parigi gilet gialli

PARIGI IN FIAMME! DALLA PROTESTA ALLA VIOLENZA: LA MAREA DEI GILET GIALLI PUÒ TRAVOLGERE LA 'QUINTA REPUBBLICA' – ECCO CHI SONO QUELLI CHE STANNO METTENDO PARIGI E LA FRANCIA A FERRO E FUOCO: DISOCCUPATI, OPERAI, RESIDENTI DI AREE RURALI E PICCOLI CENTRI DIMENTICATI DAI SERVIZI PUBBLICI E ACCOMUNATI DALLA RABBIA VERSO MACRON – E PER IL 2019 L’ANNUNCIATA RIFORMA SULLE PENSIONI PUO’ RIVELARSI UN’ALTRA BOMBA SOCIALE…

parigi gilet gialli

Fr.Pie. per il Messaggero

 

Dai 18 agli 80 anni, residenti nelle zone rurali (quelle dove non arrivano i treni, né le corriere, dove la macchina serve per vivere, fare la spesa e andare al lavoro) o abitanti dei paesi con al massimo 20 mila abitanti, residenti soprattutto lontano, lontanissimo da Parigi, operai, artigiani, piccoli imprenditori, infermieri, disoccupati, agricoltori, più donne che uomini, indifferenti alla politica, molti non hanno mai votato, magari una volta scheda bianca, e se hanno votato, hanno preferito scegliere ai margini, quasi sempre la destra estrema.

 

parigi gilet gialli

È questo l' identikit del Gilet Jaune che da tre settimane mette sottosopra la Francia di Macron, un identikit che resta sfumato, difficile da disegnare per i sociologi e gli opinionisti che ammettono di essere stati presi alla sprovvista, un identikit però che corrisponde sempre alla stessa casella: quella della Francia del basso, degli ultimi, di chi sente escluso, non soltanto dalla società in alto ma anche dai servizi pubblici che pure restano il simbolo della République: le scuole, gli ospedali, gli uffici postali, sempre più lontani, perché nelle campagne e nei villaggi chiudono. Non rendono.

parigi gilet gialli

 

LA MICCIA È l' identikit, soprattutto, della Francia che non ama la politica di Emmanuel Macron. I 19 centesimi in più sul prezzo del carburante sono stati soltanto la miccia di una protesta, di un sentimento di rabbia, che si estende ormai a una maggioranza enorme nel paese: il 70 per cento dei francesi, secondo un recente sondaggio, dice di sostenere o avere simpatia per il movimento dei giubbetti gialli.

 

I militanti, quelli che bloccano le strade e i caselli e che hanno passato gli ultimi sabato a Parigi, sono molto meno: secondo alcuni non supererebbero le decine di migliaia. Quelli che pur senza scendere per la strada si definiscono Gilets Jaunes, quelli che hanno messo il loro giubbetto giallo fosforescente sul cruscotto dell' auto, sarebbero molti di più, circa di 20 per cento dei francesi. Lo scontento dicono tutti gli osservatori è più forte delle violenze che ieri hanno portato le fiamme e la guerriglia nel cuore di Parigi. Lo scontento, potrebbe travolgere Emmanuel Macron e con lui la Quinta Repubblica.

parigi gilet gialli

 

SENZA MEDIATORI Le istituzioni francesi per ora proteggono il presidente: nessuna protesta, nessun indice di impopolarità per quanto alle stelle, potranno costringerlo alle dimissioni. Per il momento lui non cede.

STATUA DELLA MARIANNA SFREGIO

 

Secondo il suo entourage, l' esempio dei predecessori lo ha convinto: ogni volta che hanno ceduto alla piazza, da Chirac a Sarkozy a Hollande, hanno anche perso i pochi consensi che avevano. Non è detto però che le esperienze passate possano essergli utili nel nuovo mondo politico che lui stesso ha contribuito a creare: senza mediatori, senza sindacati, con gli enti locali ridotti a poca cosa, i partiti politici tradizionali all' agonia, il suo, la République en marche, che in questi tempi duri comincia a scontare la scarsa, scarsissima esperienza politica che era stata la sua grande forza.

 

parigi gilet gialli palazzo assaltato

DAVANTI AL POPOLO Macron è solo davanti al popolo, cominciano a dire gli osservatori e gli analisti, anche quelli che fino a poco tempo fa esitavano a usare il termine peuple. Difficile che il presidente possa continuare come se niente fosse. Le elezioni europee rischiano di sancire nelle urne, e non soltanto sotto l' Arco di Trionfo, la debolezza della sua politica. Secondo il suo programma, all' inizio del 2019 dovrebbe affrontare l' annunciata riforma delle pensioni. Rischia di rivelarsi una miccia ancora più potente della benzina.

gilet gialli 8gilet gialli 2gilet gialli 14parigi gilet gialligilet gialli 3gilet gialli 4gilet gialli 5gilet gialli 7MACRONPARIGI GILET GIALLIgilet gialli 9PARIGI GILET GIALLIPARIGI GILET GIALLIparigi gilet gialli

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME