cecilia sala carcere evin teheran iran

DOPO 21 GIORNI, CECILIA SALA NON DORME PIÙ PER TERRA: NELLA SUA CELLA ORA HA UN LETTO – L’AMBASCIATRICE ITALIANA A TEHERAN, PAOLA AMADEI, HA FATTO SAPERE CHE LA GIORNALISTA NON È PIÙ IN ISOLAMENTO: ORA CONDIVIDE LA CELLA CON UN'ALTRA PRIGIONIERA. ED È TORNATA IN POSSESSO DEI BENI PERSONALI CHE LE ERANO STATI SEQUESTRATI. FORSE ANCHE GLI OCCHIALI DA VISTA – L'OBIETTIVO DELLA FARNESINA RESTA FARLA USCIRE DAL CARCERE DI EVIN PRIMA DELL’INSEDIAMENTO DI TRUMP…

Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”

 

CECILIA SALA

Dopo 21 giorni inizia a filtrare un raggio di ottimismo fra le nubi che oscurano l'orizzonte della giornalista Cecilia Sala, rinchiusa nel carcere di Evin a Teheran dal 19 dicembre scorso. Paola Amadei, l'ambasciatrice italiana in Iran - nonché l'unica persona ad aver potuto incontrare Sala di persona dopo il suo arresto - ha informato un gruppo di parlamentari che la 29enne romana non è più reclusa in isolamento.

 

Adesso condivide la cella con un'altra prigioniera. Una cella con un letto. Dove non dovrà più dormire sdraiata su una coperta stesa sul pavimento. Ed è tornata in possesso dei beni personali che le erano stati sequestrati. Forse anche gli occhiali da vista […]

 

MURALE CECILIA SALA

La Farnesina ha perseguito con ostinazione l'obiettivo - temporaneo - di ottenere garanzie di migliori condizioni di detenzione per Sala, mentre politica e diplomazia cercano di trovare la strada più breve per riportarla a casa. «Non è una ritorsione» per il caso di Mohammad Abedini Najafabadi, ha dichiarato ieri la portavoce del governo di Teheran, Fatemeh Mohajerani, in risposta a una domanda sulla detenzione della giornalista italiana in Iran. E poi quella frase sul sistema diplomatico che «sta adottando misure che speriamo risolvano il caso di questa giornalista rapidamente».

 

Mohammad Abedini najafabadi

[…]  Segnali di un «dialogo aperto» con le autorità iraniane che, nell'interpretazione della Farnesina, lasciano ben sperare per una «buona soluzione» del caso «entro il 20 gennaio», data dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Del resto, la questione degli ostaggi è cara al presidente eletto. Su quelli israeliani prigionieri a Gaza ha promesso ad Hamas: «Se non si conclude entro il mio insediamento, scoppierà un inferno».

 

Sta di fatto che prima di aspettarsi qualche ulteriore concreta novità sul destino della giornalista de Il Foglio e dell'agenzia di podcast Chora, si attende l'udienza in cui si discuterà della richiesta dei domiciliari per Abedini davanti alla Corte d'Appello di Milano, la prossima settimana.

 

Prima di tutto, l'ingegnere iraniano dovrà convincere i giudici che, qualora dovesse essere scarcerato, non fuggirà. Come fece meno di un anno fa, invece, l'imprenditore Artem Uss, evaso e fuggito in Russia. Un precedente che pesa. Tanto che al momento - e fino all'udienza del 15 gennaio - la Procura generale di Milano è intenzionata a mantenere parere negativo all'istanza della difesa di domiciliari per Abedini.

 

CECILIA SALA

Nel colloquio con il suo legale, Alfredo De Francesco, per studiare la linea difensiva, l'ingegnere iraniano ha negato ancora una volta ogni responsabilità per l'attacco alla base Usa Tower 22, in Giordania, che ha causato l'uccisione di tre soldati statunitensi. Washington ritiene Abedini l'"uomo dei droni" dei Pasdaran, colui che avrebbe fornito, fin dal 2014, componenti tecnologici a uso militare, e quindi supporto materiale, al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica. Come sarebbe possibile, considerato che prima del 2019, si difende l'iraniano, era ancora studente?

 

All'avvocato, Abedini ha chiesto anche informazioni sulla sua famiglia. E ha espresso il desiderio di poter comunicare con loro più spesso. Ha poi domandato di Cecilia Sala. «Continua a vedere il suo volto accostato a quello della giornalista in tv - ha commentato l'avvocato - e quindi mi ha richiesto di lei».

L ULTIMO VIDEO DI CECILIA SALA PRIMA DELL ARRESTO Mohammad Abedini najafabadiCECILIA SALA

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…