cardinale domenico calcagno

VITA, FIGURACCE E INVESTIMENTI DI “MONSIGNOR RAMBO” – DALLA PASSIONE PER LE ARMI (HA UN ARSENALE PERSONALE) ALLE ACCUSE DI AVER COPERTO PRETI PEDOFILI FINO ALLA PRESIDENZA DELL’APSA E ALL’INDAGINE SUL CRAC DI SAVONA, ECCO CHI È MONSIGNOR CALCAGNO

Marco Preve per “la Repubblica”

 

CARDINALE DOMENICO CALCAGNO CARDINALE DOMENICO CALCAGNO

Se non esistessero fotografie e video che costringono ad associare il nome al viso rotondo e all’incedere lento del curato di campagna, la biografia del cardinal Domenico Calcagno, presidente di Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica), meriterebbe di comparire sicuramente tra quelle delle “vite vissute pericolosamente”.

 

Quello che è uno degli uomini più potenti della chiesa, tra gli ultimi baluardi di un passato recente che Papa Francesco sta sgretolando, arriva all’appuntamento con un’iscrizione nel registro degli indagati, per l’ipotesi di malversazione da parte della procura di Savona, dopo un serie di episodi non meno sorprendenti nel curriculum di un religioso.

 

DOMENICO CALCAGNO E ANGELO BAGNASCODOMENICO CALCAGNO E ANGELO BAGNASCO

Lo scandalo del suo arsenale personale con tanto di pistole da ispettore Callaghan e fucili d’assalto a pompa (che gli valse l’appellativo di monsignore Rambo), le pesanti considerazioni espresse dai giudici sulle sue responsabilità gerarchiche nella mancata denuncia dei molteplici casi di pedofilia che hanno segnato la diocesi di Savona, il suo allontanamento, deciso da Papa Francesco nel 2014, dalla commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior. Liquidato in coppia con l’ex segretario di Stato del Vaticano Tarcisio Bertone.

 

CARDINALE DOMENICO CALCAGNOCARDINALE DOMENICO CALCAGNO

Calcagno fu vescovo di Savona tra il 2002 e il 2007. A Genova negli stessi anni fu nominato arcivescovo Bertone che nel 2006 fu promosso alla segreteria vaticana. Tra i due i rapporti rimasero ottimi e un anno dopo Calcagno lo raggiunse a Roma, chiamato da Papa Benedetto XVI alla guida dell’Apsa.

 

Ma il passato è tornato a fargli visita. Il pm Cristiana Buttiglione indaga sull’Istituto di sostentamento del clero (Isdc), l’ente che ha in gestione i beni della diocesi. L’inchiesta parte quasi in parallelo ad una causa civile. Quella che viene promossa dal nuovo board dell’Isdc insediato nel 2014 dal nuovo vescovo savonese Vittorio Lupi. Cosa ha scoperto il successore di Calcagno? Che negli anni d’oro del mattone l’Istituto presieduto da don Pietro Tartarotti ha dato vita ad una lunga serie di operazioni immobiliari.

JOSEPH RATZINGER TARCISO BERTONE_2JOSEPH RATZINGER TARCISO BERTONE_2

 

A parte le considerazioni sul core business dell’Isdc, qualcuna di queste ha mandato in sofferenza le casse dell’istituto. Così ecco la causa civile contro la Carige-Carisa per circa 9 milioni di fideiussioni relative alla trasformazione residenziale del complesso affacciato sul mare delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure.

 

IL CARDINALE DOMENICO CALCAGNOIL CARDINALE DOMENICO CALCAGNO

Un maxi progetto che parte in pompa magna ma che non decollerà mai. E tra i soci cominciano i dissapori. Secondo i legali della Curia «Tartarotti ha agito in assenza dei controlli canonici previsti… in danno del patrimonio dell’Istituto ». La causa per la cancellazione delle fideiussioni è ancora in corso ma si apre il filone penale e la magistratura scorre le vecchie operazioni immobiliari giungendo alla conclusione che le scelte di Tartarotti avallate dal vescovo Calcagno hanno prodotto un danno di diversi milioni di euro all’Isdc. Finiscono indagati anche Gianmichele Baldi, ex vicepresidente dell’Isdc, e suo figlio Gianmarco, in merito all’acquisto di un alloggio di proprietà dell’Istituto.

carigecarige

 

Gli inquirenti li hanno già interrogati e sono state sentite anche diverse persone in qualità di persone informate sui fatti. La procura si muove anche sulla base del dossier degli ispettori romani dell’Idsc. Sono stati loro, su segnalazione del vescovo Lupi, ad analizzare i conti dell’Istituto scoprendo che una serie di business immobiliari avrebbero generato una pesante situazione debitoria. I bilanci che non tornano sono quelli che vanno dal 2009 al 2013, anno del ricambio.

 

Operazioni maturate nel periodo d’oro del mattone. In quegli stessi anni a Genova, attorno al cardinale Bertone si raccoglieva un iperattivo gruppo di imprenditori del ramo costruzioni. Tra di loro anche quel Gianantonio Bandera artefice della ristrutturazione dell’ormai celebre appartamento di Bertone.

Giovanni BerneschiGiovanni Berneschi

 

Per quanto riguarda Calcagno e le vicende savonesi i progetti finiti nel mirino sono, oltre a Punta dell’Olmo (società citata tra i fidi facili nel dossier di Bankitalia che portò all’arresto dell’ex presidente di Carige Giovani Berneschi) la riconversione dell’ex cantiere navale Caviglia in un insediamento di villette, la contestata trasformazione di un asilo, lascito di un benefattore, in palazzina di alloggi con ludoteca, e un maxi park sotto il parco dell’ex seminario realizzato da una società che aveva al suo interno un ex assessore di Forza Italia condannato e una famiglia di costruttori calabresi indagati dall’antimafia. Monsignor Calcagno non pare preoccupato: «Sono sereno per il lavoro svolto. Confido nell’operato della magistratura. Attendo fiducioso l’evolversi della vicenda».

MONSIGNOR DOMENICO CALCAGNOMONSIGNOR DOMENICO CALCAGNO

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...