nada cella

UN DELITTO QUASI PERFETTO - DOPO 28 ANNI, FORSE CI SI AVVICINA ALLA VERITA’ SULL’OMICIDIO DI NADA CELLA, LA 25ENNE DI CHIAVARI UCCISA IL 6 MAGGIO 1996 NELLO STUDIO IN CUI LAVORAVA - RINVIATA A GIUDIZIO PER OMICIDIO VOLONTARIO E’ ANNALUCIA CECERE: PER I PM AVREBBE TRUCIDATO NADA CELLA PERCHÉ LA CONSIDERAVA UNA RIVALE IN AMORE - LE TELEFONATE “OSSESSIVE” DELLA CECERE AL SUO EX PER DEPISTARE: “DI’ CHE QUANDO È MORTA NADA NOI STAVAMO ANCORA INSIEME” - MARCO SORACCO E SUA MADRE AVREBBERO COPERTO L’ASSASSINO PERCHÉ CONOSCEVA UN SEGRETO CHE LI AVREBBE MESSI NEI GUAI, FORSE GIRI DI STROZZINAGGIO PORTATI AVANTI DA QUALCHE CLIENTE DELLO STUDIO…

Estratto dell’articolo di Giulia Mietta per il “Corriere della Sera”

 

NADA CELLA

«Storia di un delitto quasi perfetto». Fausta Bacchioni non era una scrittrice ma dal 1996 al 2000 raccolse in un manoscritto alcuni appunti sul caso Nada Cella. Un titolo azzeccato, se si pensa che per almeno 28 anni il giallo è rimasto irrisolto. Fausta Bacchioni, deceduta qualche anno fa, era la sorella di Marisa Bacchioni, oggi 92enne, madre di Marco Soracco, il commercialista che a lungo è stato il principale indiziato per l’omicidio.

 

Per entrambi il 15 febbraio si terrà l’udienza preliminare per favoreggiamento e false dichiarazioni nelle indagini sul delitto della segretaria di Chiavari uccisa a 25 anni, il 6 maggio 1996, nello studio del professionista. Quel manoscritto, citato nei più recenti atti della Procura, per i pm non è solo una suggestione, ma l’ennesima prova del tentativo della famiglia Soracco-Bacchioni di depistare le indagini.

 

NADA CELLA

In particolare nella bozza del libro, che secondo i pm è stato redatto da Fausta, è riportato un dialogo con una vicina di casa in cui l’anziana raccontò alle Bacchioni di avere visto qualcuno fuggire in motorino alle 9 di mattina, subito dopo l’aggressione a Nada. Un dettaglio, questo, sempre omesso dalla madre del commercialista e dalla sorella di lei durante i numerosi interrogatori.

 

Perché quella reticenza che, peraltro, avrebbe anche aiutato a scagionare Marco Soracco? L’ennesimo elemento che porta gli inquirenti a pensare che Soracco e la madre, per 28 anni, abbiano coperto l’assassino (o assassina) perché, come d’altronde la stessa segretaria uccisa, conosceva un segreto. Un segreto che li avrebbe messi nei guai, forse giri di strozzinaggio portati avanti da qualche cliente dello studio.

 

OMICIDIO DI NADA CELLA - ANNALUCIA CECERE

La riapertura del cold case, nel 2021, anche grazie alla criminologa Antonella Delfino Pesce, consulente dei Cella, ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per omicidio volontario aggravato dai futili motivi Annalucia Cecere. La 55enne, ex maestra, che si era ricostruita una vita in un’anonima frazione del Cuneese, per l’accusa avrebbe trucidato quella che considerava una rivale in amore.

 

OMICIDIO DI NADA CELLA - MARCO SORACCO

Poi avrebbe fatto di tutto per allontanare da sé ogni sospetto, anche facendo pressioni su un ex fiamma a cui chiese di raccontare agli investigatori che, al tempo del delitto, stavano ancora insieme e quindi lei non avrebbe avuto motivo di essere gelosa di Nada, di cui Soracco era invaghito. A confermare il tentativo di depistaggio è stato un ex della donna, Adelmo Rota. Anche il suo nome compare nella richiesta di rinvio a giudizio. Cecere riuscì a ricontattarlo nel maggio scorso.

 

Nel corso della chiamata «mostra un atteggiamento persecutorio nel tentativo di indurlo a ricordare che all’epoca dell’omicidio ancora si stavano frequentando». Non solo: la sera stessa in cui Nada era stata uccisa Cecere avrebbe chiamato un’amica vicina ai Soracco per chiedere il posto di lavoro di Nada. A svelarlo la madre di Soracco che, parlando la sera del maggio 2021 con un’amica di nome Tina, racconta: «Ha telefonato la sera stessa che la televisione ha detto che quella ragazza era morta. Erano le sette e ha chiamato un’amica di mio figlio per dire se dava a lei il lavoro di Nada».

 

NADA CELLA

Ancora. C’è un altro dettaglio che ritorna nell’inchiesta: un bottone con la scritta «State of Oklahoma» trovato vicino al corpo di Nada. Altri cinque bottoni uguali erano a casa di Annalucia Cecere. Appartenevano a una giacca dell’uomo, ma a lungo non vennero considerati un indizio significativo. La donna, dopo la riapertura del caso, intercettata, chiamò un’amica infermiera per chiedere quanto potessero essere accurati i test del dna dopo molti anni. Un interesse «più che sospetto» secondo gli inquirenti. Ma non ingiustificato.

 

OMICIDIO DI NADA CELLA

In effetti, gli esami portati avanti sui reperti dopo il 2021, non hanno portato alcun riscontro utile. […] altri elementi recenti supportano le tesi dei pm. Sempre dalle carte, si scopre che Marisa Bacchioni in una discussione nella sala d’attesa di un Commissariato di polizia, intercettata, disse al figlio: «Ma guarda quanto danno ci ha fatto quella donna lì». Frase in contraddizione con le dichiarazioni riportate a verbale pochi minuti dopo davanti alla Squadra mobile, a cui Bacchioni dirà di non conoscere Cecere.

 

Negli atti si parla anche della possibile arma, un fermacarte o una pinzatrice, ritrovate nello studio del commercialista, quel luogo […] dove Nada, proprio nei giorni prima di morire, non avrebbe più voluto mettere piede. Molti testi citati nelle carte, hanno raccontato che Nada era spaventata, aveva continue crisi di pianto, e lamentava problemi sul lavoro e con il titolare. C’era qualcosa che la attanagliava. […]

nada cella 6nada cellanada cella 3nada cella 4. nada cella 5nada cella 2NADA CELLA OMICIDIO DI NADA CELLA - SCENA DEL DELITTO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"