COME SARÀ LA ‘SECOND LIFE’ DI SCHUMI? – DOPO 1 MESE DI COMA, L’EX PILOTA MIGLIORA: MEDICINALI RIDOTTI PER AVVIARE IL RISVEGLIO – SECONDO L’EQUIPE, SCHUMACHER AVREBBE MOSSO LE PALPEBRE

Stefano Mancini per ‘La Stampa'
La seconda vita di Michael Schumacher da Hürth-Hermülhein (Germania), 45 anni, è appena cominciata. Dopo 31 giorni di coma, il campione che ha battuto tutti i record della Formula 1 ha riaperto gli occhi. Anche i medici nella loro fredda terminologia lo chiamano «risveglio»: una parola amichevole, facile e rassicurante quanto inquietanti erano gli edemi, le emorragie e la pressione endocranica che dopo l'incidente avrebbero potuto ucciderlo.
Schumi dunque si è risvegliato. Lo avevamo scritto mercoledì, lo ha confermato la sua manager e portavoce Sabine Kehm ventiquattr'ore dopo le smentite di rito: «Eravamo tutti d'accordo a non dare questa informazione fino a quando il processo non si fosse consolidato», si legge in un comunicato. Segue la notizia che i familiari, gli amici e milioni di tifosi nel mondo aspettavano: «La dose di sedativi somministrata a Michael è stata da poco diminuita per consentire l'inizio di un processo di risveglio che potrà durare a lungo».

Non ci saranno aggiornamenti su questo percorso appena cominciato, ma tra le righe si percepisce il respiro di sollievo. È vivo, vivrà, forse tornerà a un'esistenza normale. Se le cose si fossero messe male probabilmente l'entourage dell'ex pilota avrebbe taciuto.
Secondo l'«Equipe», Schumacher avrebbe anche sbattuto le palpebre rispondendo alle prime sollecitazioni dello staff medico dell'ospedale di Grenoble, dove arrivò in condizioni disperate il 29 dicembre.

Trauma cranico da impatto contro una roccia mentre sciava, condizioni disperate. Da allora sono trascorse due operazioni al cervello e lunghe giornate di angoscia alternata a speranza. Poi le condizioni cliniche via via si sono stabilizzate, fino alla decisione presa nei giorni scorsi: quella di diminuire gradualmente le dosi di anestetico, somministrate per fare riposare il cervello mentre gli edemi si riassorbivano, e arrivare così al risveglio. È il primo passo fuori dal coma, un metro di un sentiero che è lungo chilometri.

Dalla famiglia e dalla portavoce non arriveranno aggiornamenti. Anzi, la richiesta di privacy viene ribadita. Schumacher dovrà reimparare a muoversi, farà fisioterapia per recuperare l'uso della muscolatura da supersportivo che l'immobilità ha atrofizzato, seguirà un protocollo complesso di stimolazioni ed esercizi. Secondo alcuni giornali inglesi sarebbe addirittura in grado di muovere la mano, ma non esistono conferme. «In casi di questo genere il recupero dipende dalla localizzazione e dall'entità della lesione - spiega il neurologo Eugenio Parati, direttore del dipartimento Neuroscienze cliniche dell'istituto Besta di Milano.

Per «riarrangiare» le aree cerebrali danneggiate ci vuole molto tempo, anche un anno, e pertanto le valutazioni sulla ripresa sono sempre a lungo termine». Secondo lo specialista, occorrono almeno tre mesi prima di avere un quadro attendibile sulle eventuali conseguenze, anche se la ripresa totale è quasi impossibile data l'entità delle lesioni.
La notizia ha raggiunto nel pomeriggio gli ex colleghi di Schumacher, che in questi giorni sono a Jerez, Spagna, per preparare la nuova stagione di Formula 1. Tra i primi a commentare è stato il ferrarista Fernando Alonso: «È la migliore novità della giornata. Adesso speriamo tutti di vedere un Michael nelle condizioni migliori».

 

 

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