hacker luxottica

DARK SIDE OF LUXOTTICA - RICORDATE DEL "GUASTO INFORMATICO" ALL'AZIENDA DI DEL VECCHIO UN MESE FA? RAPETTO: “LA CIRCOSTANZA PIÙ SGRADEVOLE È IL “DATA LEAKING”, OVVERO LA SOTTRAZIONE DI DATI CHE È AVVENUTA IN DANNO NON SOLO DI LUXOTTICA MA ANCHE DELLE PERSONE LE CUI INFORMAZIONI NON ERANO PROTETTE” – “CHI SI È INTRUFOLATO NEI SISTEMI INFORMATICI HA PROVVEDUTO A FARE COPIA DEI GIGANTESCHI DATABASE E HA PUBBLICATO SUL DARKWEB DUE…”

 

LUXOTTICA 1

1 – LUXOTTICA AL BUIO – INVECE CHE PENSARE AGLI SMART GLASSES, DEL VECCHIO DOVREBBE PENSARE ALLA SICUREZZA INFORMATICA DEI SISTEMI INFORMATICI DELLA SUA AZIENDA – GLI STABILIMENTI PRODUTTIVI E GLI INSEDIAMENTI LOGISTICI IERI SONO FINITI KO PER UN NON MEGLIO PRECISATO “GUASTO INFORMATICO”

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/luxottica-buio-ndash-invece-che-pensare-smart-glasses-vecchio-247769.htm

 

UMBERTO RAPETTO

2 – LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE: IL CASO LUXOTTICA

Umberto Rapetto per www.infosec.news

 

Avevano detto che non era successo nulla. Qualche giornalista rasserenante aveva addirittura titolato “Attacco ransomware blocca Luxottica, ma la reazione è da manuale: ecco perché”. Impietosamente avevo preferito il mio “Luxottica pensi alla sicurezza dei suoi sistemi informatici invece che agli smart glasses”.

 

Leonardo Del Vecchio

Se mandiamo il calendario indietro di un mese, approdiamo ad uno dei più disdicevoli incidenti hi-tech sul territorio nazionale che ha visto protagonista (si fa per dire) il colosso degli occhiali capitanato da Del Vecchio.

 

Nonostante le rassicurazioni di chi preferisce gettare acqua sul fuoco (anche quando le norme antincendio escludono il ricorso a certi liquidi), la catastrofe digitale non si è risolta con il banale “staccare la spina” che sembrava equivalere all’alzare il ponte levatoio. La manovra per isolare il castello ed impedire accessi indesiderati è infatti arrivata tardi e soprattutto quando i lanzichenecchi virtuali avevano già depredato gli archivi elettronici.

attacco hacker twitter 9

 

Sinceramente dispiaciuto di dover smentire certa “stampa confortante”, mi addolora ancor più prendere atto che l’artigianalità dell’azienda leader del cosiddetto “eyewear” sia rimasta presente nella gestione del proprio sistema nervoso rappresentato da computer e reti indifesi a dispetto delle incombenti minacce.

 

LUXOTTICA

Chi ha agevolmente scavalcato la recinzione digitale di Luxottica non si è limitato a paralizzare le attività industriali e commerciali rendendo illeggibili i file di utilizzo quotidiano e inutilizzabili le procedure vitali. Non si è trattato quindi solo di un doloroso ransomware che ha cifrato i supporti magnetici di memorizzazione e danneggiato il loro contenuto.

hacker

 

La circostanza più sgradevole (anche se non esiste una hit-parade della sfiga) è il “data leaking”, ovvero la sottrazione di dati che è avvenuta in danno non solo di Luxottica ma anche e soprattutto delle persone le cui informazioni non erano adeguatamente protette.

In pratica chi si è intrufolato nei sistemi informatici, prima di vandalizzarli, ha provveduto a fare copia dei giganteschi database.

 

LUXOTTICA 3

Non contento di tutto ciò, la banda di hacker artefice della malefatta ha ritenuto opportuno non tenere segreta l’entità del proprio malloppo. E così la masnada tedesca dei “Nefilim” ha pubblicato sul darkweb due imponenti gruppi di file corrispondenti al bottino sgraffignato alla Direzione per le Risorse Umane e al Dipartimento finanziario di Luxottica, vale a dire dati personali (anche sensibili) relativi ai dipendenti e informazioni riservate che potrebbero consentire di fare i conti in tasca all’azienda.

 

luxottica

Sicuramente la grande impresa ha coscienza del danno arrecato alle proprie maestranze (i cui segreti sono finiti nelle mani di chissà chi) e di quello di immagine per una figura barbina di portata epocale. La violazione dei propri database configura una fattispecie interessante per la disciplina in materia di privacy e non c’è dubbio che l’Autorità Garante adotterà i provvedimenti sanzionatori proporzionali al reprensibile accaduto.

 

hacker iphone 1

Forse è venuto il momento di smettere di nascondere la polvere sotto il tappeto e cominciare ad affrontare in modo serio la questione della sicurezza informatica e delle Reti. In una stagione in cui la pandemia ha bloccato gli inutili convegni e workshop in tema di cyber, si utilizzino le energie – in precedenza sprecate in dissertazioni improduttive – per arginare il dissesto idrogeologico digitale.

 

Il tanto plaudito smart working è la punta dell’iceberg dei guai prossimi venturi. Ne ho pleonasticamente scritto sul Fatto Quotidiano qualche giorno fa. Vox clamantis in deserto…

 

Ultimi Dagoreport

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?