luisa zampiceni e federica lombrado lesbiche

MAL COMUNE, MEZZO GAIO – A CALCINATO, UN PICCOLO PAESE VICINO BRESCIA, UNA DONNA COMANDATE DEI VIGILI URBANI È STATA CACCIATA DOPO IL SUO MATRIMONIO CON UN’ALTRA DONNA (RESPONSABILE DELL’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE) – LA CORTE DI APPELLO HA CONDANNATO IL COMUNE A PAGARE I DANNI PER L’ALLONTANAMENTO “DISCRIMINATORIO FONDATO SOLO SUL SUO ORIENTAMENTO SESSUALE” – IL RACCONTO: “PER QUALCUNO ERA INACCETTABILE L'UNIONE TRA DONNE IN POSIZIONI APICALI..."

Monica Serra per “la Stampa”

 

luisa zampiceni e federica lombardo 1

Tutte e due in tailleur, felici e sorridenti, nel giorno della loro unione civile, si erano appena dette di sì rendendo ufficiale una relazione tenuta fino a quel momento segreta. Federica Lombardo, 47 anni, ex responsabile dell'ufficio tecnico di Calcinato, 13 mila abitanti in provincia di Brescia, e Luisa Zampiceni, 50, ex comandante della polizia locale dello stesso Comune, in quel 6 giugno del 2020 non potevano immaginare che cosa sarebbe successo. «Un incubo andato avanti per due anni - lo definisce Lombardo - che si è concluso soltanto martedì».

 

Con una sentenza della sezione lavoro della Corte d'Appello di Brescia che, ribaltando la decisione di primo grado, ha condannato il Comune a pagare tutti i danni procurati alla quarantasettenne, esautorata, privata dell'incarico e costretta ad andare a lavorare in un altro minuscolo municipio tra le montagne, a 50 chilometri e un'ora di auto da casa: «Una discriminazione - chiariscono i giudici - fondata solo sul suo orientamento sessuale».

luisa zampiceni e federica lombardo 2

 

Cosa ha provato quando ha saputo della sentenza?

«Estremo sollievo, gioia. La primavera del 2020 doveva essere il periodo più bello della mia vita: avevo trovato il coraggio di rendere pubblica la mia relazione con Luisa, ci eravamo unite civilmente, eravamo partite per la luna di miele nel Salento. Sono riusciti a trasformarlo in un dramma, a rovinare tutto».

nicoletta maestri

 

Sono iniziate subito le discriminazioni?

«Quando ho comunicato alla sindaca Nicoletta Maestri che mi sarei unita a Luisa e le ho chiesto i giorni per il viaggio di nozze, lei non mi è sembrata contraria, anzi. È stata la giunta, quando lo ha saputo, a sollevare problemi che hanno creato crepe fino alla decisione del mio trasferimento».

 

Perché?

«Se avessi sposato un capo dei vigili uomo non sarebbe successo. Ma per qualcuno era inaccettabile l'unione tra donne in posizioni apicali del Comune. E il fastidio si è percepito subito».

 

La controparte si difende dicendo che a Calcinato dal 2016 sono state celebrate quattro unioni civili.

«Solo perché è previsto dalla legge. Che io sappia, però, nessuna è stata celebrata da componenti della giunta di centrodestra, ma sempre e solo da consiglieri delegati».

tribunale di brescia 2

 

Al ritorno dal viaggio di nozze che è successo?

«Il clima era cambiato, una certa indifferenza aveva preso il posto della condivisione ma non ho voluto dare peso. Poi a gennaio 2021, quando attendevo la conferma nel mio incarico, è arrivata la mazzata».

 

Che cosa le hanno detto?

«Sindaca Maestri e vicesindaco Vergano mi hanno comunicato che avrei dovuto trasferirmi in un altro Comune senza spiegazioni. Solo dopo un mese hanno giustificato la decisione in base al principio di rotazione nelle cariche del Comune: peccato sia stato applicato soltanto nel mio caso».

 

Da quanto tempo rivestiva quel ruolo?

municipio di calcinato 1

«Nove anni e il mio lavoro non è mai stato contestato neppure dalle indagini, che non sono mancate. Chi invece è stato condannato per aver agito in maniera meno trasparente, paradossalmente, non ha perso il posto a differenza mia».

 

Anche sua moglie è stata discriminata.

«Il processo è ancora in corso. Alla fine del 2021 hanno aggiunto alla convenzione con cui l'avevano assunta il requisito della laurea, che lei non aveva. Come me, è stata costretta ad andare via».

 

Come lo avete vissuto?

«Io ero in malattia dopo un incidente, mi sentivo umiliata e impotente. Al lavoro, Luisa veniva bersagliata con vessazioni continue. Sono arrivata a pensare che avevamo sbagliato tutto. Per fortuna c'è sempre stata lei, che è più forte, altrimenti non sarei riuscita a superare tutto questo».

 

municipio di calcinato

Ma qualcuno vi ha mai chiesto scusa?

«(Sorride) Mai, abbiamo combattuto da sole. Gli unici a manifestarci solidarietà sono stati gli ex colleghi di Luisa, gli agenti della polizia locale che lei comandava».

 

Cosa si sente di dire a chi vive simili discriminazioni?

«Di tenere duro, perché l'Italia deve cambiare, è un Paese ancora troppo indietro in materia di diritti civili. Mai ho chiesto a qualcuno di condividere le mie scelte, ma ritengo inaccettabile che non sia rispettata la mia, la nostra libertà».

tribunale di brescia 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA”. MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...