
IN TRIBUNALE A PARIGI FANNY ARDANT TENTA DI SALVARE L’AMICO GERARD DEPARDIEU, A PROCESSO PER MOLESTIE SUL SET, MA HA RACCONTATO SOLO DELLA LORO AMICIZIA DIMOSTRANDO DI NON SAPERE UNA MAZZA DEI FATTI CONTESTATI: “DICE LE PAROLACCE, MA NON HO MAI ASSISTITO A FATTI SIMILI A QUELLI DENUNCIATI”. A DARE LA MAZZATA ALL’ATTORE CI HA PENSATO UN’ALTRA DONNA CHE LO HA ACCUSATO DI AVERLE MESSO LA MANO SULLA VAGINA E SUL SENO MENTRE GRUGNIVA E LE DICEVA OSCENITÀ…
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
fanny ardant in tribunale a parigi - processo a gerard depardieu
«Io sono cresciuta con Gérard, nel cinema. La prima volta che ho recitato in un grande ruolo è stato in La signora della porta accanto. Nella prima scena, mio marito mi dice: “Ti presento il mio vicino”. E lì, Gérard mi ha teso la mano. Ma l’ha tesa vedendo che ero fragile. Vedeva che non avevo ancora esperienza.
Vedeva tutto. E dal modo in cui mi ha stretto la mano, ho capito che Gérard sarebbe stato un ballerino che mi avrebbe condotto nella danza e liberato dalla timidezza, da tutto ciò che impedisce a un attore di esprimersi.
gerard depardieu in tribunale a parigi
E poi ho recitato in tanti set diversi, piccoli film senza budget, grandi produzioni. E ho sempre amato stare con Gérard perché amo la vita. Amo la vita con la sua violenza, la sua gioia, la sua tristezza, la sua disperazione». Oltre 40 anni dopo quel meraviglioso film di François Truffaut, Fanny Ardant ha tenuto a testimoniare in tribunale in difesa dell’amico nei guai. Le sue parole forse non serviranno a migliorare la situazione giudiziaria di Gérard Depardieu, ma sono la testimonianza commovente di un’amicizia durata una vita.
«[…] Ogni genio porta con sé qualcosa di stravagante, di ribelle, di pericoloso. E Gérard ha interpretato tutti questi personaggi dando tutto dell’essere umano, con il peggio e con il meglio […]».
fanny ardant in tribunale a parigi - processo a gerard depardieu
Il presidente della corte chiede poi a Fanny Ardant, con molto garbo e infinito rispetto, di passare ai fatti oggetto del processo, e l’attrice dice che «sì, Gérard si fa notare su un set. Sì, Gérard ha una gran voce. Sì, Gérard ama fare l’idiota su un set, perché all’improvviso si ha meno paura del personaggio. […] Le parolacce, d’accordo, anche se non so se sia ancora permesso dirle. Ma io non ho mai assistito a fatti simili a quelli denunciati».
Il procuratore, i legali dell’accusa e della difesa non hanno altre domande. Fanny Ardant lascia la sbarra, prende posto sui banchi del pubblico ma prima passa dal suo amico, gli prende il volto nelle mani e lo bacia sulla guancia.
Le testimonianze successive, al terzo giorno del processo intentato da Amélie (decoratrice) e Sarah (assistente regia) per aggressioni sessuali sul set del film «Les volets verts» (2021), si concentrano più sul merito. E una, in particolare, è terribile. Lucille, costumista, esordisce dicendo «anche io sono stata aggredita da Gérard Depardieu».
Dice che l’attore, durante le riprese del film di Jean-Pierre Mocky Le Magicien et les Siamois (2014), l’ha aggredita mettendole le mani sul sesso, sul seno, e mentre lei cercava di divincolarsi lui le diceva oscenità e le chiedeva di seguirlo.
Lucille evoca «i grugniti» dell’attore e, di fronte ai suoi dinieghi, dice che «Depardieu è un uomo pericoloso e un bugiardo».
fanny ardant in tribunale a parigi - processo a gerard depardieu
gerard depardieu in tribunale a parigi
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
fanny ardant in tribunale a parigi - processo a gerard depardieu