L’ARTE AL SERVIZIO DELLA CRONACA - IL DESIGNER GAETANO PESCE APPRODA IN PIAZZA DUOMO A MILANO CON “MAESTÀ SOFFERENTE”, METAFORA DELLA VIOLENZA SULLE DONNE: L’INSTALLAZIONE, ALTA OTTO METRI, RAFFIGURA UN CORPO FEMMINILE FERITO DA UN CENTINAIO DI FRECCE ED È ISPIRATA ALLA SUA STORICA POLTRONA “UP5&6”…
Curiosità e stupore in piazza Duomo per l’installazione, apparsa sabato mattina davanti alla cattedrale nell’ambito della Design Week, firmata dal designer Gaetano Pesce e ispirata alla sua storica poltrona «UP5&6». Alta otto metri, l’opera, intitolata «Maestà Sofferente», è una metafora della violenza sulle donne. L’installazione raffigura proprio un corpo femminile ferito da un centinaio di frecce.
«A me non dispiace affatto, mi sembra un messaggio contemporaneo», ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’opera «Maestà Sofferente» del designer Gaetano Pesce, un’installazione di otto metri collocata in vista del Salone del Mobile in piazza del Duomo, osservata con curiosità e stupore dalle migliaia di turisti e passanti che attraversano il cuore della città.
L’opera, ispirata alla storica poltrona Up5&6 realizzata da Pesce 50 anni fa, raffigura un corpo femminile infilzato da centinaia di frecce, e rappresenta una metafora della violenza sulle donne. «È molto contemporanea nonostante sia di 50 anni fa - ha detto Sala a margine della conferenza stampa sulla candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi invernali 2026 -. È giusto che se ne parli perché ci stupiamo ancora quando succede un femminicidio.
Se attraverso questa testimonianza se ne riparla, allora deve andar bene. È giusto rendere onore a Gaetano Pesce. A me non dispiace affatto, però mi sembra un messaggio contemporaneo». La curia ne era informata? «Non ne ho la più pallida idea», ha risposto il sindaco
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