DAVVERO IL GOVERNO ITALIANO È STATO COSÌ SOLERTE NELLA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA? – “REPUBBLICA” RICOSTRUISCE NEL DETTAGLIO I 21 GIORNI DEL CASO: DOPO L’ARRESTO A MALPENSA DELL’INGEGNERE IRANIANO, MOHAMMAD ABEDINI, IL 16 DICEMBRE, L’ITALIA RESTA SORDA ALLE PROTESTE DELL’INTELLIGENCE DI TEHERAN. E LO FA ANCHE TRE GIORNI DOPO, QUANDO LA GIORNALISTA ITALIANA FINISCE IN CELLA A EVIN – MELONI HA PAURA DI METTERE A RISCHIO IL RAPPORTO CON GLI USA, CHE CHIEDONO L’ESTRADIZIONE DI ABEDINI – A CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA È LA PRESSIONE DELLA FAMIGLIA SALA SU ELON MUSK, ATTRAVERSO IL SUO LUSTRASCARPE ANDREA STROPPA…
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
antonio tajani cecilia sala roberto gualtieri patrizia scurti giorgia meloni
[…] Per capire, però, cosa effettivamente è accaduto nella liberazione di Cecilia Sala è necessario tornare indietro di due anni. E andare al novembre del 2022 quando a Ciampino, accolta dalla premier Meloni, fu un’altra ragazza italiana: Alessia Piperno, anche lei arrestata e detenuta per 40 giorni nel carcere di Evin.
La scarcerazione della Piperno era arrivata grazie ai contatti che la nostra intelligence era riuscita a creare e coltivare con i servizi segreti iraniani. Quegli stessi contatti che, siamo al 16 dicembre, si fanno risentire questa volta per un problema contrario: l’Italia, su ordine degli Stati Uniti, ha arrestato l’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, accusato di terrorismo. Fanno intendere che è una questione per loro delicatissima, di vita o di morte.
elisabetta vernoni e renato sala aspettano la figlia cecilia a ciampino
L’Italia, seppur sollecitata internamente, non ascolta. Non lo fa nemmeno tre giorni dopo quando a Teheran viene arrestata Cecilia Sala. E continua a restare sorda quando l’Iran mette ufficialmente in correlazione le due storie: nell’incontro con l’ambasciatrice Paola Amadei, il governo ipotizza una scarcerazione di entrambi «su cauzione».
Restano sordi perché si ha paura di mettere a rischio il rapporto con gli Usa che puntano sull’arresto di Abedini. A cambiare le carte arrivano due cose. Il 29, per il tramite di Andrea Stroppa, la famiglia Sala porta la storia di Cecilia all’attenzione di Elon Musk. Che ascolta. La telefonata che il primo gennaio fa poi Cecilia a casa è drammatica: «Fate in fretta».
ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA
La famiglia alza il livello, abbandonando la strada del “silenzio” che era stato loro chiesto. Per questo, la premier Meloni convoca immediatamente la madre di Cecilia a Chigi: la rassicura. Avoca a sé, e al sottosegretario Alfredo Mantovano, il dossier. E insieme riattivano quei canali che fino a quel momento, per decisione politica, erano restati muti. […]
cecilia sala abbraccia i genitori all aeroporto di ciampino GIORGIA MELONI - DONALD TRUMP - ELON MUSK - IMMAGINE CREATA CON L IA E PUBBLICATA DA ANDREA STROPPAcecilia sala abbraccia i genitori all aeroporto di ciampino