carestia

A QUANDO LE CAVALLETTE? DOPO UNA PANDEMIA E LA GUERRA, LA FAO LANCIA L’EMERGENZA PER IL RISCHIO CARESTIA PER 13 MILIONI DI PERSONE: I PREZZI DI MAIS, SOIA, OLIO DI SEMI E FERTILIZZANTI ALIMENTARI CONTINUANO A SEGNARE NUOVI RECORD. IN UN SOLO MESE IL GRANO HA AVUTO UN RIALZO DEL 53% SU BASE ANNUA – E IL G7 SI PREPARA AD AFFRONTARE UN'ECONOMIA BELLICA…

Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

carestia

Dopo la guerra, la carestia. Il rischio è quello di avere almeno 13 milioni di persone di nuovi affamati nel mondo. L'allarme lo lancia la Fao, a nome del vicedirettore generale Maurizio Martina, ma questa è solo l'ultima voce che si sta elevando nel definire l'invasione della Russia tale da creare un dramma alimentare con pochi precedenti dal Secondo dopoguerra a oggi. Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato due giorni fa di sussidi per il cibo in tutto il Paese. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres da una settimana invoca il cessate il fuoco per evitare »un uragano di fame».

LA GUERRA COLPISCE ANCHE IL GRANO 4

 

Intanto, tuttavia, i prezzi di grano duro, mais, soia, olio di semi e fertilizzanti alimentari continuano a ritracciare nuovi record. Il G7 si prepara ad affrontare un'economia bellica. Anche sugli scaffali dei supermercati. «La guerra di Putin pone crescente pressione sulla sicurezza alimentare globale», spiegano i leader, promettendo di fare uso di «tutti gli strumenti e i meccanismi finanziari» per risolvere la scarsità presente e futura. Ed è possibile una sessione straordinaria della Fao «per affrontare le conseguenze sulla sicurezza alimentare mondiale e l'agricoltura derivanti dall'aggressione russa contro l'Ucraina». Il G7 si impegna «a erogare forniture alimentari sostenibili all'Ucraina e sostenere i suoi sforzi di produzione alimentare».

 

carestia

Non solo. Il presidente statunitense Joe Biden ha promosso un programma da 11 miliardi di dollari in cinque anni a sostegno della lotta alla fame nel mondo. Il primo allarme è stato lanciato lo scorso 19 marzo da Guterres. «La guerra in Ucraina sta già interrompendo le catene di approvvigionamento e facendo salire alle stelle i prezzi di carburante, cibo e trasporti. Dobbiamo fare tutto il possibile per scongiurare un uragano di fame e un tracollo del sistema alimentare globale», ha spiegato il numero uno del Palazzo di Vetro. Poi, è intervenuto il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi. Nel suo riferimento all'economia di guerra, c'era anche quello ai razionamenti. Non solo di energia elettrica, ma anche di risorse alimentari.

zhytomir dopo i bombardamenti

 

Perché, come spiegano fonti di Palazzo Chigi, è da mesi che il tema del grano fa capolino nelle discussioni dei consulenti economici dell'ex numero uno della Bce. Infine, è giunto l'intervento senza giri di parole dell'inquilino dell'Eliseo, Emmanuel Macron, a premere sulla sicurezza alimentare. Tema quanto mai attuale, viste le tensioni nell'Africa del Nord e, nello specifico, l'Egitto. Senza però dimenticarsi del resto del continente europeo. Non a caso, come stato fatto notare anche da Eurasia Group, c'è molta attesa per la semina dei cereali nei campi ucraini.

 

LA GUERRA COLPISCE ANCHE IL GRANO

Francia e Germania, spiegano fonti diplomatiche, hanno richiesto in modo esplicito a Mosca di non impedire le operazioni agricole. Secondo Macron, qualora i semi non fossero gettati, la guerra in corso potrebbe provocare una «carestia ineluttabile» nel corso dei prossimi 12-18 mesi. Mentre i canali diplomatici avanzano, i primi riscontri sui prezzi si stanno già verificando. Un mese di ostilità in Ucraina ha già avuto un contraccolpo sui prezzi delle materie prime alimentari, come rimarcato dai dati pubblicati dalla Fao e dalla World Bank. Nel caso del greggio, utile per l'autotrazione, i rincari sono stati in media del 26,5% nei primi 25 giorni, mentre il grano ha avuto un rialzo del 53% su base annua nello stesso periodo temporale. Cifre che potrebbero essere riviste al rialzo ogni giorno di conflitto in più.

grano grano 1 guerra in ucraina 2bombardamenti su irpin guerra in ucraina 5guerra in ucraina 1guerra in ucraina 3guerra in ucraina 4grano.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…