david amess

SUCCEDERA’ ANCHE IN ITALIA? - DOPO L’OMICIDIO DI DAVID AMESS, I POLITICI BRITANNICI SI CHIUDONO IN UNA BOLLA: TEMONO PER LA LORO PELLE - LA POLARIZZAZIONE DEL DIBATTITO E LA VIOLENZA VERBALE, CHE DAI SOCIAL TRACIMA NEL MONDO REALE, SI TRASFORMA IN MINACCIA FISICA - NEL 2016, DOPO L'ASSASSINIO  DELLA DEPUTATA LABURISTA JO COX, AI MEMBRI DEL PARLAMENTO VENNERO FORNITI SISTEMI DI ALLARME IN CASA, PORTE BLINDATE E FINESTRE CON VETRI ANTI-PROIETTILE - LA LABURISTA JESS PHILLIPS HA RICEVUTO CENTINAIA DI MINACCE DI STUPRO AL GIORNO…

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

DAVID AMESS

Arrivando in metropolitana alla stazione di Westminster, capita di vedere una ministra che sale sulla scala mobile accanto; e avvicinandosi al Parlamento, magari ci si imbatte in qualche altro membro del governo che sbuca da una strada laterale, solo soletto, senza neanche un portaborse a scortarlo. Perché così funziona la democrazia britannica: i politici non se ne stanno richiusi in una torre d'avorio, ma si mischiano alla gente, prendono i mezzi pubblici, fanno la spesa al supermercato, soprattutto incontrano regolarmente i cittadini che li hanno eletti.

 

David Amess 2

Un sistema e una consuetudine che sono stati scossi dall'assassinio di Sir David Amess: che ha lanciato un dibattito fra gli stessi deputati su cosa fare per evitare che l'orrore si ripeta, senza però snaturare l'essenza del rapporto fra la politica e la gente. Il paradosso è che il palazzo di Westminster è difeso come una fortezza, circondato da barriere e guardato a vista da agenti armati: misure introdotte dopo l'attacco del 2017, quando un terrorista solitario si schiantò con la macchina contro la cancellata, dopo aver falciato i passanti sul ponte, per poi accoltellare a morte un poliziotto.

 

E pure al congresso conservatore che si è tenuto a Manchester la scorsa settimana, per poter accedere ai lavori - solo se si era accreditati, ovviamente - bisognava superare un triplo filtro di polizia e poi sottoporsi a un controllo in stile aeroportuale. Ma al di fuori di queste «bolle», i deputati britannici sono inermi.

 

OMICIDIO DI DAVID AMESS

Come ha scritto sul Guardian Chris Bryant, che siede in Parlamento per i laburisti, «noi siamo orgogliosi del fatto di renderci disponibili per i nostri elettori: chiunque può venire ai nostri incontri, trovarci al supermarket, parlarci sull'autobus o sul treno. Questa apertura è centrale per la nostra democrazia e non dobbiamo rinunciarci».

 

Ma adesso, dopo l'uccisione di Amess, la ministra dell'Interno, Priti Patel, si è incontrata con i responsabili della polizia e dei servizi di intelligence e ha ordinato una immediata revisione della sicurezza dei deputati. La ministra ha parlato anche con lo Speaker della Camera, Sir Lindsay Hoyle, che pure ha annunciato una discussione sulle misure da prendere.

 

JO COX

Dopo l'assassinio nel 2016 di Jo Cox, la deputata laburista uccisa da un estremista di destra alla viglia del referendum sulla Brexit, ai membri del Parlamento vennero forniti sistemi di allarme in casa e, in alcuni casi, porte blindate e finestre con vetri anti-proiettile. Perché il problema oggi è la polarizzazione del dibattito e la violenza verbale che dai social tracima nel mondo reale e si trasforma in minaccia fisica.

 

Ne sa qualcosa una deputata coraggiosa come la laburista Jess Phillips, che è arrivata a ricevere centinaia di minacce di stupro al giorno. Ciononostante, lei ha detto che non rinuncerà al contatto diretto con la gente: «Non mi si può mettere dietro uno schermo mentre porto i miei figli al caffè: non sono il Papa». Ma c'è chi, di fronte alle minacce, ha abbandonato la politica: come l'ex laburista Anna Turley, che ha rinunciato a ricandidarsi in Parlamento. Eppure, ha scritto sul Times l'ex politico e giornalista Matthew Parris, i deputati sarebbero persi se non potessero incontrare gli elettori faccia a faccia: «Il legame fra un deputato e le persone della sua circoscrizione è l'anima della nostra democrazia».

jess phillips JO COX

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