darya trepova vladlen tatarsky san pietroburgo

ORA DARYA – LA DONNA ARRESTATA PER L’ATTENTATO A VLADLEV TATARSKY, A SAN PIETROBURGO, È IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER IL CREMLINO. TALMENTE PERFETTO DA SEMBRARE COSTRUITO AD ARTE. LE COSE CHE NON TORNANO SONO MOLTE, A PARTIRE DAL VIDEO DOPO L’ARRESTO, E DALL’INTERROGATORIO, CHE SEMBRAVA MOLTO BEN “SCENEGGIATO” – I TRE “NEMICI” DI “MAD VLAD”: L’UCRAINA, L’OPPOSIZIONE INTERNA E GLI OLTRANZISTI CHE SI LAMENTANO DEI FALLIMENTI IN GUERRA…

 

1. LA LUNGA MANO DEL FSB E LA TROPPO FACILE COLPEVOLE DARIA TREPOVA. DA NAVALNY AL VIDEO DELLA DONNA, TUTTI I BUCHI NERI DELLA BOMBA NEL “CAFFÈ PRIGOZHIN”

Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

darya trepova dopo l arresto

Nel video che inchioderebbe Daria Trepova come responsabile della bomba al «cafè Prigozhin» di Pietroburgo non tutto torna. La prima cosa palese è che la ragazza appare sotto costrizione. Sembra quasi leggere. La seconda è che un video del genere non potrebbe essere registrato senza un avvocato (e Trepova non ha visto avvocato). La terza è che nel video la giovane ha i capelli corti, mentre nelle immagini diffuse del caffè li ha notevolmente più lunghi. Naturalmente possono averglieli tagliati nella mattinata in cui è stata detenuta. Buon taglio.

 

esplosione san pietroburgo

C’è però un’altra ragione che suona del tutto implausibile. La conversazione del video avviene così: «Capisci perché sei stata arrestata?». «Capisco». «Per quello?». «Per... direi per esser stata sulla scena dell’omicidio di Vladen Tatarsky». «Cos’hai fatto?». «Ho portato lì una statuetta, che è esplosa». Ma qui interviene un twist molto strano: «Chi te l’ha data?». Daria risponde: «Posso dirvelo più tardi?». Proprio come se fosse una sceneggiatura. La sceneggiatura del Fsb, che si riserva di indicare altri colpevoli e complici.

 

consegna della statuetta a vladlen tatarsky

Tutto questo stride con l’enorme rapidità con cui questa presunta attivista no war è stata offerta in pasto a tutti i media russi, con le sue foto, i suoi profili social, il suo marito. Secondo il canale «Shot», la prima cosa che la ragazza ha detto mentre l’arrestavano è stata appunto gridare: «Sono stata incastrata! Mi stavano solo usando!».

 

[…] Naturalmente, Fsb e Ministero dell’Interno russi puntano ad altro; e accusano gli ucraini. Ed è ovvio che a Kiev neghino il coinvolgimento nell’esplosione […], il fatto è che il governo ucraino viene assolto anche da Evgheny Prigozhin, il capo di Wagner, che ieri ha spiegato: «Per quanto riguarda la morte di Daria Dugina, sì, tutto è simile. Ma non incolperei il regime di Kiev per queste azioni. Penso che ci sia un gruppo di radicali che è poco legato al governo. Ecco come lo chiamerei».

 

 

vladlen tatarsky parla a san pietroburgo

Prigozhin […] si è astenuto dallo specificare se questi «radicali» fossero ucraini. Sa bene […] che l’assassinio di Tatarsky […] suona anche come un altro colpo ai deliri di potere del capo di Wagner. Un colpo targato direttamente Fsb? […]

 

2. PATRIOT E PATRIOTI

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

L’attentato al propagandista Vladlen Tatarsky non è stato rivendicato da nessuno e Mosca ha dovuto scegliere a chi dare la colpa […]. Le possibilità erano tre: il governo di Kyiv, l’opposizione russa, le frange degli arrabbiati con il Cremlino che rivendicano una nuova gestione della guerra e pretendono il licenziamento del ministro della Difesa, Sergei Shoigu.

 

Alla fine la scelta del colpevole da parte del Cremlino è stata ibrida ed è ricaduta un po’ sull’Ucraina e un po’ sugli oppositori politici del presidente russo Vladimir Putin. […] Per l’attentato è stata arrestata Daria Trepova, la donna che ha portato a Tatarsky una statuetta con l’esplosivo.

 

Evgeny Prigozhin in divisa militare

[…] L’attacco a San Pietroburgo non ha soltanto provocato la morte del propagandista, ha ferito anche trentadue persone e il Cremlino ha puntato sul nemico che vuole che i suoi cittadini temano di più. La guerra è arrivata in casa e Putin fa installare sistemi antimissile Pantsir vicino alle sue residenze: fomentare la paura del nemico esterno – gli ucraini – e interno – l’opposizione, serve a creare un senso del pericolo che giustifichi l’invasione dell’Ucraina e la repressione nel paese.

 

[…] Il terzo nemico del presidente è il gruppo di oltranzisti, che avrebbe voluto iniziare la guerra già nel 2014 e che dei fallimenti sul campo di battaglia stila una lista di colpevoli che di mese in mese si avvicina sempre di più a Putin. Alcuni di questi uomini nel fine settimana hanno annunciato la creazione del club “dei patrioti arrabbiati”, e il più arrabbiato di tutti è Igor Girkin, detto Strelkov che vuol dire “sparatore”, ex agente dell’intelligence russa, mandato in Crimea nel 2014, poi diventato comandante delle milizie di Donetsk e oggi castigatore della linea, che definisce morbida, contro l’Ucraina.

 

 

evgenij prigozhin e vladimir putin 1

A questo gruppo e ai dissidi con Prigozhin, per il momento il Cremlino non dà spazio pubblicamente. Non mette in luce una faida che può determinare il futuro della guerra – se la Wagner smettesse di combattere Mosca avrebbe ancora più difficoltà – e anche del potere di Putin. Ieri a Melitopol, la città nel sud dell’Ucraina occupata dai russi, un funzionario filorusso è rimasto ferito durante l’esplosione della sua macchina. E’ stato tra gli organizzatori dei falsi referendum di annessione a Mosca.

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