peng shuai zhang ghaoli wei jingsheng

LA GNOCCA USATA PER LA LOTTA POLITICA? - IL DISSIDENTE CINESE WEI JINGSENG SGANCIA LA BOMBA SUL CASO PENG SHUAI - LA TENNISTA NON SAREBBE STATA VIOLENTATA DA ZHANG GAOLI: E' FINITA IN MEZZO AI GIOCHI DI POTERE DEL PARTITO COMUNISTA – L’OPPOSITORE RACCONTA CHE PENG SHUAI ERA L'AMANTE DELL'EX VICEPREMIER E NON L'AVREBBE MAI DENUNCIATO DI SUA SPONTANEA VOLONTÀ – A FAR SALIRE DUBBI ALCUNE FALLE NEL RACCONTO DELLA TENNISTA E ANCHE LA TEMPISTICA DELLA DENUNCIA, A POCHI GIORNI DAL 6° PLENUM DEL COMITATO CENTRALE DEL PCC

peng shuai 6

Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”

 

Peng Shuai non ha mai denunciato di sua spontanea volontà le violenze subite dall'alto politico cinese Zhang Gaoli. Anzi è piuttosto probabile che la nota tennista quelle violenze non le abbia mai subite, ma in quanto ex amante di uno degli uomini più potenti della Cina sia finita in un ingranaggio di lotte intestine al partito comunista, giochi di potere di cui noi lontani occidentali abbiamo ben poca contezza. 

wei jingsheng 2

 

Una cosa è sicura, niente in Cina capita per caso, secondo il dissidente Wei Jingsheng, ex membro del Pcc, autore della Quinta modernizzazione e padre di una Cina democratica mai palesatasi, neanche il C vid è nato per caso, ma è stato deliberatamente diffuso durante i Giochi militari internazionali tenutisi a Wuhan nell'ottobre del 2019. Wei Jingsheng è ora convinto che tutta la storia di Peng Shuai sia una montatura nel quale l'Occidente stesso ha avuto un suo involontario ruolo anche se a Pechino forse ci si aspettava una reazione meno energica. 

 

Zhang Gaoli

Nel Partito comunista, racconta l'oppositore in un articolo pubblicato da Asianews, tutti sapevano che Peng Shuai era stata l'amante dell'ex vicepremier Zhang Gaoli e lo stesso racconto della tennista, cioè il post originale su Weibo poi rimosso, lo conferma. La Shuai peraltro non si limita ad accusare il suo ex amante di violenza, ma fa un racconto articolato nel quale a un certo punto la tennista, costretta dalla circostanze, si ritrova in una stanza da sola con lui e una guardia fuori «perché era impossibile far credere che tua moglie avrebbe acconsentito a una cosa del genere». 

 

«Quel pomeriggio» prosegue «sulle prime ti ho detto di no e sono scoppiata a piangere... Dopo cena, hai detto che non mi avevi mai dimenticata in quei sette anni, e che avrei dovuto essere carina conte, e via dicendo... Mi sentivo invadere dal panico, ma ho ceduto. Sì, abbiamo fatto sesso». 

peng shuai

 

AMORI E LITIGI 

La Shuai dice di non avere le prove di quello che è successo ma che poi «da quel giorno, ho sentito di nuovo sbocciare l'amore per te», come dieci anni prima. Poi un presunto litigio e lui che si nega di nuovo, «e sei sparito nuovamente, come avevi fatto sette anni fa. Hai detto che non c'era nessun impegno tra di noi». 

 

Peng Shuai 4

Anche senza voler essere maliziosi il racconto fa acqua da tutte le parti, ma diventa ancora più surreale quando la tennista fa presente che lui aveva sempre paura che l'amante avrebbe portato con sé un registratore «per raccogliere prove», come se fosse quello il nodo di tutta la questione. Il messaggio decisivo però arriva nel finale e non è una ripicca morale da amante ferito come sembrerebbe, ma un avvertimento politico: «Tu sei padre di un figlio e di una figlia. Dopo tutto quello che hai fatto in questa vita, saprai guardarli in faccia con la coscienza tranquilla?». 

 

Zhang Gaoli con Putin

Tutto questo però avrebbe certamente meno senso se non si fa caso all'ordine cronologico delle accuse di Peng Shuai e dei fatti che seguono. L'incontro tra i due risalirebbe infatti alla fine di ottobre, il post della tennista rimosso dopo pochi minuti dalla censura, ma rimasto abbastanza perché fosse notato, è del 2 novembre. 

 

Una settimana dopo, tra l'8 e il 12 novembre si è tenuto il 6° Plenum del Comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc) che il più importante del ciclo di sette sessioni plenarie del Comitato tra un Congresso di partito e l'altro: rappresenta infatti l'ultima possibilità di dibattito prima che vengano prese le grandi decisioni al Congresso dell'anno successivo (il settimo Plenum serve invece a definirne l'agenda). 

 

IL TIRANNO È DEBOLE 

wei jingsheng 3

Secondo Wei Jingsheng, nonostante le apparenze, Xi Jinping è arrivato al Plenum molto più debole di quanto non apparisse e soprattutto senza il sostegno necessario per una "terza risoluzione storica" di rottura che creasse una nuova tabella di marcia per il futuro come avrebbe voluto. Ne è risultata alla fine infatti una "risoluzione storica" che non è né carne né pesce, che imita le precedenti di Mao Zedong e di Deng Xiaoping ma non ci assomiglia. 

 

Xi Jinping

Per Xi l'operazione di è dimostrata una sconfitta, anche se all'esterno è stato detto ovviamente tutto il contrario (e i media occidentali l'hanno bevuta), dovuta principalmente alla fazione dell'ultranovantenne ex presidente Jiang Zemin, il cui uomo di punta è proprio il nostro Zhang Gaoli, secondo Jingsheng «l'unico uomo forte e sano» del gruppo. 

 

Far crollare la sua credibilità prima del Plenum era dunque una priorità per Xi. Avrebbe potuto accusarlo di corruzione, come si fa di solito, ma Zhang è molto potente e il presidente non aveva molto tempo a disposizione. Per cui si è giocata la carta dello scandalo sessuale utilizzando la vecchia e famosa amante.

xi jinping 1

 

 Fin troppo famosa però perché la cosa rimanesse nella cerchia del potere cinese e senza conseguenze esterne. Ne è venuto fuori un pasticcio in cui Xi ha dimostrato di essere solo una sbiadita fotocopia di ciò a cui ambisce.

wei jingsheng 1wei jingsheng 4peng shuai peng shuai ZHANG GAOLIPeng ShuaiPeng Shuai 2peng shuai 1peng shuai 2peng shuai 5La presunta lettera di Peng Shuai alla WtaPost di PengZhang Gaoli 2Peng Shuai 3tweet di serena williams su peng shuai peng shuai peng shuai wei jingsheng 8wei jingsheng 5wei jingsheng 6

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…