harvard - manifestazione pro palestina big

TROPPE "TESTE DI GAZA" IN CATTEDRA - LE DOMANDE DI ISCRIZIONE A HARVARD SONO CROLLATE NELL'ULTIMO ANNO: PER IL "NEW YORK TIMES", LE PROTESTE PRO-PALESTINA HANNO INTACCATO LA REPUTAZIONE DELL'ATENEO - A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, LE DIMISSIONI DELLA PRESIDE CLAUDINE GAY, ACCUSATA DI PLAGIO ACCADEMICO E DI RISPOSTE EVASIVE SULL'ANTISEMITISMO - MA IL FATTO CHE LE ISCRIZIONI SIANO AUMENTATE IN ALTRE UNIVERSITA' DOVE VANNO IN SCENA LE PROTESTE FA PENSARE CHE…

Estratto dell'articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

proteste pro palestina a harvard 5

Le domande di iscrizione ad Harvard si sono ridotte quest’anno, nonostante in altre università Ivy League siano aumentate. Secondo il New York Times , «il calo suggerisce che un anno di agitazione», a partire dalla lettera di 30 organizzazioni studentesche di Harvard che definiva «il regime israeliano interamente responsabile» per l’attacco del 7 ottobre di Hamas, «potrebbe avere intaccato la reputazione dell’ateneo e scoraggiato alcuni studenti dal fare domanda».

 

proteste pro palestina a harvard 4

Le proteste nei campus americani sono sfociate in un caso al Congresso a dicembre, quando tre presidi — Liz Magill della University of Pennsylvania, Claudine Gay di Harvard e Sally Kornbluth del MIT — hanno risposto in modo evasivo alla domanda: gli studenti vanno sanzionati se invocano il genocidio degli ebrei? Le prime due sono state costrette a dimettersi, su pressione di finanziatori delle università e parlamentari bipartisan. Gay, prima rettrice nera di Harvard, si è dimessa il 2 gennaio dopo accuse di plagio accademico, oltre che per le sue risposte evasive sul l’antisemitismo.

 

proteste pro palestina a harvard 3

Le domande di iscrizione sono aumentate però alla University of Pennsylvania e al MIT (nel primo caso la rettrice si è dimessa subito, nel secondo è rimasta al suo posto) e alla Columbia University, altro epicentro delle proteste. Potrebbero esserci dunque altri fattori, osserva il Times […]. Le polemiche sulla libertà di espressione, l’antisemitismo, l’islamobofia continuano.

 

[…] Gli attivisti pro-palestinesi affermano di avere il diritto, in nome del Primo emendamento, a dire che i «sionisti» non sono benvenuti; ma per molte organizzazioni ebree americane antisionismo e antisemitismo si equivalgono. Peter Beinart sul New York Times nota però che gli stessi ebrei americani non sono d’accordo sulla definizione dell’antisemitismo. […]

 

proteste pro palestina a harvard 2

Nel 2019 un ordine esecutivo di Trump ha specificato che tra le discriminazioni vietate dal «Title VI» del Civil Rights Act del 1964 sono incluse le «discriminazioni radicate nell’antisemitismo» e dopo il 7 ottobre in base a questo sono scattate denunce legali di discriminazione di studenti ebrei.

 

proteste pro palestina a harvard 1

Eppure uno degli autori di quella dichiarazione, Kenneth Stern, sul New Yorker ne critica l’uso all’interno di leggi e norme che possono censurare la libertà di espressione nei campus. Per Beinart non tutte le proteste nei campus sono antisemite, alcune sono una forma di intolleranza «che non è diversa dall’esclusione sociale degli studenti anti-abortisti o repubblicani, che hanno idee politiche diverse dalla maggioranza» ma va considerata comunque preoccupante.

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