E MO' COME LO FACCIAMO IL LOCKDOWN AI CINGHIALI? - DOPO IL PRIMO CASO DI PESTE SUINA, UN CINGHIALE E' STATO AVVISTATO PERSINO A PIAZZA VERBANO - INTANTO NEL PARCO DELL'INSUGHERATA, DOVE E' STATO RISCONTRATO IL PRIMO CASO DELLA MALATTIA, SONO STATE TROVATE ALTRE DUE CARCASSE SOSPETTE - ALESSIO D'AMATO: "NON AVERE RIFIUTI IN STRADA E' FONDAMENTALE IN QUESTA CIRCOSTANZA" (CIAO CORE!...) - VIDEO
A 24 ore di distanza dalla scoperta che la peste suina è arrivata anche a Roma, ieri mattina un cinghiale è stato avvistato persino in piazza Verbano, nel quartiere Trieste. Il video dell'animale, che si aggirava in un'aiuola, è diventato virale e i vigili hanno chiuso la piazza per circa venti minuti. L'ennesimo segnale di una situazione ormai fuori controllo.
Ieri intanto sono state scoperte nella riserva naturale dell'Insugherata, dove è stato riscontrato il primo caso di Psa, altre due carcasse sospette e la zona ora dovrà essere recintata. Occorrerà attendere le analisi dell'istituto zooprofilattico per accertare se anche i due animali morti sono stati colpiti dalla malattia che sta facendo temere per la sorte dei 50mila maiali allevati nel Lazio.
Ieri il commissario straordinario all'emergenza, Angelo Ferrari, ha eseguito un sopralluogo, incontrato la task force della Regione Lazio e del Comune, ed è stato deciso di far scattare la zona rossa all'Insugherata, su un'area di 65mila chilometri quadrati, tra via di Boccea e il Grande raccordo anulare.
Nella cosiddetta zona di protezione sono necessarie delle limitazioni alle diverse attività, per evitare che l'uomo diventi veicolo di diffusione della malattia. La peste suina non è infatti pericolosa per gli uomini, ma chi frequenta le zone contaminate può portarla altrove. Particolare attenzione verrà posta anche ai rifiuti, che possono far ammalare altri cinghiali.
«Non avere rifiuti in strada è fondamentale in questa circostanza. Quello che posso dire è che la sierologia del caso di peste suina individuato qui a Roma è della stessa tipologia dei casi che ci sono stati in Piemonte», ha dichiarato l'assessore regionale alla sanità, Alessio D'Amato. Il vero problema sembra però quello di evitare che i cinghiali dell'Insugherata escano dalla riserva e che altri vi entrino.
«Stiamo pensando a recintare tutta l'area», assicura Ferrari. Ma manca il ferro e l'impresa è difficile. Massima vigilanza poi su tutto il Lazio, per accertare che non vi siano animali malati anche in altre aree. «Andremo a cercare ulteriori eventuali carcasse», aggiunge il commissario. Mercoledì un nuovo vertice.