzironi.
Alle fondazioni - anche la Fondazione Alcide De Gasperi avrebbe ricevuto un bonifico oltre alla Fondazione Nuova Italia - , invece, sarebbero arrivati finanziamenti per 198mila e 500 euro da parte del ras delle cooperative e da soggetti che agivano in accordo con lui. Fra questi Franco Cancelli, rappresentante della coop Edera, vincitore con Buzzi dell' appalto per la raccolta del rifiuto organico indetto dall' Ama: avrebbe fatto un versamento da 60mila euro con causale "cena a sostegno della Fondazione Nuova Italia». La prossima udienza a metà dicembre.