OLTRE IL DANNO, LA BEFFA – PER LA SERIE STORIE D’ITALIA SENZA VERGOGNA, LE 31 FAMIGLIE DI TARANTO, CHE AVEVANO RICEVUTO 5MILA EURO DI ACCONTO PER I DANNI SUBITI DALLE EMISSIONI DELL’EX ILVA, DOVRANNO RESTITUIRE I SOLDI (155MILA EURO TOTALI) ALLA FAMIGLIA RIVA - LA MOTIVAZIONE È CONNESSA ALL'ANNULLAMENTO DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO E AL CONSEGUENTE TRASFERIMENTO DEGLI ATTI A POTENZA: E MENTRE LA FAMIGLIA RIVA HA CONTINUATO A MACINARE SOLDI, CON UN FATTURATO DI 4,32 MILIARDI DI EURO NEL 2021, L'ALLUNGAMENTO DEI TEMPI METTE I REATI A RISCHIO PRESCRIZIONE…
Estratto dell’articolo di Valeria D'autilia per "la Stampa"
stabilimenti ex ilva a taranto
Dovranno restituire anche quei pochi soldi, quella sorta di anticipo sui risarcimenti che gli imputati – in caso di condanna definitiva – avrebbero dovuto pagare.
E ora 31 famiglie del quartiere Tamburi di Taranto sono obbligate a riconsegnare i 5mila euro a testa che avevano ricevuto da Nicola Riva come provvisionale sull'eventuale risarcimento per i danni subiti a causa delle emissioni della grande acciaieria ex Ilva.
I rimborsi insomma arrivano, ma nell'infinita storia tarantina adesso sono i cittadini a dover risarcire l'ex patron della fabbrica, oggi Acciaierie d'Italia. Riconsegnando ogni centesimo dei 155mila euro totali.
La motivazione è connessa all'annullamento della sentenza di primo grado del maxi processo Ambiente Svenduto da parte della Corte d'assise d'appello di Taranto che aveva disposto il trasferimento degli atti a Potenza. E se il processo è tutto da rifare e deve spostarsi dinanzi ai giudici lucani, così come confermato anche dalla Cassazione nelle ultime ore, gli abitanti intanto sono costretti a restituire quel denaro ricevuto sette mesi fa. Fu il Codacons, che si era costituito parte civile, a distribuire gli assegni ai diretti interessati.
ex ilva di taranto - acciaierie d italia
[…] «Oltre al danno, la beffa» dice l'associazione dei consumatori che ricorda come, nel 2021, il gruppo Riva abbia registrato un fatturato di 4,32 miliardi di euro. «Più ricco che mai grazie all'Ilva».
E poi l'accusa di non aver neppure atteso la decisione del tribunale di Potenza o della suprema Corte, «notificando alle vittime dei veleni dell'Ilva un decreto ingiuntivo».
Una decisione che colpisce ognuna di queste famiglie.
[…] ancora una volta, le conseguenze sembrano incombere direttamente sul quartiere che, in questi decenni, ha subito più di altri l'impatto del colosso siderurgico.
Qui, dove i cittadini convivono con la grande fabbrica in case che valgono sempre meno. Appartamenti acquistati con sacrificio, deprezzati dall'inquinamento. Qui dove le voci di tante battaglie ambientaliste si sono spente, colpite da malattie che non lasciano scampo.
[…] Ma al momento, in conseguenza dell'annullamento della sentenza di primo grado, Nicola Riva che era stato condannato a 20 anni (22 per suo fratello Fabio) resta imputato per presunto disastro ambientale.
E se il processo è da rifare, le 31 famiglie devono restituire quei soldi. La sentenza di primo grado, che ripercorreva gli anni in cui la fabbrica era nelle mani degli industriali lombardi, era arrivata nel 2012 con 26 condanne tra dirigenti, manager e politici per un totale di quasi tre secoli di carcere.
Tra le accuse più gravi, associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omicidio colposo. Fu disposta anche la confisca degli impianti dell'area a caldo, la più inquinante. Ma ha sempre continuato a produrre. […] Come nel gioco dell'oca, si torna al punto di partenza. Con l'allungamento dei tempi e il rischio prescrizione.
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