uber taxi

CHE DIO TASSISTA! – OGGI L’ENNESIMO SCIOPERO DEI TAXI PER PROTESTARE CONTRO L’ALLARGAMENTO DELLE LICENZE DEGLI NCC. MA UBER PUO’ ESSERE UN’ALTERNATIVA AI TAXI? UNA POSSIBILE RIFORMA DELLA NORMATIVA È IN BALLO DA 16 ANNI, MA DAL 2008 IL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE LA LEGA, INTERVIENE A DIFESA DELLA LOBBY DEI TASSINARI - "MI-JENA" GABANELLI SVELA IL GIOCO DI SCATOLE CINESI DI UBER PER NON PAGARE LE IMPOSTE NEI PAESI DOVE OFFRE I PROPRI SERVIZI - VIDEO

GUARDA IL VIDEO QUI

 

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli, Mario Gerevini, Simona Ravizza per www.corriere.it

 

uber 2

Cittadini e turisti che vi recate a Roma sappiate che non è quantificabile il tempo di attesa del taxi alla stazione Termini, se invece vi dovete spostare all’interno della città calcolate con anticipo la possibilità di muovervi a piedi o con altri mezzi, perché spesso la risposta è: «Non abbiamo taxi disponibili». Anche a Milano prendere un taxi in tempi accettabili non è affatto scontato.

 

Il motivo per cui nelle grandi città milioni di persone attendono inutilmente è noto: i taxi sono troppo pochi. Le leggi per aumentare il numero di licenze ci sono tutte, ma appena i Comuni provano a mettere mano alla questione per i tassisti è di fatto sempre un «no», e bloccano la città con gli scioperi […]

 

L’alternativa sono gli Ncc, cioè i servizi di noleggio con conducente, quelli che comunemente chiamiamo tramite la piattaforma Uber. La confederazione «Muoversi», che raggruppa le principali associazioni di settore (AniTrav, Comitato Air, Sistema Trasporti, Asincc) ne stima fra i 25 e i 30 mila. Secondo i numeri ufficiali, invece, sarebbero solo 5.179, ma semplicemente perché i Comuni che devono rilasciare le autorizzazioni non hanno comunicato i dati all’Autorità di Regolazione dei Trasporti.

 

La disciplina della loro attività è in ballo da 16 anni: fin dal 2008 il centrodestra, in particolare la Lega, interviene per mettere paletti all’attività degli Ncc al fine di limitare la concorrenza ai taxi, e con norme anacronistiche visto lo sviluppo delle piattaforme digitali; ma pure il centrosinistra quand’era al governo non ha mai risolto la questione.

 

uber 1

Nel frattempo le nuove autorizzazioni di Ncc sono ferme (a Roma addirittura dal 1993): per sbloccarle dev’essere funzionante il «Registro informatico sui titolari di licenza per i taxi e di autorizzazione per il noleggio con conducente» che monitora chi fa cosa. […]

 

Gli Ncc invece non sono un servizio pubblico, e dunque non devono rispettare tutte queste regole. Mentre i taxi si possono trovare anche nei parcheggi dedicati, la caratteristica degli Ncc è che vanno prenotati chiamandoli sul cellulare (i numeri si trovano online), su siti dedicati oppure tramite app.

 

TAXI STAZIONE TERMINI - ROMA

L’unica piattaforma digitale presente oggi in Italia per prenotarli è Uber, che è partita con Milano e Roma nel 2013 e oggi è presente complessivamente in 13 città (Torino, Milano, Verona, Venezia, Treviso, Udine, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Palermo, Catania più l’aeroporto di Monfalcone), prevalentemente in quelle dove ci sono più autorizzazioni per le auto con conducente.

 

Il prezzo della corsa lo decide un algoritmo sulla base del giorno, dell’ora, della disponibilità di auto, e viene anticipato al momento della prenotazione. Uber l’ha inventata l’americano Travis Kalanick e oggi l’80% è di proprietà di fondi previdenziali e assicurativi Usa come Vanguard Group (8%), BlackRock (7%), Eaton Vance Management (5,9%), Fidelity (5,9%) e JpMorgan Investment (4%). La capogruppo ha sede in Delaware (Usa) ed è quotata in Borsa a New York. Nel 2023 ha fatturato 37,2 miliardi chiudendo per la prima volta in utile: 1,88 miliardi di dollari.

 

uber 3

La società italiana è Uber Italy che ha ricavi da pochi milioni e solo per servizi di marketing a favore di una controllante olandese, la Uber International. Attenzione, qui sta il nodo che spiega il modello finanziario, ovvero come bypassare le autorità fiscali locali: per il business vero (noleggio e trasporto) gli incassi da tutto il mondo volano direttamente in Olanda, dove c’è una rete di finanziarie locali (compresa quella che controlla Uber Italy) che fa capo a una società chiave seppure sconosciuta, la «Uber NL Holdings 1 b.v.» (Uber NL).

 

taxi introvabili in italia 3

Ha zero dipendenti, ma 16,8 miliardi di fatturato 2023: infatti arrivano qui i ricavi operativi da oltre 230 società del pianeta, tranne Usa e Cina. Il fatturato l’abbiamo calcolato desumendolo dal bilancio della casa madre americana Uber Technologies che, nonostante il ruolo strategico della controllata olandese, non le dedica spazio, ma suddivide i ricavi semplicemente per area geografica. […]

 

In Italia Uber trattiene il 25% del costo di una corsa, mentre il 75% (commissione standard) va al conducente sottoposto al regime fiscale italiano delle partite Iva. È piuttosto difficile evadere perché i pagamenti sono tracciati: al cliente è richiesto il saldo della corsa con la carta di credito o altri mezzi elettronici come PayPal all’atto della prenotazione.

 

La legge quadro che regola la materia è come per i taxi la n.21 del 1992, e per gli Ncc stabilisce che l’utente faccia la sua richiesta alla sede operativa della ditta noleggiatrice (rimessa). Nel 2008 (governo Berlusconi IV) le norme prevedono che l’inizio e il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente debbano avvenire alla rimessa, situata nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, e che debba essere compilato un foglio di servizio con i termini della corsa: a) targa del veicolo; b) nome del conducente; c) data, luogo e chilometri di partenza e arrivo;

taxi introvabili in italia 2

 

d) orario di inizio servizio, destinazione e orario di fine servizio; e) dati del cliente (punto da sempre dolente per motivi di privacy). Dieci provvedimenti legislativi successivi prorogano però di anno in anno l’entrata in vigore della norma al 31 dicembre 2017 (qui art. 9 comma 3).

 

La attua invece il governo M5S-Lega con il decreto-legge del 14 dicembre 2018, (qui, art. 10 bis): l’utente può prenotare l’Ncc anche mediante piattaforma digitale, ma l’autista deve sempre partire dalla rimessa e farvi ritorno per prendere la successiva prenotazione. Ribadito l’obbligo di compilazione del foglio di servizio in formato elettronico da parte del conducente.

 

Le norme di fatto sono rimaste inapplicate e la Corte Costituzionale ritiene sproporzionato e irragionevole l’obbligo di rientro in sede al termine di ogni corsa, bocciato anche dall’Autorità di regolamentazione dei Trasporti. Ora i ministri Matteo Salvini (Trasporti) e Adolfo Urso (alle Imprese e Made in Italy) ci riprovano:

 

taxi introvabili in italia 1

«In caso di richieste di servizi Ncc riferite al primo orario di partenza disponibile, il vettore indica un orario di prelievo dell’utente compatibile con i tempi di trasferimento dalla rimessa o, in caso di partenza da un luogo diverso dalla rimessa, non inferiore a 30 minuti».

 

Le norme, contenute in 3 diversi decreti e che devono superare l’esame del Garante della privacy e dell’Antitrust, nascono di fatto già vecchie. Scrive la Commissione europea «L’obbligo di ritornare a una sede remota senza passeggero, per poi rifare il percorso al contrario per prelevare il passeggero successivo, aumenta il numero delle corse a vuoto (note col termine inglese «deadhead»).

 

REDDITI DICHIARATI DAI TASSISTI

In tempi caratterizzati da città congestionate, dalla necessità di mitigare l’impatto ambientale e dalla disponibilità di sistemi di comunicazione mobile e geolocalizzazione, potrebbe essere opportuno rivedere questa regola. Fintanto che i conducenti sono impegnati, non si dovrebbe impedire loro di svolgere il proprio servizio imponendo l’obbligo di rientro in sede tra un cliente e l’altro.

 

taxi roma

Le città potrebbero, per esempio, designare spazi nelle zone più centrali dove i conducenti possono aspettare nelle pause tra le corse, con l’obiettivo di ridurre il più possibile le corse a vuoto che rappresentano un uso inefficiente dell’orario di lavoro e sono dannose per l’ambiente, in quanto contribuiscono all’aumento della congestione e delle emissioni» (qui). Sono indicazioni di semplice buon senso che la politica ha il dovere di applicare. In un mondo che cambia e dove c’è lavoro per tutti, proprio perché la domanda cresce, perseverare nella tutela di interessi di categoria è diabolico.

milena gabanelli 1MILENA GABANELLI

 

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...